Una storia pasquale: il carrello della processione e i suoi artefici
di Redazione Sito ·
Una storia pasquale: il carrello della processione e i suoi artefici
Questa nostra storia odora di antico e di buono, sembra quasi provenire dal mondo piccolo reso famoso da Giovannino Guareschi nelle pagine dei suoi romanizi, perchè coi suoi protagonisti trasmette fede vissuta, entusiasmo, passione e tanta generosità. E proprio come farebbe Guareschi abbiamo deciso di raccontarla, o almeno di provarci.
C’è un vecchio proverbio che recita “la fede sposta le montagne”, ma ci vuole una forza non comune per portare le statue, specialmente se sulle proprie spalle. E poi si sa, la messe è molta ma gli operai sono pochi, lo diceva Gesù stesso, perdipiù col passare degli anni le persone disponibili diminuiscono sempre più e anche le forze vengono meno.
Lo abbiamo visto la sera del Venerdì Santo quando, per la prima volta, la statua della Madonna Addolorata è stata portata in processione non dalle spalle delle donne di Pontenure ma attraverso un apposito carrello processionale in acciaio, adeguatamente adattato a questo inedito compito e addobbato nel modo più consono, con un panno di stoffa rossa, il colore della Passione, del sangue versato per amore.
A realizzarlo, con la consueta inventiva e una buona dose di tecnica, i due rinomati factotum della nostra Parrocchia, gli insostituibili scout adulti Luciano Gavardi e Carlo Massari, che hanno accolto con il consueto entusiasmo l’invito rivolto loro da don Mauro, accettando senza tentennamenti la “sfida”. Nessuna obiezione ma solo tanta buona volontà nel lanciarsi in questa nuova e per molti versi inconsueta e ardita impresa.
Grazie alla pronta e provvidenziale collaborazione della Ditta Larini di Pontenure, un vecchio carrello a ruote, un tempo utilizzato nella cucina della Parrocchia, si è trasformato non in una zucca ma bensì in uno splendido carrello processionale, con tanto di apposite impugnature per agevolare il compito delle gentili conduttrici che hanno avuto l’onore, per una volta disgiunto dall’onere, di condurre la statua della Madonna per le vie e per i viali del nostro paese.
E così, dopo l’esito più che positivo del collaudo, è arrivata la sera della processione: tutto è filato liscio come l’olio, senza nessuna difficoltà di sorta e la statua dell’Addolorata anche quest’anno è infine giunta, sana e salva, al felice porto. A confermare le buone sensazioni, anche il parere unanime delle signore che attraverso le apposite stanghe hanno sospinto il carrello processionale durante la processione, che ne hanno lodato all’unisono la stabilità e la non comune maneggevolezza.
A conclusione del Sacro Triduo e dei suoi riti antichi e carichi di suggestione, non possiamo evitare di rivolgere il nostro sentito ringraziamento a questi due autentici “operai nella vigna del Signore” che, senza esibizionismi e protagonismi di sorta ma nel nascondimento operoso del quotidiano, hanno accolto in pieno l’invito del Divino Maestro, sperando che in futuro altre mani capaci e menti sapienti possano aiutarli e affiancarli nelle loro quotidiane fatiche.
Dato che "l'uomo propone e Il Signore dispone", chissà che anche il Simulacro del Signore Morto non trovi anch'esso una sopresa la sera del prossimo Venerdì Santo, conoscendo i nostri scout non ne saremmo affatto stupiti....
Luca T.