MASCI, due scout pontenuresi al San Giorgio interregionale 2018 svoltosi in terra aretina
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
MASCI, due scout pontenuresi al San Giorgio interregionale 2018 svoltosi in terra aretina
Nei giorni di sabato 14 e domenica 15 aprile a Cortona, principale centro aretino della Val di Chiana, si è tenuto il San Giorgio interregionale 2018. Raduno che ha visto l’incontro di ben 121 AS (adulti scout) provenienti da Comunità MASCI dell’Emilia Romagna, della Toscana e dell’Umbria, raggiungere la bella città nel primo pomeriggio. Il folto gruppo è stato sistemato in diverse strutture: convento di S.Margherita, convento delle Clarisse e convento delle Celle; insomma da buoni scout un’ospitalità molto accogliente, ma spartana. All'inizio uno dei tre frati, che insieme ad alcune suore gestiscono la prima struttura, ci ha illustrato la figura di Santa Margherita, vissuta nella seconda metà del Duecento. Ragazza di origine contadina, dopo un percorso al di fuori dagli schemi, Margherita seppe affrontare con grande fede le traversie e gli improvvisi cambiamenti che la vita pose sul suo cammino, fino a fondare un ospedale e dedicarsi completamente ai poveri. Per queste ragioni viene considerata la terza stella francescana.
Terminata questa prima fase, è iniziato il percorso guidato per la visita del centro storico di Cortona, ricco di chiese, conventi, palazzi medievali e secenteschi. La fondazione etrusca è testimoniata però sia da alcuni tratti delle mura, che dai notevoli ritrovamenti di tombe a tumolo presenti nelle vicinanze. Di particolare rilievo il "Melone di Sodo" 1 e 2, area archeologica di particolare rilievo, in cui nel 1992 gli scavi hanno portato alla luce un altare sacrificale e le stanze funerarie appartenenti alla tomba di una famiglia nobile; stanze che abbiamo potuto visitare.
La serata è stata invece caratterizzata dalla celebrazione di una messa itinerante che nel buio, nel silenzio del bosco rotto solo dal frusciare del vento, si è snodata dalla Basilica di Santa Margherita a le Celle, primo eremo fondato da San Francesco nel 1211, dove il santo visse dopo aver ricevuto le Stigmate e dove probabilmente dettò il suo testamento. E’ stato un percorso di circa 3chilometri, lungo il quale ciascuno si è sentito particolarmente vicino a Dio, perché immerso nel silenzio e nella natura.
Non a caso il filo conduttore di questa "due giorni" si potrebbe individuare nella grandezza e nel significato della Vita stessa che, come già gli Etruschi dimostravano di credere con le loro necropoli, non ha mai fine; non si interrompe con la morte (“sorella morte”) terrena, ma prende forme nuove.
Potrebbe sembrare superfluo aggiungere che tutti i momenti forti del nostro "San Giorgio" sono stati caratterizzati dalla gioia dello stare insieme, dalla testimonianza che essere scout, anche in età adulta, significa aprirsi all’altro e fare nuove esperienze che ci arricchiscono spiritualmente e culturalmente. Ed è vero che c’è bisogno talvolta di uscire dal contesto quotidiano per "fare silenzio", gustare la bellezza della Natura per lodare Dio.
La speranza di noi 121 partecipanti è che, arricchiti dalla condivisione di questa esperienza, possiamo spendere al meglio la vita che ci è stata donata, ponendola nelle Sue mani.
Rosita e Luciano