Giovedì 6 Gennaio, la celebrazione dell’Epifania in compagnia dei Magi e dei bimbi battezzati nel 2021
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
Giovedì 6 Gennaio, la celebrazione dell'Epifania in compagnia dei Magi e dei bimbi battezzati nel 2021
I Magi vanno a Betlem e la stella li guida: nella sua luce amica cercan la vera luce. (dall'inno Hostis Herodes Impie)
Nella giornata di ieri, giovedì 6 gennaio, la Chiesa ha celebrato la solennità dell'Epifania del Signore. Il 25 dicembre, il giorno del Natale, è l’esplosione di una gioia intima ed esuberante ad un tempo, interamente votata all’ammirazione, all'esultanza e alla gratitudine: l'incarnazione del Cristo, la venuta del Messia atteso da Israele, la nascita del Salvatore annunziato dai profeti, dopo sì lunghi e tormentati secoli d'attesa, è l’aurora della nostra speranza, il preannunzio della nostra redenzione, la promessa e il principio di una esultanza che ci ricorda, ogni 25 dicembre, come nella notte in cui il Salvatore si fece carne gli angeli cantavano lieti sopra la stalla di Betlemme. Ma l’Epifania commemora in particolare la manifestazione del Signore, il Re delle genti, unico Dio di tutta la terra, e in passato la liturgia riuniva in questo giorno tre diversi episodi, oggigiorno trasferiti in giorni differenti, l'adorazione del Signore da parte dei Magi ovviamente, ma anche il suo battesimo nel fiume Giordano da parte del Battista e il suo primo miracolo alle nozze di Cana, il mirabile prodigio della trasformazione dell'acqua in vino.
L’adorazione dei Magi, narrata soltanto nel Vangelo di Matteo, ci ricorda che la salvezza offerta da Dio in Cristo è preparata per tutti gli uomini, e non soltanto per alcuni: i Magi, venuti da Oriente per offrire i loro doni al re dei Giudei, rappresentano l'umanità intera, sono la primizia della moltitudine che non si può contare, di ogni tribù, lingua, popolo e nazione che Dio ha chiamato alla salvezza e riscattato con il sacrificio di Suo Figlio. Una stella luminosa e splendente ha guidato i Magi, questi antichi sapienti, fino a Betlemme perché colà, nella "città del pane", scoprissero "il re dei Giudei che è nato" e lo adorassero. Questi saggi astronomi, scrutando i cieli alla ricerca della verità, che è il vero e il bello, ci insegnano come si cerca il Signore, e soprattutto come e dove lo si può incontrare: Egli ci attende amorevole nella casa, con Maria sua madre. Il lungo viaggio dall’Oriente, il luogo dove sorge il sole per andare alla ricerca del vero Sole, la fedele guida di una stella amica, la trepida ricerca, piena di pericoli e insidie, la vista del Salvatore e la sua adorazione costituiscono le tappe che i popoli e gli individui devono percorrere nel loro andare incontro al Salvatore del mondo, le tappe di un cammino che ciascuno di noi deve compiere. La luce della stella che menò i Magi e il suo richiamo non sono cose passate, poiché ad esse si richiama la storia della fede di ognuno di noi.
Anche nella nostra chiesa si respirava un'aria di grande festa che ha accompagnato e pervaso la solenne celebrazione eucaristica delle ore undici, presieduta come di consueto dal nostro parroco don Mauro Tramelli. Come prevede un'usanza che data ormai a circa venti anni fa, all'inizio della messa dalla porta principale hanno fatto il loro ingresso i tre Re Magi, splendidamente rivestiti di vesti sfarzose. Ad interpretarli quest'anno tre ragazzi della nostra Parrocchia, Andrea, Hachim e Samuele, al loro debutto in questi panni così particolari, che hanno però rivestito con la sicurezza propria dei veterani. Alla proclamazione del Vangelo di Matteo (Matteo 2, 1-12), i Magi hanno deposto a turno davanti alla statua del Bambino Gesù i loro doni, oro, incenso e mirra. Questi doni rivestono un particolare significato simbolico: l’oro è riferito alla regalità del Bambino nato; l’incenso è in omaggio alla sua divinità e la mirra, che veniva utilizzata per preparare i corpi destinati la sepoltura, in presagio del Suo sacrificio, il Sacrificio per eccellenza. I Magi (e i doni da loro recati) hanno fatto ovviamente la loro comparsa anche nel grande presepe in stile popolare allestito in chiesa, quest'anno ispirato alla figura di Dante Alighieri e alla sua opera più celebre, la Commedia.
Appena conclusa l'omelia, don Mauro ha quindi dato l'annuncio della Pasqua (quest'anno cadrà domenica 17 aprile) ai numerosi fedeli presenti tramite la lettura del Noveritis. La consuetudine di dare l'annuncio solenne del giorno di Pasqua ha radici antichissime: nei primi secoli del Cristianesimo, il patriarca di Alessandria, città dove avevano dimora gli astronomi più autorevoli del mondo antico, aveva il compito difatti di comunicare la data della Santa Pasqua agli altri patriarchi orientali e al pontefice di Roma, che a sua volta ne informava gli arcivescovi e i metropoliti d'Occidente. Oltre alla data della Pasqua vengono enunciate le altre ricorrenze "mobili" dell'anno liturgico: il Mercoledì delle Ceneri, l'Ascensione, la Pentecoste, il Corpus Domini e la prima domenica di Avvento, che dipendono tutte dalla Pasqua.
A rendere ancora più gioiosa la liturgia, scandita dai suggestivi canti natalizi eseguiti per l'occasione dai cantori del Coro "Perfetta Letizia", la presenza in chiesa di alcuni dei numerosi bambini che sono stati battezzati nel corso dell'anno che si è appena concluso (in tutto ben ventuno!), accompagnati ovviamente dai loro giovani genitori. A questi piccoli è stata infatti particolarmente dedicata la celebrazione eucaristica e i loro nomi (Meryem, Martina, Azzurra Maria, Viola, Nicolò, Amelie, Emiliano, Raquel, Letizia, Elia Shui, Mattia, Mattia, Gabriele, Salvatore, Nicolas Andrea, Iris, Alessandro, Ginevra, Vittoria, Cecilia e Stella) sono stati affidati dal celebrante a nome di tutta la nostra comunità alla particolare protezione del Signore nella preghiera d'intercessione che ha concluso la liturgia eucaristica. Al termine della santa messa, accompagnati dalle note del canto finale, don Mauro, i tre "giovani" Magi, i genitori e i loro piccoli hanno pazientemente posato per la classica foto di gruppo un bel ricordo a suggello di questo giorno di festa grande e vera.
Luca T.
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