“Adotta una campana”, le cinque campane della nostra Torre necessitano di alcune riparazioni
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
"Adotta una campana", le cinque campane della nostra Torre necessitano di alcune riparazioni
"Adotta una campana". Come si può vedere dal manifesto riprodotto a sinistra, è questo lo slogan scelto per illustrare l'iniziativa lanciata dalla nostra Parrocchia attraverso la quale tutti i membri della nostra comunità potranno contribuire concretamente al restauro delle cinque campane che da più di mezzo secolo, con i loro rintocchi, scandiscono ancora. dall'alto della millenaria Torre, il trascorrere del tempo e della vita tra le strade del nostro paese. Le campane hanno subito nel corso degli anni l’infossatura nei due punti d’impatto con il battaglio in maniera evidente e si è pertanto evidenziata, a causa dell'eccessiva usura, la necessità di procedere ad una giratura di circa un terzo, allo scopo di preservare correttamente le campane, evitando così la possibile origine di cricche che ne compromettano definitivamente l’integrità, con conseguenti nuovi punti d’impatto con i battagli.
A seguito di un sopralluogo compiuto nei mesi scorsi da parte dei tecnici della fonderia Capanni di Castelnuovo ne' Monti (Reggio Emilia), sono stati pertanto previsti una serie di interventi che prevedono tra l'altro la sistemazione dei battagli, la giratura e la sabbiatura delle campane, la messa in opera di nuovi accessori di fissaggio e di nuove legature di sicurezza per una somma totale di 11.000 euro. Attraverso il grande cartellone esposto da qualche giorno in fondo alla chiesa, davanti al portone centrale, sarà possibile controllare lo stato di avanzamento del progetto: in base alle offerte ricevute verranno infatti colorati i vari spicchi, ciascuno dal valore di 50 euro, in cui sono state suddivise le sagome delle cinque campane rappresentate sul cartellone. L'offerta è ovviamente del tutto libera anche per cifre inferiori: quando vengono raggiunti i 50 euro, viene colorato uno spicchio. Appena sotto alla galleria fotografica, per chi vorrà continuare a leggere, seguono alcune brevi notizie storiche sulle nostre campane.
Qualche breve nota storica. - La fusione delle cinque campane attuali risale ai primi anni del secondo dopoguerra. Infatti, nel corso dell’ultimo conflitto mondiale, due delle tre campane della nostra Parrocchia, quelle più piccole, furono requisite dallo Stato in seguito ad un regio decreto del 23 aprile 1942, emanato dal governo Mussolini, che comportò la requisizione forzata delle campane su tutto il territorio nazionale per contribuire allo sforzo bellico del Paese; rimase al suo posto soltanto la maggiore, risalente al 1686. Nell'immediato dopoguerra si decise di realizzare ex novo un concerto di cinque campane; il lavoro venne affidato alla Fonderia Pietro Colbacchini di Bassano del Grappa. Anche se parte della spesa venne sostenuta a titolo di risarcimento dallo Stato, come attestano alcune iscrizioni presenti su due delle campane, tutti i cittadini e le aziende di Pontenure contribuirono al finanziamento del nuovo concerto attraverso le loro offerte, a cominciare dall’allora arciprete, monsignor Giuseppe Cardinali, che mise a disposizione la somma di 100.000 lire. Il nuovo concerto, benedetto il 12 marzo 1950 da monsignor Umberto Malchiodi, vescovo coadiutore di Piacenza, nel corso di una solenne cerimonia, venne installato nei giorni successivi in cima alla torre. Domenica 19 marzo 1950, come recita un manifestino dell’epoca, «le festose campane di pace» cantavano «la gloria di San Giuseppe nel giorno onomastico del Pastore amatissimo monsignor Giuseppe Cardinali», che con una solenne santa messa celebrava i 40 anni di parrocchialità.
Tutte le campane riportano l’anno di fusione (1950) e varie iscrizioni con le consuete dediche, accompagnate da brevi citazioni in latino di inni e preghiere e da immagini di Cristo, della Vergine o dei Santi. La campana più grande reca l’iscrizione «S. Petre ora pro nobis - Regina Sacratissimi Rosarii ora pro nobis. La popolazione di Pontenure alla Madonna del Rosario e a San Pietro, suoi patroni». Sulla seconda in ordine di grandezza sono invece riportati i nomi dei maggiori donatori che contribuirono a finanziare il nuovo concerto, tra i quali ricordiamo «Mons. Cardinali Giuseppe, arciprete - Pagani Calisto - Sichel Giovanni - RDB - Zanardelli Enrico - Mazzadi Giuseppe - Raggio Armando - Mora Francesco - Dodi Severino - Colombi dott. Alessandro - Fam. Tinelli - Carini geom. Angelo - Zazzali Giacomo e Sante - Alfredo Zucca»; la terza campana riporta l’iscrizione «La popolazione di Pontenure ai caduti per la Patria». La quarta campana risulta invece essere dedicata a Cristo Redentore, commemorando l’Anno Santo indetto da papa Pio XII proprio nel 1950, mentre sulla quinta, la più piccola, sono riportati i nomi dei fratelli Camoni (Giovanni, Giuseppe, Carlo, Emilio, Pietro, Alessandro, Alfredo) che probabilmente contribuirono alla sua realizzazione. Nel 1972, con l’automazione delle campane da parte della ditta Capanni di Castelnuovo ne’ Monti (Reggio Emilia), furono tolte le secolari corde: esse suonarono così per la prima volta a distesa, senza l’ausilio delle corde (e del campanaro!), il 19 marzo 1973, in occasione della consacrazione del nuovo altare da parte di monsignor Artemio Prati, vescovo di Carpi e nostro illustre concittadino, che proprio quell'anno festeggiava il ventesimo anniversario di ordinazione episcopale.