Cinque brani per una Quaresima – Il sacrificio e l’alleanza
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
Cinque brani per una Quaresima - Il sacrificio e l'alleanza
In quei giorni, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va' nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò».
Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l'altare, collocò la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. Ma l'angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». L'angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito».
Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l'ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio.
L'angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce». (Genesi, 22, 1-2. 9. 10-13. 15-18)
L'alleanza ("Berit") tra Dio e l'umanità che abbiamo visto la prima domenica di quaresima con Noè, continua nella seconda domenica di quaresima con Abramo.
Fidandosi del Signore, Abramo lascia la sua terra e il suo passato per andare verso una terra e un futuro di promesse. La prima promessa è una grande benedizione e si compie con la nascita del figlio Isacco, nonostante l'avanzata età di Abramo e di sua moglie Sara.
Isacco è figlio unigenito. Alla richiesta del Signore di sacrificare il suo unico figlio, Abramo sarà stato sicuramente turbato e spaventato, ma la fiducia che ripone nel Signore, gli permette di superare i suoi dubbi e le sue preoccupazioni. Abramo capisce che suo figlio, non è "suo", ma è dono e promessa. Infatti quando verrà il momento del sacrificio, un angelo chiamerà Abramo e fermerà la sua mano perché il compimento della promessa deve ancora avvenire.
Con questo gesto l'alleanza tra Dio e l'uomo è riconfermata e rafforzata. L'angelo preannuncia una numerosa discendenza e grandi benedizioni per chi resta con il Signore.
Il dolore di Abramo e il sacrificio di Isacco sono l'anticipazione della Passione di Gesù e della sua Resurrezione. Dio non abbandona i suoi figli e, attraverso Gesù, mostra la salvezza che li attende.
Questo ci dà la speranza che, pur vivendo grandi dolori, se li offriamo al Signore, Lui ci salva e ci dona tanto di più di quello che abbiamo perso e in maniera esponenziale come le stelle del cielo e la sabbia del mare!