“Sono del cielo”. La prima apparizione di Nostra Signora di Fatima
di Redazione Sito ·
"Sono del cielo". La prima apparizione di Nostra Signora di Fatima
Il 13 maggio di ogni anno la Chiesa ricorda le apparizioni della Vergine Maria avvenute nel villaggio di Fatima, in Portogallo, nel lontano 1917. In quell’anno, mentre nel mondo imperversava il turbine del primo conflitto mondiale, la Madonna, sempre sollecita per la salvezza dei suoi figli, apparve per sette volte a tre giovanissimi pastorelli, affidando loro un messaggio per tutta l’umanità, un messaggio che ancora oggi, a distanza di più di un secolo dall'apparizione, richiama folle enormi di fedeli alla preghiera per i peccatori e all’intima conversione dei cuori.
Ci troviamo nella zona centrale del Portogallo, sugli altipiani calcarei dell’Estremadura, a venti chilometri a sud est di Leìria. All’inizio del secolo scorso, Fatima era un piccolo villaggio di una dozzina di case, strette intorno alla chiesa e al camposanto. Attorno ai campi in pendenza, trattenuti a stento da muretti di pietra, i declivi erano cosparsi di olivi e di elci. Pochi i terreni coltivati, soprattutto a cereali ed ortaggi che, con i prodotti delle greggi, davano di che vivere ai pochi abitanti. Sulle colline circostanti alcuni mulini a vento macinavano il grano per il pane, che veniva poi cotto in paese, in un grande forno comune.
Uscendo dal paese, ad un chilometro e mezzo di distanza, vi era una frazione chiamata Aljustrel e qui nacquero e vissero i tre protagonisti della nostra storia, Lucia Dos Santos (1907 – 2005) di dieci anni e i suoi due cugini, Francesco (1908 – 1919) di nove e Giacinta Marto (1910 – 1920) di sette. Da Aljustrel, salendo verso nord, dopo un paio di chilometri di sentiero si arriva ad una grande spianata verde a forma di anfiteatro che gli abitanti, appunto per questo, chiamavano Cova (o conca) da Iria: è qui che la Madonna si manifestò ai tre pastorelli ed è qui che sorge oggi la Basilica di Fatima.
Come molti ragazzi del luogo, i tre cuginetti erano soliti portare a pascolare i greggi delle rispettive famiglie verso i luoghi di pascolo dei dintorni. Essi, come era usanza a quei tempi, trascorrevano con le pecore l’intera giornata; a mezzogiorno consumavano la colazione preparata dalle loro mamme e dopo aver mangiato recitavano il rosario, quando ancora il lavoro più duro, quello nei campi, era scandito e accompagnato dalla preghiera.
Fra l’aprile e l’ottobre del 1916, i tre bambini furono testimoni di un fenomeno prodigioso; apparve loro un angelo sfavillante di luce. Il messaggero celeste si qualificò come l’Angelo della Pace e li invitò alla preghiera in riparazione delle offese subite da Dio da parte dei peccatori. Le apparizioni furono in tutto tre, due volte alla "Loca do Cabeço" e una volta al pozzo nell’orto della casa paterna. Queste apparizioni, narrate da Lucia, vengono classificate come "il ciclo angelico". Racconterà suor Lucia a riguardo: «All'improvviso si è alzato un forte vento che scuoteva gli alberi attorno a noi e immediatamente abbiamo visto sopra gli ulivi una figura che si avvicinava. Sembrava un giovane dai quattordici ai quindici anni di una grande bellezza, più bianco della neve che però il sole rendeva trasparente come se fosse di cristallo. Eravamo sorpresi e quasi rapiti. Non dicevamo una parola. Quando è arrivato vicino a noi ha detto: "Non abbiate paura. Sono l'Angelo della Pace. Pregate con me". E inginocchiato per terra ha curvato la fronte fino al suolo». Queste apparizioni annunciavano e preparavano un evento ancora più grande e prodigioso.
