A Roveleto un convegno per scoprire la visione economica di Papa Francesco, per una nuova civiltà dell’amore
di Redazione Sito ·
A Roveleto un convegno per scoprire la visione economica di Papa Francesco, per una nuova civiltà dell'amore
Si è svolto nella serata di venerdì 5 maggio, presso il centro parrocchiale "Maria Orsola" di Roveleto di Cadeo, un incontro sul tema "Economy of Francesco, per una società praticamente sostenibile". La conferenza, condotta dal nostro concittadino prof. Antonio Schillani, ha visto la partecipazione di Tommaso Pazzaglini, referente per la regione Emilia Romagna di EoF - Italia, di Alberto Donà, agricoltore a Palidano di Gonzaga (Mantova), e del nostro vescovo mons. Adriano Cevolotto.
The Economy of Francesco è un movimento informale e di ampio respiro che nasce quattro anni fa con una lettera aperta di papa Francesco indirizzata ai giovani economisti, imprenditori e imprenditrici di tutto il mondo, nella quale si invitano tutte le componenti che concorrono alle varie dinamiche economiche a mettere in moto un processo il cui fine sia quello di migliorare il sistema economico.
Ciò in virtù della tradizione e del magistero ecclesiale che fin dalla prima enciclica sociale, la notissima Rerum Novarum di papa Leone XIII (1891), e con le successive, la Quadrigesimo anno di Pio XI, la Popolorum progressio di Paolo VI, la Centesimus annus di Giovanni Paolo II, la Laudato si e la Fratres omnes di Francesco, hanno dettato le indicazioni della dottrina sociale della Chiesa in sintonia con l'annuncio evangelico. A ciò va aggiunta la ferma convinzione del Santo Padre che il miglioramento della vita delle persone passi anche attraverso una economia migliore.
È quindi compito di tutti, lavoratori e imprenditori, giovani e meno giovani, operatori, studiosi, politici, amministratori, governanti, persone di buona volontà senza distinzione di sesso, nazionalità, cultura, religione, mettere in atto tutto ciò che concorra a realizzare una economia più equa, che non crei disuguaglianze, che metta al centro la persona con la propria sacralità e dignità, non scartando ma includendo tutti, specialmente gli esclusi e i poveri, che rispetti il creato e l'ambiente di cui siamo custodi, che sia sostenibile, che combatta e riduca gli sprechi, che converta le produzioni belliche e nocive in attività a vantaggio dell'uomo e della sua promozione sociale, che inauguri un tempo di solidarietà tra gli individui e i popoli, che generi per mezzo della reciproca comprensione e assistenza la giustizia nelle società di ogni nazione, primo passo indispensabile per la realizzazione della pace, che ridistribuisca in modo equo le risorse e i beni naturali e non privi nessuno di ciò che è necessario per il sostentamento e per una vita dignitosa.
Tutti coloro che si approcciano a queste tematiche sono consci di come ogni uomo sia il vero protagonista dei cambiamenti attraverso la modifica dei propri comportamenti, i quali devono riflettere e mettere in pratica la cultura dell'autentica promozione umana, della consapevolezza che viviamo tutti sulla stessa barca, che ognuno non può vivere nel proprio egoismo e rinchiudersi in sé stesso.
A ognuno di noi è chiesto di mettere a disposizione il proprio contributo, di portare il proprio mattoncino, correggendo comportamenti fuorvianti con un'unità di intenti per la realizzazione del bene e della vera pace nella casa comune.
Luciano C.
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