Una Settimana Santa in famiglia, il Triduo pasquale al tempo del coronavirus
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
Una Settimana Santa in famiglia, il Triduo pasquale al tempo del coronavirus
È stata per tutti noi una Pasqua assai diversa da ogni altra, unica nella storia, ad eccezione forse della prima Pasqua, occorsa quasi duemila anni fa. Rinchiusi nelle nostre abitazioni, impauriti e preoccupati, timorosi del futuro, sembrava proprio che il mondo attorno a noi fosse sempre più avvolto dalla tempesta e dalle tenebre e non dalla luce pasquale. Eppure, anche in questa situazione abbiamo invocato, come gli apostoli impauriti che si rinchiusero nel Cenacolo dopo la morte del Signore, il trionfo della vita che Gesù ha promesso. Anche grazie al sapiente uso delle moderne tecnologie, ancora una volta il Signore crocifisso e risorto è entrato infatti nelle nostre case, proprio come più di duemila anni fa era entrato nel Cenacolo dopo la sua resurrezione. Egli ha così riacceso la speranza con un augurio di pace, esortandoci a non aver timore, come fecero gli angeli con le donne recatesi al sepolcro la mattina di Pasqua. L’incontro con Gesù spazza via la loro paura, fa rinascere la speranza, riaccende la gioia. Risuona così anche per noi l’annuncio gioioso della Risurrezione: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui (in una tomba), è risorto!”. Di seguito un breve racconto fotografico e non solo delle varie funzioni della Settimana Santa e del Triduo pasquale celebrate senza il concorso del popolo dal nostro parroco don Mauro Tramelli e trasmesse in diretta streaming attraverso la pagina Facebook e il sito parrocchiale. Alcuni degli scatti che potete vedere di seguito sono della fotografa Mirella Verile, che ringraziamo.
I riti della Settimana Santa
5 Aprile, Domenica delle Palme e di Passione. - È la giornata di festa che precede la domenica di Pasqua, in cui hanno inizio i riti della Settimana Santa. La liturgia di questo giorno ricorda il trionfale ingresso di Cristo che sale a Gerusalemme per dare compimento al mistero della sua morte e risurrezione. Egli viene osannato dalla folla che stende a terra dei mantelli per rendergli onore e lo saluta festosamente come figlio di Davide, agitando rami di palma. Anche se per motivi evidenti non si è potuta svolgere la tradizionale processione che ogni anno si snoda dalla Casa di riposo "Parenti", non è mancata la benedizione dei rami d'ulivo da parte del nostro parroco che presso la nostra chiesa parrocchiale, addobbata a festa per l'occasione, ha poi celebrato la santa messa, accompagnata dalla musica e dai canti di un manipolo di volenterosi. Durante la celebrazione eucaristica è stato tra l'altro letto il racconto della Passione, tratto quest'anno dal Vangelo secondo Matteo.
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9 Aprile, Giovedì Santo. - Questo giorno, in cui si aprono i riti del Triduo pasquale, ha visto svolgersi la santa messa nella Cena del Signore all'aperto, sul sagrato di fronte la nostra chiesa, sul quale dominava il Crocifisso; anche coloro che abitano in piazza Amato Re hanno così potuto seguire la celebrazione affacciandosi dai balconi da cui pendevano drappi bianchi. L'omissione del rito della lavanda dei piedi ha contribuito a concentrare ancora di più l'attenzione sugli altri gesti forti compiuti da Gesù in quella notte di vigilia: l'istituzione dei sacramenti dell'Eucarestia e del sacerdozio e la consegna ai discepoli del comandamento dell'amore, "Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi". Con l'istituzione dell'Eucarestia il Signore ci ha fatto dono del Pane di vita eterna che possiamo ricevere ogni domenica alla messa, perché rimanga sempre con noi: "Questo è il mio corpo offerto per voi e per molti". Legate le campane, che come sempre hanno suonato a festa al canto del Gloria per poi tacere fino alla notte di sabato, la solenne celebrazione si è conclusa con la benedizione eucaristica.
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10 Aprile, Venerdì Santo. - È il momento del lutto e del dolore, segnato dal digiuno e dall'astinenza, si ricordano la Passione, la crocifissione e la morte di Gesù sul Calvario. Nel pomeriggio, alle ore 15.00, si è svolta la celebrazione della Passione del Signore. La liturgia è iniziata nel silenzio, senza canti, anche le campane hanno taciuto in segno di lutto. A dominare è stato il Crocefisso posto davanti all'altare, a sua volta spoglio e disadorno: vivida manifestazione dell’amore divino spinto fino alla follia, la croce lascia spazio solo al silenzio e alla contemplazione. Durante la liturgia della Parola è stato letto nuovamente il racconto della Passione, tratto questa volta dal Vangelo secondo Giovanni. Dopo le letture è stata la volta della preghiera universale e dell'adorazione della Croce. Non si è celebrata l’Eucaristia perché il clima di festa poco si addice all'evento che riempie il nostro ricordo e motiva il nostro digiuno: la morte del Signore. Nella serata si è poi svolta la tradizionale Via Crucis, senza però la consueta processione per le vie del paese, usanza che risale ad una tradizione antichissima e si è rinnovata tutti gli anni fin dal lontano 1796: mai a memoria d'uomo era venuta meno. Accompagnata dalle preghiere e dai caratteristici canti, la funzione si è svolta in un clima forse ancora più raccolto del solito, permettendo, grazie alla diretta streaming, a ciascuno di immergersi ancora di più nel devoto raccoglimento e nella preghiera domestica davanti al simulacro del Signore morto e della sua Madre Addolorata.
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11 Aprile, Sabato Santo. - È il fulcro del Triduo pasquale, in cui si celebra la discesa agli inferi di Cristo. Secondo la tradizione, Cristo resta negli inferi 40 ore, compiendo la vittoria sulla morte e sul diavolo: libera le anime dei giusti morti prima di lui e spalanca loro le porte del Paradiso. È l'ora del silenzio, del raccoglimento e della meditazione, non si celebra l'Eucarestia ma si attende l'annuncio della Risurrezione. Questa è infatti la notte in «onore del Signore» e la veglia che in essa si celebra è considerata come la «madre di tutte le sante Veglie». Essa affonda le sue radici nella tradizione biblica quando gli Ebrei attesero vegliando il passaggio del Signore affinché li liberasse dalla schiavitù dell’Egitto e li conducesse nella Terra promessa. La risurrezione di Cristo è il fondamento della nostra fede e della nostra speranza. Alle ore 20.00 è stata celebrata la solenne Veglia pasquale, che pur in versione semplificata ha visto svolgersi regolarmente tutti i vari riti previsti, a cominciare dall'accensione del Cero pasquale. Dopo la lettura dell'Exultet, ha quindi avuto inizio la liturgia della Parola, con la lettura di alcuni brani dell'Antico Testamento in cui si fa memoria della storia della Salvezza, seguita dalla benedizione dell'acqua lustrale e dal rinnovo delle promesse battesimali e dalla liturgia eucaristica. Dopo la benedizione finale, coloro che hanno partecipato alla funzione sono stati invitati dal celebrante a portare a tutti il lieto annunzio del «Signore della vita che era morto e ora vivo trionfa».
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