Sabato 11 Febbraio, l’Unzione degli infermi nel giorno della Madonna di Lourdes
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
Sabato 11 Febbraio, l'Unzione degli infermi nel giorno della Madonna di Lourdes
Era davvero insolitamente affollata la nostra chiesa nel pomeriggio di ieri, sabato 11 febbraio. Nel corso della santa messa prefestiva delle ore diciassette, celebrata come di consueto dal nostro parroco don Mauro Tramelli, è stata ricordata con la giusta solennità anche la Beata Vergine di Lourdes, in memoria della famosa manifestazione mariana avvenuta - quasi duecento anni or sono - nel piccolo borgo dei Pirenei. Era l’11 febbraio del 1858 quando la giovane Bernadette Soubirous raggiunse la grotta di Massabielle, sulle rive del torrente Gave, per raccogliere della legna: vi incontrò «una Signora vestita di bianco. Indossava un abito bianco, un velo bianco, una cintura azzurra ed una rosa dorata su ogni piede». Ancora oggi, quando molti anni sono passati da quella apparizione, la Beata Vergine di Lourdes ispira migliaia di persone a visitare il santuario eretto in Suo nome, fonte inesausta di grazie e di guarigioni, di miracoli e di conversioni.
Nel corso della santa messa, subito dopo l’omelia, i tanti fedeli presenti in chiesa si sono incolonnati in una lunga ma ordinata processione davanti al celebrante per ricevere dalle sue mani l’unzione con l’Olio degli infermi, benedetto dal vescovo il Giovedì Santo, nel corso della Santa messa crismale. Anche se forse è il più “temuto” dei sacramenti, perché erroneamente associato alla morte, il rito dell'Unzione rappresenta un dono speciale dello Spirito Santo. La grazia fondamentale di questo sacramento è la grazia di conforto, di pace e di coraggio che il Signore in persona infonde in particolare ai malati e agli anziani per superare le difficoltà proprie dello stato di malattia grave o della fragilità della vecchiaia.
Sono davvero numerosi, troppi per essere citati, i passi dei Vangeli da cui traspare la premura del Signore nei confronti dei malati. Egli, che ha tanto sofferto per noi, fino alla morte di croce, sana i malati nel corpo e nello spirito, e raccomanda ai suoi fedeli di fare altrettanto, ricordandoci per mezzo dell'apostolo Giacomo: «Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo rialzerà e se ha commesso peccati, gli saranno perdonati» (Giacomo 5,14-15).
Ricordiamo inoltre che, a partire dal 1993, per volontà del Santo pontefice Giovanni Paolo II, in questo giorno dal particolare sapore mariano la Chiesa celebra anche la ricorrenza della Giornata Mondiale del Malato, un momento speciale di preghiera e di condivisione, di offerta della sofferenza, un modo per riservare una speciale attenzione alle persone malate e a coloro che le assistono, sia nei luoghi deputati alla cura sia in seno alle famiglie e alle comunità. Nel suo personale messaggio di quest'anno papa Francesco ha voluto ricordare che:
La malattia fa parte della nostra esperienza umana. Ma essa può diventare disumana se è vissuta nell’isolamento e nell’abbandono, se non è accompagnata dalla cura e dalla compassione. Quando si cammina insieme, è normale che qualcuno si senta male, debba fermarsi per la stanchezza o per qualche incidente di percorso. È lì, in quei momenti, che si vede come stiamo camminando. (…) Perciò, in questa XXXI Giornata Mondiale del Malato, nel pieno di un percorso sinodale, vi invito a riflettere sul fatto che proprio attraverso l’esperienza della fragilità e della malattia possiamo imparare a camminare insieme secondo lo stile di Dio, che è vicinanza, compassione e tenerezza. La Giornata Mondiale del Malato, – ricorda ancora il papa – non invita soltanto alla preghiera e alla prossimità verso i sofferenti; essa, nello stesso tempo, mira a sensibilizzare il popolo di Dio, le istituzioni sanitarie e la società civile a un nuovo modo di avanzare insieme.
La celebrazione eucaristica, trasmessa come di consueto anche in diretta streaming, è stata un’occasione propizia per la nostra Comunità parrocchiale per ricevere il vigore e la grazia santificante dei Sacramenti, ma anche un modo di stringersi con particolare affetto e pregare per tutti coloro che sono sofferenti dei mali del corpo e dello spirito, per gli anziani e per coloro che sono soli e abbandonati dalla società. Ad accompagnare la liturgia, preceduta dalla devota recita del santo rosario, la preghiera da sempre più gradita alla Madonna, i sempre suggestivi canti mariani, nei quali tante voci si sono unite di conserva per lodare la Vergine Santissima, che oggi come allora ci invita con dolcezza tutta materna alla penitenza e alla conversione del cuore.
Luca T.