Sabato 25 febbraio: al Teatro OMI in scena una commedia benefica pro “Casa di Iris”
di Redazione Sito ·
Sabato 25 febbraio: al Teatro OMI in scena una commedia benefica pro "Casa di Iris"
Nella serata di sabato 25 febbraio il Teatro OMI ha ospitato la Compagnia dialettale "Quatar e quattr'ott" di San Giorgio Piacentino che ha messo in scena una commedia in tre atti dal titolo "Rob da matt", una novità assoluta nel panorama filodrammatico dialettale, la cui trama si deve a Gionata Moreschi. Il brillante testo e la bravura espressiva degli attori hanno raccolto gli scroscianti applausi di un numerosissimo e partecipe pubblico, che per il secondo anno consecutivo ha risposto con entusiasmo a questa iniziativa.
Lo spettacolo è stato patrocinato dal Comune di Pontenure, in collaborazione con la nostra Parrocchia, e reso possibile grazie alla sensibilità della Compagnia teatrale, che devolverà l'incasso di 2.500 euro a "Casa di Iris". Il presidente della struttura, Sergio Fuochi, ha espresso la sua gratitudine, oltre che ai presenti, a don Mauro Tramelli e ai volontari della Parrocchia che hanno montato la scenografia. È stata una sinergia di "buona volontà" a produrre l'unione tra umanità e risate, solidarietà e bravura.
Veniamo ora allo spettacolo, che merita la visione. La commedia, messa in scena con brillantezza e simpatia dai bravi e sperimentati attori della Compagnia di San Giorgio, ha come protagonista principale Casimiro (interpretato da Mauro Groppi), un giovane uomo nullatenente che millanta di avere disponibilità economiche quasi degne di un nababbo e lussuosi possedimenti negli Emirati Arabi, ma che in realtà è affetto sin da bambino da forti (ed assai evidenti) disturbi dissociativi della personalità. Per questo dalla Svizzera, dove è ricoverato presso una clinica all'avanguardia nel campo, in cui tentano (invano) di curarlo attraverso i più avanzati metodi e le terapie innovative proposte dalla scienza, decide di fare ritorno in Italia per un periodo di “riabilitazione” previsto dalla cura, e prende così stabile dimora dagli unici parenti che possono assisterlo, i due cugini Attilio e Beatrice.
È comunque il simpatico e smemorato Casimiro il protagonista di tutti i tre atti di questa riuscita rappresentazione, e attorno a lui ruotano e si dipanano con naturalezza gli innumerevoli intrecci, sentimentali e tragicomici, che si vengono di volta in volta a creare con l'intervento di dottori e infermieri, spiritosi bimbi e carabinieri assai ligi al dovere, maggiordomi alla perenne caccia di roditori, giovani nobildonne che si rivelano assai più attente ai denari che all'amore, badanti senza peli sulla lingua e chi più ne ha, più ne metta. La commedia si è conclusa con grasse risate e con la felice risoluzione di tutti i rapporti e le relazioni che piano piano sono nate tra i personaggi: alla fine, come capita nelle migliori fiabe, è stato l’amore a trionfare.
Rosita e Luca T.