Sabato 25 Aprile, celebrato il 75esimo anniversario della Liberazione
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
Sabato 25 Aprile, celebrato il 75esimo anniversario della Liberazione
Nella mattinata di oggi, sabato 25 aprile, anche il nostro paese ha celebrato il 75esimo anniversario della Liberazione senza il coinvolgimento della cittadinanza, nel rispetto delle misure di contenimento per l’emergenza sanitaria in corso: per consentire la partecipazione, seppure a distanza, è stata assicurata la trasmissione in diretta streaming sulla pagina Facebook della Parrocchia. Breve ma non per questo meno sentita, la cerimonia di quest’anno non ha infatti visto né i tradizionali cortei, né la celebrazione della santa messa e neppure la visita al cimitero e la presenza della Banda "Del Val - Pegorini". Mentre veniva eseguito il sempre emozionante rito dell'alzabandiera e un musico della Banda rendeva onore ai caduti suonando con la tromba le note del Silenzio, il nostro parroco don Mauro Tramelli ha benedetto la corona di alloro posta davanti al monumento ai Caduti di tutte le guerre in piazza Amato Re, alla presenza del sindaco Manola Gruppi.
In questo giorno di festa, che riunisce tutta la Nazione nel grato e commosso ricordo di tutti coloro che persero la vita per il più alto ideale di libertà, è giusto e doveroso segnalare ancora una volta come Pontenure abbia dato un contributo assai rilevante alla guerra di Liberazione, un contributo giustamente riconosciuto nel 1995 con la concessione della medaglia di bronzo al Valor Militare al gonfalone del nostro Comune. Ricordiamo in particolare i 67 partigiani Pontenuresi inquadrati nella Divisione partigiana "Val d'Arda", che pagarono un significativo tributo di sangue: 13 furono i partigiani caduti, di cui 5 fucilati e 8 in combattimento, mentre altri 25 furono catturati ed arrestati; i numerosi combattimenti e fatti d'arme avvenuti sul territorio comunale, in cui furono arrecati al nemico consistenti danni all'equipaggiamento militare e non poche perdite in uomini; le sofferenze e i patimenti sopportati con coraggio dalla popolazione civile in conseguenza dei vari scontri, come testimoniano i 10 caduti civili, molti dei quali a causa dei bombardamenti, e i 20 soldati e cittadini deportati in Germania dopo l'8 settembre 1943 e colà internati. Non si devono poi dimenticare i coraggiosi interventi dell'allora arciprete monsignor Giuseppe Cardinali, che per più di una volta non esitò a mettere a repentaglio la sua vita e nel 1945 venne addirittura arrestato per aver difeso il popolo affidato alle sue cure pastorali.
Da segnalare, infine, che durante la breve cerimonia di questa mattina, assieme al Tricolore, è stata innalzata anche la bandiera della Polonia, un paese intimamente legato al nostro dalla stessa fede, dalla comune fratellanza ideale e dalla storica lotta per la libertà e l'indipendenza. Proprio in questi giorni la Comunità polacca italiana ha celebrato una significativa e importante ricorrenza, il 75esimo anniversario della liberazione di Bologna, avvenuta il 21 aprile 1945, da parte del II Corpo d’armata polacco del generale Anders, i cui soldati combatterono durante quasi tutta la campagna d'Italia aggregati all'VIII Armata britannica distinguendosi fra l'altro nella presa di Montecassino, dopo mesi di violenti combattimenti.