La Candelora, la festa di Cristo vera “luce del mondo”
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
La Candelora, la festa di Cristo vera "luce del mondo"
Questa festa fu celebrata già dal IV secolo a Gerusalemme e poi portata in Occidente. Il tema principale, la luce, è comune a varie fedi e tradizioni religiose. Per i cristiani si celebra 40 giorni dopo il Natale, perché secondo la legge di Mosè, ogni donna doveva presentarsi al Tempio dopo 40 giorni dal parto per essere purificata e presentare a Dio il primogenito. Nasce dunque dalla tradizione ebraica e prima del Concilio Vaticano II era chiamata "Festa della purificazione di Maria"; oggi la chiesa la ricorda come festa della Presentazione di Gesù al Tempio.
Durante la celebrazione eucaristica viene proclamato il Vangelo di Luca riguardante proprio l’episodio in cui Gesù, Maria e Giuseppe si presentano nel luogo sacro e gli anziani Simeone ed Anna vivono la commozione di riconoscere nel Bambino il Salvatore. Il profeta prende in braccio il Bambino e dalla sua bocca escono queste parole: "Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace… perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza…". Gesù è riconosciuto dal profeta come "luce che illuminerà le genti" e per questo i fedeli che partecipano alla santa Messa accendono le candele: per onorare Cristo luce vera, venuto tra noi per dissipare le nostre tenebre e manifestarsi al mondo. E Simeone rivolgendosi a Maria dice: "Anche a te una spada trafiggerà l’anima". Con questa festività la liturgia della chiesa conclude il ciclo dei Misteri di Cristo derivanti dal Natale e si avvia alla Pasqua.
Nei secoli le origini lontane si sono intrecciate con gli usi e costumi della civiltà contadina, e la chiesa, più recentemente, ha voluto fosse riconosciuta anche come festa della vita consacrata, perché la presentazione di Gesù al Tempio simboleggia l’offerta di tutta la vita. Come ricordato da Papa Francesco, dobbiamo chiedere a Dio la grazia affinchè le persone consacrate manifestino nella loro vocazione la gioia, la comunione e la fraternità. Non dimentichiamo dunque di vivere questa ricorrenza nel modo più profondo e di pregare per la missione dei nostri sacerdoti.
Rosita