Domenica 26 febbraio: santa messa nella prima domenica di Quaresima
di Redazione Sito ·
Domenica 26 febbraio: santa messa nella prima domenica di Quaresima
Una grande croce di legno scuro dominava la nostra chiesa dall’alto del vecchio altare maggiore durante la santa messa delle ore undici di domenica 26 febbraio. E quella croce, trofeo di vittoria, resterà in quel luogo per i prossimi quaranta giorni, fino alla Pasqua. Anche l'altare si presentava del tutto spoglio di fiori, candelieri e altri ornamenti, popolato soltanto dalla silenziosa presenza di Colui che abita il tabernacolo. Questa essenzialità, segno visibile dell’inizio della Quaresima, un tempo che può essere di grazia se vissuto in pienezza e verità, ci rimanda senz'altro al deserto, con le sue asprezze, aridità, silenzi, solitudine, abbandono, pericoli; un luogo dove Gesù ha abitato, digiunato e pregato per quaranta giorni, preparandosi alla Sua missione.
A confermare che ormai ci troviamo, come ogni anno, in cammino verso la Pasqua, cuore e compimento dell'anno liturgico, anche i paramenti di colore viola indossati dal nostro parroco don Mauro Tramelli, che ha celebrato l'Eucarestia. Un colore, il viola, che allude al cambiamento del cuore, alla preparazione all’incontro con Gesù, che è la luce del mondo, e risorgendo vince la morte, il buio e il peccato. Alla liturgia, resa ancora più solenne dai suggestivi canti del Coro "Perfetta Letizia", hanno preso parte in gran numero i bambini del Catechismo e quasi tutti gli scout del Gruppo Pontenure 1, che hanno scelto proprio il giorno del Signore per celebrare in grande stile la Giornata del Pensiero, la grande festa in cui gli Scout di tutto il mondo ricordano i loro padri fondatori, Lord Baden Powell e la di lui moglie Olave.
Una giornata festa grande in cui però non ci si è certo dimenticati di coloro che sono provati dalle difficoltà e dalle tragedie della vita, perchè in fondo anche le piccole azioni possono fare cose grandi: tutte le offerte raccolte in questo giorno, il famoso penny per B.P., saranno infatti consegnate al Vicario apostolico per la Turchia che proprio in questi giorni si trova a Piacenza, per sostenere le popolazioni così duramente colpite dal terremoto in Turchia e Siria del 6 febbraio scorso.
Particolarmente significativo il Vangelo propostoci dalla liturgia in questa prima domenica di Quaresima (Matteo 4,1-11), che ricorda il ritiro di Gesù nel deserto, il suo scontro vittorioso con il maligno, l’antico tentatore della prima lettura (Genesi 2,7-9; 3,1-7), e il suo fedele «sì» alla volontà del Padre. Dialogando come di consueto con i bambini e i ragazzi presenti alla messa, don Mauro ha sottolineato nella sua omelia come uno dei più grandi problemi del deserto sia la solitudine, ricordando che a volte anche la nostra vita può diventare un vero e proprio deserto. Quella solitudine che ci porta a metterci a confronto con noi stessi, ed evidenzia le nostre fragilità, i nostri limiti, i nostri fallimenti, che spesso ci portano ad avvilirci e scoraggiarci. Quella solitudine che favorisce le tentazioni che ci allontanano dall'amore di Dio. Raccontando ai bambini una simpatica quanto istruttiva storiella, che ricorda quasi un'antica parabola, don Mauro ha poi efficacemente sottolineato come anche la solitudine possa essere abitata dal Signore e la tentazione rispedita al mittente, se sappiamo restare con la preghiera, con le opere e con il cuore accanto al nostro prossimo.
Luca T.