Il ritorno della santa messa al Ricovero “Parenti”: celebra don Luigi Mosconi
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
Il ritorno della santa messa al Ricovero “Parenti”: celebra don Luigi Mosconi
“Ecco, vedi? Ci porta Gesù, ci porta Gesù…“, così ripeteva sottovoce, per non disturbare, nell’assolato pomeriggio di ieri, sabato 24 giugno, una delle tante signore alla sua compagna di panca, nella cappelletta della Casa di riposo “Francesco e Teresa Parenti”. Era da parecchio tempo che gli anziani ospiti della struttura attendevano quest’incontro con il Signore dei Signori, preparandosi ad esso come se fosse una festa e pregando nel frattempo con fede la Madonna affinchè si realizzasse il loro più grande desiderio: quello di tornare ad avere, ogni domenica e nelle principali solennità, la celebrazione della santa messa nella cappella della struttura.
A compiere questo servizio di amore e carità avevano pensato dapprima, e per molti anni, padre Luigi Hermans e poi, più di recente, il diacono Claudio Fervari, ma – come ben sappiamo – entrambi sono stati chiamati già da qualche anno dal Signore nella pace del Cielo, lasciando un vuoto grande in tante persone e specialmente nei nostri cari nonnini, un vuoto acuito negli ultimi tempi dalle difficoltà causate dal Covid-19 e da tutto ciò che esso ha comportato in quanto a doverose misure di precauzione. Negli ultimi tempi, in occasione del Natale e della Pasqua, a celebrare la santa messa aveva provveduto il nostro parroco don Mauro Tramelli, mentre nelle ultime settimane, col venir meno delle misure di prevenzione, i nostri bravi seminaristi Gianni e Robert avevano assicurato la celebrazione della Parola.
A Pontenure però, già da qualche giorno, abbiamo tra di noi un nuovo sacerdote, don Luigi Mosconi, rientrato di recente dal Brasile, dove ha passato quasi tutta la vita come missionario fidei donum. Anche se è arrivato nel nostro paese da meno di due settimane, don Luigi non ci ha pensato troppo su e ha subito dato la sua piena disponibilità a celebrare l’Eucarestia con i nostri cari nonnini, un segno di attenzione che non è certo passato inosservato.
In tanti lo hanno circondato anche ieri pomeriggio, forse incuriositi dalla candida chioma di questo missionario che la Provvidenza ha condotto nel nostro paese. Una carezza, una stretta di mano, una pacca sulla spalla, un sorriso per tutti, questo lo stile di don Luigi, che prima della messa ha voluto conoscere i nomi di tutti i fedeli radunati nella piccola ma accogliente cappella del Ricovero, scambiando volentieri quattro chiacchere con ognuno di loro.
Don Luigi ha trovato il modo di coinvolgere, con il suo modo di fare semplice e immediato, tutti i presenti anche durante la celebrazione eucaristica, attraverso la gestualità, le invocazioni e le preghiere. Ad affiancare il celebrante anche i nostri due bravissimi seminaristi, Robert, che ha prestato servizio all’altare come ministrante, e Gianni, che ha accompagnato la liturgia con il canto e la proclamazione del Vangelo.
“Fate conoscere a tutti la bellezza e la gioia del Vangelo, gridatelo dai tetti, dalle terrazze di questa bella casa”, l’invito più volte ripetuto da don Luigi ai nonnini nella sua omelia carica di ardore missionario. “Fate sentire che conoscete Dio, che siete suoi discepoli, ai nipoti, ai figli, ai parenti che vengono a farvi visita, agli altri ospiti della Casa di riposo, anche e soprattutto a coloro che non vogliono partecipare alla santa messa, anzi a loro in modo particolare!”. “Siate sempre uniti, – ha continuato ancora don Luigi – in pace tra di voi e soprattutto siate missionari anche tra le mura di questa struttura”.
Ad accompagnare la benedizione finale, al termine della celebrazione, un fragoroso applauso e un concorde ringraziamento, spontaneo e sentito, che è arrivato da tante voci commosse e da tanti occhi grati, colmi di gratitudine e soddisfazione nei confronti di don Luigi. Terminata la funzione, l’antico missionario è rimasto volentieri ad ascoltare le tante storie e i ricordi di un tempo che fu, condividendo con i nonnini emozioni e nostalgie ma anche sogni e propositi che la Provvidenza, sempre provvida e feconda, non mancherà, ne siamo certi, di far realizzare.
Tanta in effetti è stata la gioia, spirituale e non solo, che è rimasta nei cuori di tutti al termine di questa santa messa prefestiva, celebrata in un modo così intimo eppure così sentito. Un sentimento gustato davvero appieno, capace di riempire di una rinnovata speranza gli animi di chi ha partecipato alla liturgia, tanto dei giovani quanto di chi ha qualche primavera in più. A tutti resta l’accorato invito di don Luigi, che vogliamo fare nostro: siate missionari e siate gioiosi!
Luca T.