Jamboree 2019, “Siamo partiti come scout siamo tornati come fratelli”
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
Jamboree 2019, "Siamo partiti come scout siamo tornati come fratelli"
La straordinaria avventura del nostro Simone al 24° Jamboree negli Stati Uniti
"Siamo partiti come scout siamo tornati come fratelli", questa semplice frase, a mio parere, riassume come meglio non si potrebbe il succo dell’esperienza che mi ha visto protagonista. Alla fine del luglio scorso, per la precisione dal 22 luglio al 2 agosto, ho avuto la straordinaria fortuna e il privilegio di poter vivere ben 15 giorni, intensi e faticosi ma entusiasmanti, ricchi di emozioni e di scoperte, in terra americana, dove ho partecipato alla 24a edizione del World Scout Jamboree (Jamboree Mondiale Scout). Il Jamboree è un evento su scala mondiale, organizzato ogni quattro anni dall'Organizzazione mondiale del Movimento Scout, e ciascuna edizione viene sempre ospitata da una nazione diversa. Si tratta di un grandissimo campo scout capace di accogliere decine di migliaia di scout provenienti da tutto il mondo; generalmente è rivolto a ragazzi e ragazze tra i 14 ed i 17 anni. Il primo si svolse nel 1920, ad Olympia, in Inghilterra, e fu convocato dallo stesso lord Robert Baden-Powell, il padre fondatore dello scoutismo. Come tutti i Jamboree è stata un’occasione speciale ed irripetibile per tanti ragazzi e ragazze provenienti da tutto il mondo di ritrovarsi assieme per scoprire meglio i valori universali dello scoutismo. Il motto di questa edizione è stato "Unlock a new world", ovvero "Sblocca un mondo nuovo", un invito ad aprirci a nuove avventure, a fare nuove amicizie, a conoscere nuove culture, a guardare il mondo con "occhi nuovi" e, insieme, a costruire un mondo nuovo.
Per poter affrontare al meglio questa avventura così impegnativa mi sono duramente preparato nei mesi scorsi, per tutto l'inverno e la primavera, sottoponendomi ad un lungo periodo di esercizio fisico e non insieme ad altri 4 scout piacentini, che hanno partecipato insieme a me a questa meravigliosa avventura riuniti nel reparto "Ponte ai Chiosi", formato in tutto da circa 40 ragazzi toscani ed emiliani. Sono partito assieme a loro nella mattinata di domenica 21 luglio e in loro compagnia ho vissuto la lunga trasvolata atlantica che mi ha condotto fino negli States. Dopo essere atterrato a Washington ho intrapreso un ulteriore viaggio in pullman dalla durata di ben 5 ore allo scopo di raggiungere quella che nelle due settimane successive sarebbe stata la dimora mia e dei miei compagni.
Sono così finalmente giunto alla Summer Betchel Riserve, una splendida riserva naturale di oltre 40 chilometri quadrati nello stato della West Virginia, dove per l’occasione era stato allestito dagli organizzatori (le federazioni scout degli Stati Uniti, del Messico e del Canada) un gigantesco quanto attrezzato campo che ha ospitato, in un gigantesco arcobaleno di anime, circa 45 mila scout provenienti da tutte le nazioni e continenti. Qui ho trovato la vera essenza del Jamboree, il suo vero spirito, scoprendo in prima persona, in un’altalena di emozioni, che cosa significa davvero essere parte di questa "marmellata di ragazzi", secondo la simpatica espressione coniata più di 110 anni fa da lord Baden Powell. Ci sono alcune parole chiave che mi hanno costantemente accompagnato in questa mia esperienza fra i boschi della Virginia, come l’avventura, ossia la capacità di vivere e scoprire la realtà in tutti i suoi molteplici aspetti, l’amicizia, che mi ha permesso di conoscere nuove persone, la scoperta, che mi ha consentito di scoprire nuove culture, nuovi stili di vita e nuovi modi di vivere lo scoutismo, ma anche il servizio, che mi ha stimolato ad essere sempre pronto ad aiutare gli altri, specialmente coloro che sono in difficoltà.
