Domenica 12 Marzo: la presentazione alla Comunità dei bimbi della Prima Comunione
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
Domenica 12 Marzo: la presentazione alla Comunità dei bimbi della Prima Comunione
Nel corso della santa messa delle ore undici di domenica 12 marzo, terza di Quaresima, la nostra Comunità ha vissuto un momento di grande gioia attraverso la presentazione dei 35 bambini che, all’inizio del prossimo mese di giugno, riceveranno per la prima volta il sacramento dell’Eucarestia, fonte e culmine di tutta la vita cristiana. Questo sacramento è il più grande dono che Dio abbia potuto fare agli uomini, come presto sperimenteranno anche questi fanciulli, facendo posto a Gesù vivo e vero nel segreto del loro cuore, ricevendo il "vero Pane dei figli", come canta la Chiesa nel solenne e festoso giorno del Corpus Domini.
È stato commovente, prima dell’inizio della celebrazione officiata come di consueto dal nostro parroco don Mauro Tramelli, vedere questi piccoli amici di Gesù allineati nelle prime file di panche, non senza un poco di comprensibile emozione, quasi come degli invitati alle nozze in cui lo sposo più importante è il Signore Gesù, che va a dimorare nel cuore degli uomini. A seguirli in questi mesi di rigorosa e accurata preparazione, perché i sacramenti non sono una burletta ma il frutto del sacrificio redentore del Signore sulla croce, i loro catechisti: il seminarista Gianni Calandriello e Alice Lombardelli, i loro giovanissimi ma valenti "aiutanti" Riccardo Menni e Riccardo Monego e ovviamente i capi scout, che con passione li stanno guidando di domenica in domenica in questo cammino di crescita nella fede.
Bisogna infatti giungere preparati all'incontro con il Signore e per predisporre come si conviene il cuore e la mente a questo gran giorno, di sicuro così a lungo atteso da tutti loro, i bambini nel corso dei loro ultimi incontri di catechismo stanno concentrando la loro attenzione sull’Ultima Cena, durante la quale Cristo, nella notte in cui fu tradito, istituì il sacramento dell’Eucarestia, secondo il racconto del Vangelo di Giovanni (che dedica ben cinque dei suoi ventuno capitoli alle parole che Gesù disse ai suoi discepoli in quell'occasione), e sulle varie parti che costituiscono la santa messa.
Dio ci conosce personalmente uno per uno, non gli è ignoto neppure quanti capelli abbiamo sul capo, e chiama ciascuno di noi per nome. E così, dopo l’omelia di don Mauro dedicata all'incontro di Gesù con la Samaritana, i bambini sono stati chiamati uno alla volta a raggiungere il celebrante e gli altri compagni davanti all’altare, sul quale di lì a poco come ogni domenica sarebbe stato offerto ancora una volta il Sacrificio per eccellenza. Alla chiamata, come il giovane profeta Samuele e come una fanciulla di nome Maria, i ragazzi si sono presentati pronunciando il loro personale "Eccomi". Una semplice parola che svela il desiderio del cuore, la prontezza della mente, l’adesione dello spirito, la risposta a una chiamata che viene dal Signore.
È questa una tappa importante della loro crescita come cristiani, una decisione che impegna i bambini e le loro famiglie a incamminarsi con costanza e convinzione verso una nuova vita, che troverà il suo sigillo nella Santa Cresima. Per questo in chiesa erano senz’altro presenti in gran numero i loro genitori, chiamati a essere i primi educatori alla fede dei loro figli. Genitori che, in un giorno di qualche anno fa, hanno chiesto per loro il Battesimo, si sono impegnati a educarli e a crescerli secondo le leggi di Dio e della sua Chiesa, e gioiranno con loro, quando riceveranno il sacramento dell’Eucarestia.
Attraverso la loro gioia e vivacità questi bambini hanno chiesto alla nostra Comunità, riunita intorno all’altare nel giorno del Signore, il dono di essere sostenuti con l’affetto, la vicinanza ma soprattutto con la preghiera, affinché possano proseguire il loro cammino crescendo, come il Bambino Gesù, in sapienza, età e grazia e offrire così un esempio di autentica testimonianza cristiana anche negli anni che verranno, soprattutto dopo la Cresima.
La messa di presentazione alla Comunità è un momento importante perché ricorda a ciascuno di noi che l’iniziazione cristiana non è un compito da demandare soltanto al prete, alle famiglie e ai catechisti, ma che al contrario deve chiamare a essere protagonista e coinvolgere l’intera comunità parrocchiale, la quale deve testimoniare con il suo esempio la bellezza di essere cristiani e contribuire a trasmettere ai piccoli, i prediletti dal Signore, quella stessa fede che abbiamo ricevuto in dono.
Un'impresa non facile, forse, ma di sicuro entusiasmante. Il mondo mira a costruire imprese che durano nel tempo, il nostro augurio a questi bambini è invece di crescere come persone e come cristiani che resistono al tempo, per essere davvero, e per tutta la vita, autentici testimoni e amici di Gesù.
Luca T.