Anche a Pontenure la preghiera non si ferma, vivere la Quaresima al tempo del Coronavirus
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
Anche a Pontenure la preghiera non si ferma, vivere la Quaresima al tempo del Coronavirus
«Senza di me non potete far nulla» (Giovanni 15, 5) dice il Signore spiegando ai suoi discepoli la parabola della vite e dei tralci. Questa è una verità che molti credenti, impauriti e disorientati da questa crisi, stanno riscoprendo durante la pandemia del Covid-19, così come si riscopre l’importanza della preghiera, dei tridui, della recita del rosario o della coroncina della Divina Misericordia, come pure si rivitalizzano le antiche devozioni, spesso frettolosamente relegate in soffitta, alle quali nessuno magari pensava più di dover ricorrere credendo che, grazie alla scienza e al progresso, le pestilenze, così come la fame e la guerra, appartenessero ormai soltanto al passato.
Anche per la Parrocchia di Pontenure, a causa dell'emergenza sanitaria che sta interessando il nostro Paese nelle ultime settimane, questo tempo di Quaresima è stato assai diverso dal solito, ma non sono mancate alcune iniziative, promosse dal nostro parroco don Mauro Tramelli, per venire incontro alle esigenze e ai desideri dei fedeli. Infatti, nonostante le numerose limitazioni imposte dalle autorità civili ed ecclesiali, tra cui la proibizione delle celebrazioni eucaristiche festive e feriali aperte al popolo, la Quaresima può davvero essere un tempo di grazia, un’occasione provvidenziale per ricominciare con il piede giusto, per crescere nella fede, per riscoprire il nostro rapporto con Dio e con il prossimo, per metterci in ascolto del Vangelo, cose che, sempre immersi nel turbinio della vita di ogni giorno e nei rumori della nostra civiltà così frettolosa e caotica, raramente possiamo fare. Cerchiamo quindi di vivere questo periodo come un meraviglioso pellegrinaggio alle fonti stesse della nostra fede, come una sorta di scuola per riconsiderare la nostra vita e, per quanto possibile, cambiarla in modo radicale.
Come ci ricorda il Vangelo: «Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro» (Matteo 18,20). Così, pur se le celebrazioni eucaristiche col popolo sono sospese, la preghiera nella nostra comunità non si ferma: la chiesa resta infatti aperta secondo i consueti orari per la preghiera personale, fermo restando il rigoroso rispetto delle disposizioni sanitarie vigenti. Tutti i giorni in chiesa, alle ore 07.00, il parroco recita le Lodi mattutine, un bel modo per iniziare la giornata con la preghiera, alla quale tutti sono invitati ad unirsi dalle proprie abitazioni. Tutti i pomeriggi viene pubblicamente esposto il Santissimo Sacramento dalle ore 16 fino alle 17.30, con la recita dei Vespri e la benedizione eucaristica. Alle ore 16 suonano le campane e chi lo desidera può a sua volta raccogliersi in preghiera anche dalla propria casa, sentendosi comunque alla presenza del Signore. Inoltre ogni domenica, alle ore 11.00, e per tutte le solennità dell'imminente Pasqua viene assicurata la trasmissione in diretta streaming sulla pagina Facebook parrocchiale della santa messa celebrata "a porte chiuse" dal nostro parroco, a dimostrazione che anche l'uso corretto e sapiente delle moderne tecnologie, spesso alla ribalta della cronaca per eventi negativi, può invece dimostrarsi utile ad avvicinare le persone, a mantenere viva la speranza e a superare il senso di solitudine.
C'è poi una voce forte e incoraggiante, che ci sostiene nella quotidianità, ed è il suono delle campane; esso rappresenta da sempre un suono amico, che ci sorregge nelle difficoltà e ci spinge a ricordare la nostra appartenenza, la tradizione che ci contraddistingue. Per molti secoli, fino a non molti decenni or sono, grazie alle campane si segnavano le ore, si ritmava il lavoro, si veniva chiamati a raccolta, si davano annunci, ci si raccoglieva in preghiera per un evento luttuoso o felice. Così tutte le sere, finché durerà questo tempo difficile, di privazioni e difficoltà, le campane della nostra millenaria Torre suoneranno la preghiera dell'Ave Maria alle ore 19.00 per elevare un applauso ideale al lavoro di medici e infermieri, volontari e operatori della Pubblica Assistenza e della Croce Rossa. Al suono delle campane, chi lo desidera, può a sua volta unirsi con un applauso corale.
Un altro segno tangibile, capace di rinsaldare la nostra fede e infondere speranza, è la grande croce luminosa esposta sul sagrato della chiesa, che invita tutti coloro che lo desiderano a fermarsi un attimo, per deporre un fiore, un cero, o per segnarsi e recitare una preghiera. Come spiegato dal nostro parroco don Mauro, questo segno vuole essere un invito a lasciare "un piccolo segno in ricordo di quelli che non ce l'hanno fatta e per chiedere forza, scienza e coraggio, per tutti gli operatori sanitari" che in questi giorni difficili stanno contrastando il dilagare dell'epidemia.
Non è mancato, infine, un gesto di attenzione nei confronti delle persone più sole e fragili, ai malati e ai sofferenti. Grazie alla generosa disponibilità degli adulti scout della Comunità Masci della nostra Parrocchia nelle scorse settimane è stato attivo, in collaborazione con l'Amministrazione comunale, uno speciale servizio di consegna del pranzo a domicilio.
Tutto questo ci aiuta a guardare con fiducia e speranza al futuro, confortati dall'ormai prossima Pasqua, certi che il Signore della vita, morto e risorto per la nostra salvezza, spalancherà di nuovo per tutti noi le porte della nostra bella chiesa, la dimora di Dio in mezzo agli uomini.
Questo slideshow richiede JavaScript.