Era il 13 maggio 1917, una domenica. I tre cuginetti, dopo aver preso parte alla Santa Messa nella chiesa parrocchiale di Fatima, tornarono ad Aljustrel per prepararsi a condurre al pascolo le pecore affidate dalle famiglie alla loro custodia. Il sole primaverile brillava alto nel cielo e il tempo era splendido, e quindi questa volta decisero di andare fino alla Cova da Iria. A mezzogiorno, mentre giocavano tra di loro con l’allegria e la spensieratezza della loro giovane età, nel cielo apparve un bagliore come lampi di fulmini, per cui preoccupati per un possibile temporale in arrivo, decisero di ridiscendere la collina per portare il gregge al riparo. A metà strada dal pendio, vicino ad un leccio, la luce sfolgorò ancora e pochi passi più avanti videro una bella Signora vestita di bianco ritta sopra il leccio.
La figura era tutta luminosa ed emanava una luce quasi sfolgorante; si trovavano a poco più di un metro e i tre ragazzi rimasero stupiti a contemplarla. Il suo vestito fatto di luce e candido come la neve, aveva a mo’ di cintura un cordone d’oro; un velo merlettato d’oro copriva il capo e le spalle della misteriosa Signora, scendendo fino ai suoi piedi come un vestito; dalle sue mani congiunte sul petto in un atteggiamento di preghiera, penzolava il Santo Rosario con una croce d’argento, sui piedi erano poggiate due rose. Così la stessa veggente Lucia, ormai Carmelitana Scalza, racconterà nel 1941 quello che i suoi occhi videro.
Mentre giocavamo con Giacinta e Francesco in cima alla collina a fare piccole mura con i sassi, intorno ad un cespuglio di ginestra - racconta Lucia - improvvisamente abbiamo visto una folgore, come dei lampi. "C’è una folgore di lampi!", ho detto ai miei cugini, "Può darsi che venga il temporale, sarebbe meglio andare a casa". "Sì, certo", mi hanno risposto loro. E abbiamo cominciato a discendere la collina guidando il gregge lungo la strada. Quando ad un certo punto siamo arrivati davanti ad un grande leccio a metà strada dal pendio, qui la luce ha sfolgorato ancora e pochi passi più avanti abbiamo visto una bella Signora vestita di bianco, ritta sopra un leccio, vicino a noi. Ella era più luminosa del sole, raggiante di una luce sfolgorante. Colpiti da stupore, ci siamo fermati davanti a questa visione. Eravamo così vicini a Lei da essere immersi nella luce che irradiava dalla sua Persona, alla distanza di circa un metro.
Quindi la Signora ci ha detto: "Non abbiate paura, non vi farò del male". "Da dove venite?", ho domandato io a Lei. "Vengo dal Cielo" ha risposto la Signora. "Che cosa volete da me?", ho chiesto ancora io. "Vengo per chiedervi di venire qui per sei mesi consecutivi, il giorno 13 alla stessa ora. In seguito vi dirò cosa voglio. E ritornerò qui ancora una settima volta"... Ha quindi cominciato ad ascendere lievemente salendo verso oriente. La luce che la circondava sembrava aprire un sentiero di fronte a Lei, finché Ella alla fine scomparve nell’immensità dello spazio; ecco perché noi a volte abbiamo detto di aver visto il Cielo aprirsi.
Iniziava così quella serie di apparizioni mariane – che sarebbero culminate il 13 ottobre successivo con il miracolo del sole cui assistettero 70mila persone – fondamentali nella storia del Novecento e della Chiesa. Soltanto Lucia sarà quella che converserà con la Signora, Giacinta la vedrà e udirà le sue parole ma senza parlarle, Francesco non l’udirà, ma la vedrà solamente, accettando di sapere dalle due bambine, quello che la Signora diceva. L’autorità della Chiesa, a più riprese, ha ravvisato in Fatima un faro che ancora oggi continua a gettare la sua luce, per richiamare il mondo disorientato e disilluso verso l’unico porto di salvezza.
Redazione Sito parrocchia