San Biagio, la benedizione della gola per imparare a pronunciare parole buone e vere
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
San Biagio, la benedizione della gola per imparare a pronunciare parole buone e vere
Come avviene puntualmente ogni anno, venerdì 3 febbraio, un gran numero di fedeli ha affollato la nostra chiesa parrocchiale per affidarsi alla protezione e alla potente intercessione del Santo Vescovo e Martire Biagio, nei cui confronti non cessa un’antica e ben radicata devozione popolare che affonda le sue radici in tempi lontani. In tutto sono state ben tre le sante messe celebrate dal nostro parroco don Mauro Tramelli nei vari momenti della giornata, alle ore nove del mattino, alle diciassette e alle diciannove di sera, per offrire anche a coloro che lavorano la possibilità di partecipare.
"In molti mi hanno domandato se quest’anno c’erano i panini", ha esordito don Mauro durante la sua omelia nel corso della santa messa delle ore diciassette, facendo riferimento ai gustosi biscottini che venivano distribuiti in fondo alla chiesa, un’altra bella tradizione che sopravvive tenace al mutare dei tempi e delle maree grazie, soprattutto, all’impegno generoso di tanti volontari. Dopo aver tracciato un breve profilo di San Biagio, un martire del quarto secolo come il nostro Sant'Antonino, forse medico, di sicuro vescovo della città armena di Sebaste, don Mauro ha sottolineato come il gesto di benedire la gola ci richiami non solo alla salute del corpo ma anche a quella, di certo non meno importante, dell’anima. Ha quindi affermato che "il Vangelo che abbiamo udito", in cui si narrava del martirio di Giovanni il Battista per volere di Erode Antipa, "ci ricorda che dalla bocca escono spesso cose buone e cattive, giudizi lapidari o parole che ci aiutano e ci incoraggiano nel cammino", a volte condanne crudeli e ingiuste.
Chiediamo perciò al Signore, per intercessione di San Biagio, ha continuato il celebrante, di renderci capaci di pronunciare parole buone e vere, in grado di sostenere i nostri fratelli, indicare loro la via, correggere senza condannare, per dare al mondo la testimonianza della verità del Vangelo e trasmettere con fedeltà la parola del Signore, come hanno fatto San Biagio, San Giovanni Battista e il nostro Sant’Antonino. Proprio Biagio ci insegna ad ascoltare prima di parlare, per essere davvero quel sale della terra e quella luce del mondo, come il Signore Gesù ha chiesto di fare a coloro che lo seguono, un invito che abbiamo udito proprio il 2 febbraio, nella festa della Presentazione al tempio.
Ed è stato proprio con due candele benedette in questa occasione che don Mauro ha impartito, subito dopo l’omelia, la benedizione delle gole dei tanti fedeli che hanno preso parte alle varie celebrazioni eucaristiche recitando l’antica formula: "Per intercessione di San Biagio, Dio ti liberi dal male della gola e da ogni altro male". Questo gesto si collega a un’antichissima tradizione secondo la quale il vescovo Biagio avrebbe prodigiosamente liberato un bambino da una spina o lisca di pesce conficcata nella sua gola, come ci ricorda la statua esposta in questi giorni nella nostra chiesa.
Prima dell'inizio delle sante messe e alla loro conclusione, in tanti si sono affollati in fondo alla chiesa, dove gentili signore e baldi "giovanotti" erano presenti per la "distribuzione" dei sacchetti contenenti i panini, un appuntamento che è ritornato in grande stile dopo due anni di forzata interruzione. Di nuovo un sentito ringraziamento a questi volontari e a tutti coloro che, nei tre giorni precedenti, hanno preparato e confezionato i biscotti con amore e disponibilità.
Luca T.
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