San Giuseppe, l’uomo dei sogni Episodio II – Salì in Giudea alla Città di David…
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
San Giuseppe, l’uomo dei sogni
Episodio II – Salì in Giudea alla Città di David...
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo. (Luca 2, 1-7)
Ma Giuseppe... era forse sconsiderato? Da Nazaret, in terra di Giudea, fino a Betlemme, suo luogo di origine, in Giudea, dove ci si doveva censire, sono circa 150 chilometri! Un viaggio del genere, che poteva durare anche dieci giorni, a piedi come si viaggiava allora, ci voleva proprio un bel coraggio! E certamente di apprensione (tanta!) e di preoccupazione per quello che poteva succedere, ne avrà covate nel suo cuore e di sicuro avrà messo in conto gli eventuali imprevisti!
Ma... Giuseppe era "uomo giusto", davanti a Dio e davanti agli uomini, docile al volere divino e altrettanto rispettoso della legge civile e dell’autorità. Per questo non si è sottratto agli ordini di Cesare Augusto, il primo imperatore romano, che aveva esteso il dominio di Roma su tutte le terre bagnate dal Mediterraneo e voleva perciò registrare e censire quanti fossero i sudditi del suo impero.
E così, con il loro asinello, che sicuramente sarà servito più a Maria che a Giuseppe stesso, giunsero a Betlemme, cercando un luogo dove poter riposare dopo il lungo viaggio. Non avendo trovato alcuna ospitalità, si accamparono in una stalla, in periferia. Lì Maria diede alla luce il suo piccolo Gesù, che avvolse in fasce e mise a dormire nella mangiatoia perché «non c’era posto per loro nell’albergo», mentre Giuseppe attento e stupito vegliava su di loro, assistendo all’omaggio prima dei pastori chiamati dal messaggero celeste e poi dei Magi venuti dall’Oriente seguendo la stella.
Una nuova tenerezza e un crescente senso di nuova responsabilità prendevano corpo in quel cuore, unitamente alla consapevolezza dell’impegno di fare da padre a quel “misterioso” Bambino, la cui nascita era stata annunziata dall’angelo Gabriele.