L’opportunità di partecipare a questo grandioso evento è stato davvero unica e irripetibile; nel breve spazio di una quindicina di giorni insieme ai miei compagni ho potuto prendere parte a tantissime attività, tutte entusiasmanti e diverse tra loro, come per esempio rafting, kayak, scalata e zip-line (discesa dalle rocce con l’ausilio di corde), tiro con l’arco, lancio del tomahawk, pesca sportiva, attraversamento dei ponti tibetani, escursioni nella natura incontaminata della riserva e tante altre. Ma il Jamboree non è stato solo sport e attività all’aria aperta: come dimenticare infatti le “dolci sveglie” alle cinque di mattina per andare a procurarsi il cibo per poi preparare la colazione, le improbabili conversazioni in inglese e non per trasmettere agli altri la nostra cultura, le serate trascorse mangiando assieme condividendo il cibo e la tavola con scout di altri continenti, ma anche i grandiosi spettacoli sotto le stelle, che erano davvero luminose e splendide e illuminavano di una luce che non conoscevo la bellezza della natura.
Ho potuto però partecipare anche ad alcuni momenti densi di spiritualità, sperimentando così la forza della preghiera, capace di riunirci tutti assieme nelle nostre differenze, a dimostrazione che la religione non deve e non può rappresentare un ostacolo sul cammino della conoscenza e della fratellanza tra i popoli, come dimostrato peraltro dalla santa messa celebrata in diverse lingue a cui hanno ovviamente preso parte gli scout di tutte le federazioni cattoliche ma anche dalla preghiera interreligiosa che ci ha riunito assieme, davvero tutti quanti, in un abbraccio fraterno e universale.
Mi restano ancora impressi in modo indelebile i tanti momenti unici e irripetibili che ho vissuto, come la festa che si è svolta per la cerimonia di apertura, con concerti, musica, danze ma anche una coreografia di droni che aleggiavano sopra di noi nel cielo notturno formando scritte e simboli scout. Un altro momento davvero particolare è stato anche il Cultural Day, ossia la giornata dedicata alla scoperta delle varie culture, tradizioni e costumi degli scout degli altri paesi. In quest’occasione anch'io mi sono volentieri messo ai fornelli e ho dato un contributo decisivo alla preparazione di un ottimo ragù, che è stato letteralmente preso d’assalto dagli scout degli altri paesi, allettati come non mai dalla possibilità di gustare le prelibatezze della nostra cucina. Anche la sera di quel giorno è stata a dir poco unica e speciale, dato che si è svolto un divertente e ammirato spettacolo di canzoni dei più famosi film Disney, con cantanti e presentatori nei costumi tipici dei vari paesi. La festa del contingente italiano, che ha visto riunirsi tutti assieme i milleduecento scout provenienti dal nostro paese, è stato un altro momento che porterò sempre con me, per il bel messaggio di amicizia e fratellanza che ci hanno voluto trasmettere i capi del nostro contingente, invitandoci ad essere ambasciatori con i nostri amici e compagni scout rimasti a casa dei valori del Jamboree. La giornata conclusiva ha visto svolgersi un altro splendido spettacolo di luci, musica, colori, reso ancora più speciale dai fuochi artificiali che hanno spaccato la notte e dall'esibizione dei Pentatonix, un noto gruppo americano, il tutto alla presenza dell’ex segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon.
Tracciando un piccolo bilancio di questa mi avventura, credo di poter dire di aver davvero trovato un tesoro, un grandissimo tesoro, perché sono convinto di aver vissuto una meraviglia, sperimentando in prima persona come il mondo e i popoli che lo abitano possano vivere insieme in armonia, la meraviglia di un mondo che ha tante culture diverse ma la cui diversità non deve essere motivo di ostacolo ma piuttosto uno sprone allo scopo di costruire ponti e non muri, come insegna da sempre attraverso parole e gesti concreti papa Francesco, una meraviglia che con il nostro entusiasmo e la nostra voglia di vivere abbiamo “sbloccato” come ci chiedeva di fare il motto del Jamboree.
Come avrete senz'altro capito questa è stata per me un’esperienza indimenticabile, fuori dagli schemi, e sono più determinato che mai a condividere e portare la passione e i valori scout che ho scoperto in maniera così vivida e intensa in questi giorni agli amici, ai compagni di scuola, ai fratelli scout del mio paese e soprattutto a viverli e testimoniarli nella vita di tutti i giorni. Devo confessare che è davvero forte in me la tentazione di correre a comprare un biglietto aereo per un altro mondo, con destinazione Seoul e partenza prevista per l’estate 2023: è lì infatti che si svolgerà il venticinquesimo Jamboree, che avrà come tema "Draw your dream" (ovvero "Disegna il tuo sogno"), e vorrei davvero che questo mio sogno si potesse realizzare!
Simone Contini
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