Natale 2018, la Santa Messa della notte
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
Natale 2018, la Santa Messa della notte
Di nuovo spunta un lume dalle tenebre: è nato per noi il Salvatore
Nella notte santa, quella in cui il Cristo nacque 2018 anni fa, quella fra la vigilia e il Natale, quella uguale a tante altre, immersa in una lieve nebbia, è stata celebrata la nascita del Salvatore. Numerosi fedeli sono accorsi per partecipare alla Santa Messa che ha avuto inizio con le campane a festa. La folla è stata accolta dalle armoniose melodie intonate dal Coro "Perfetta Letizia"; in particolare il canto "Adesso è la pienezza" annuncia così l'evento celebrato durante la Santa Messa di Natale:
È nato, nato!
È qualcosa di impensabile, eppure è nato, nato!
Noi non siamo soli, il Signore ci è a fianco.
Parole di gioia hanno dunque riempito i fedeli in ascolto, e di nuovo le letture hanno onorato la nascita di Cristo. Come da tradizione le letture hanno avuto la propria conclusione con il Vangelo di Luca.
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.
C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, [10]ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama».
Nel commento al vangelo Don Mauro ha voluto ricordare il ruolo che Dio dovrebbe avere nella nostra vita, per poi soffermarsi sul significato della nascita di Gesù confrontandolo con quello della sua morte.
Il centro dell'anno non è stanotte, è la notte di Pasqua. Questa notte è più romantica: c'è un bambino, è più facile. La notte di Pasqua è più difficile: c'è un uomo che muore. Quel bambino che non trova posto nell'albergo nasce in vista di una croce. [...] E ciò accade nella notte, come accadrà nella notte prima dell'alba la scoperta del risorto. Ma tutto questo è per la mia vita, per il mio cuore, per la mia speranza, perché io non perda la mia speranza.