La chiusura dell’anno scoutistico 2020/21 sui verdi prati del parco Raggio
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
La chiusura dell'anno scoutistico 2020/21 sui verdi prati del parco Raggio
Ebbene si, ce l’abbiamo fatta, anche questa volta, pur tra mille difficoltà e peripezie, dovute alla nota pandemia, siamo giunti alla meta. Abbiamo chiuso l’anno nei prati di Villa Raggio, all’insegna dello scoutismo più classico, avventura, vita all’aria aperta, tende, pionierismo.
I piccoli lupetti del Branco hanno cacciato al mattino assieme ai vecchi lupi, ed hanno ottenuto il giusto riconoscimento per il loro impegno, aggiungendo un’altra tacca (leggi distintivo) all’elenco delle prede conquistate. Poi hanno ascoltato dalla saggia voce di Wontolla, l’epilogo della battaglia tra il Popolo Libero di Seeonee e i Dhole, i cani rossi del Dekkan, gli invasori. Tra i lupi, al contrario che tra noi umani, i capi, i generali, combattono in prima linea, infatti questa strenua battaglia ha visto tra le numerose vittime anche la più illustre, Akela, che ha intonato il suo canto di morte in grembo al suo amico di sempre, Mowgli. Ma la vita continua, ogni traguardo è sempre anch’esso linea di partenza per una nuova storia, una nuova avventura. Così è stato, così è, e così sarà. Qualcuno disse: "Chi si ferma è perduto". Bhè, non aveva tutti i torti!!!
Al pomeriggio, dopo il pranzo al sacco, full immersion nelle tecniche dello scoutismo, trasmissione a distanza con bandierine di segnalamento di un messaggio in codice morse, messa in scena di una sceneggiatura originale preparata al momento, tecniche di orientamento con l’ausilio di sistemi classici (carta topografica, bussola, coordinatometro) e anche ricorrendo, quando possibile e/o necessario, alla moderna tecnologia (GPS).
Una giornata intensa, faticosa, ma dove non è mancata la gioia, il divertimento, la voglia di stare assieme, che è davvero tanta, dopo il periodo appena trascorso, dove anche cose normalissime, come andare a scuola o in chiesa, sembravano un’utopia.
La giusta conclusione con la Messa, officiata da don Mauro su altare da campo approntato per l’occasione e abbellito con fiori di carta crespa fatti dai lupetti con le loro mani abili. Al momento dell’Eucarestia un altro segno che forse davvero stiamo tornando verso la normalità (a Dio piacendo e i nostri comportamenti permettendo, naturalmente): complici gli ampi spazi offerti dalla location, tutti in fila, alla giusta distanza, per ricevere Gesù Sacramento, come ai vecchi tempi. Evvai. BL