La generosa opera degli Scout del MASCI durante il terremoto dell’Aquila
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
La generosa opera degli Scout del MASCI durante il terremoto dell'Aquila
Con questo breve articolo e la relativa galleria fotografica vogliamo ricordare l'opera compiuta alcuni anni or sono da alcuni membri della Comunità MASCI "Intorno al fuoco" della nostra parrocchia per alleviare le sofferenze delle popolazioni interessate dallo spaventoso sisma che nel 2009 colpì duramente l'Abruzzo e in particolare il capoluogo L'Aquila, provocando 309 morti, 1.600 feriti e 80 mila sfollati. Una bella testimonianza di un'esperienza vissuta intensamente con grande solidarietà e spirito di servizio, tanto semplice quanto ricca di umanità, valori alla base dell'esperienza scout.
Dai nostri inviati : Angelo, Carmine, Luciano e Rosita
Eravamo in giugno,quando abbiamo deciso di dare la nostra disponibilità come volontari per il terremoto in Abruzzo.
Nessuno di noi pensava di avere particolari capacità o competenze da mettere in gioco, ma qualcosa ci spingeva ad andare, a dire di sì all'appello fatto dal M.A.S.C.I. nazionale; d'altra parte il motto degli scout è “estote parati”, cioè “siate pronti”. Così la notte tra il 14 e il 15 agosto la partenza con destinazione Camarda (circa 300 abitanti).
Dopo essere stati ricevuti dal Capo-campo (Protezione Civile della Regione Sardegna) e da altri Adulti Scout, è avvenuto il passaggio delle consegne ed è iniziato il nostro servizio.
Ci siamo occupati della pulizia dei bagni e della tenda-mensa, della gestione del magazzino, dell'animazione della Santa Messa e delle serate con la chitarra, canti e giochi, della visita alle persone ricoverate in ospedale, della consegna - pasti a chi non poteva raggiungere la tendopoli.
Insieme a noi c'erano volontari dell'A.G.E.S.C.I. : 4 ragazzi e 2 Capi del Clan di Ostia con i quali abbiamo condiviso oltre alla tenda, attività, momenti di preghiera ed esperienze. Al di là degli impegni di ciascuno le giornate erano caratterizzate dagli incontri e dalle chiacchierate spontanee con gli abitanti della frazione, dalle quali emergevano spaccati di vita quotidiana, racconti della loro storia presente e passata, timori, speranze e stati d'animo.
Senza dubbio il cercare insieme la soluzione ai problemi che di momento in momento si riscontravano, ci ha permesso di avvicinarci e conoscerci, di scoprirci gli uni agli altri, di spartire la fatica e la voglia di reagire.
In questo modo infatti, si sono incontrate e intrecciate esperienze diverse. Con la gente del posto, con gli altri volontari (P.C., sezione locale della “Misericordia”, Caritas, Chiese evangeliche metodiste) e con gli ufficiali medici dell’esercito che prestavano servizio in qualità di psicologi. Si è intessuta una trama di rapporti umani che andava ben oltre la differenza di età, provenienza, fede o ruolo, perché a contare davvero era l'essere lì come persone desiderose di ottenere il meglio per tutti.
I racconti di Antonio (pastore di 90 anni che legge libri di Leo Buscaglia), le storie di Vincenzo (paraplegico a 57 anni con il padre invalido), le paure di Adelina (84 anni e sola) che, ricoverata in ospedale, si attaccava alla speranza di tornare in tenda, i cori estemporanei, i giochi e le risate dei bambini...tutto questo e molto di più ha riempito i nostri zaini quando sabato 22 agosto siamo ripartiti per la strada di casa.
M.A.S.C.I.- Pontenure