Papi a Piacenza – Eugenio III pellegrino in San Sisto (1147)
di Redazione Sito ·
Papi a Piacenza – eugenio iii pellegrino in san sisto (1147)
Ripercorriamo in questa rubrica i vari incontri che i Piacentini hanno avuto con “il vicario del Dolce Cristo in Terra”, attraverso un’interessante serie di articoli del prof. Fausto Fiorentini, docente e giornalista, pubblicati a partire dal 4 marzo 1988 sul quotidiano Libertà. Gli articoli sono tratti dall’Archivio storico del quotidiano liberamente consultabile a questo indirizzo Teche digitali Passerini Landi.
Siamo sempre in un periodo difficile per il papato. Morto il già citato Innocenzo II, sul soglio pontificio sale Celestino II (1143-1144) che governa solo 5 mesi; breve anche il regno del successore Lucio II che muore nel febbraio del 1145 vittima di una sassaiola. Nello stesso mese viene eletto Eugenio III (Pier Bernardo da Pisa), monaco cistercense e discepolo di San Bernardo, la coscienza del tempo, indiscussa autorità morale.
Il grande monaco sogna un pontefice che metta in atto finalmente la riforma e si appresta subito a diventare la guida spirituale del discepolo diventato Papa. Purtroppo i tempi sono difficili, Roma è praticamente ingovernabile ed il pontefice dovrà fuggire per ben tre volte dalla città. Per questo i concili da lui presieduti e tesi a condannare gli errori del tempo, sono stati tenuti in diverse località: Parigi, Reims, Treviri, Cremona, ecc.
L’impresa sua più importante è la seconda crociata. Le cose al caposaldo costituito in Palestina da Goffredo da Buglione vanno male e l’Occidente deve di nuovo intervenire. Eugenio III riesce a mandare in Medio Oriente mezzo milione di uomini e ben due re: Luigi VII di Francia e Corrado III di Germania, ma fu ugualmente un fallimento nonostante la spedizione fosse stata predicata dallo stesso San Bernardo. L’Europa sacrificò inutilmente in Oriente le sue forze migliori. Il papa muore a Tivoli nel 1153; nel 1872 Pio IX lo proclama ufficialmente beato.
Nel 1147, durante il suo viaggio per la Francia dove va per bandire la sua sfortunata ma anche caotica crociata, Eugenio III transita per Piacenza e, come precisa il Campi nella sua Historia, essendo stato informato «de’ molti corpi santi, che nella chiesa dei padri di San Sisto si custodivano, volle per sua divozione visitare quel sacro tempio, come anche affezionato era, e stato pur egli dell’ordine monastico: ed ivi fatti aprire gli altari, e le preziose arche dei santi, singolarmente da quella del glorioso pontefice San Sisto ne levò alcune reliquie, e poscia tutti gli altari della chiesa inferiore consacrò esso con molto suo sentimento».
La prima fondazione del monastero di San Sisto viene attribuita ad Angilberga, moglie di Ludovico II, imperatore di Germania e re d’Italia. I due sovrani, venuti in Italia, decisero di condurre vita separata: il marito restò a Roma mentre l’imperatrice si trasferì a Piacenza dove eresse un monastero di monache benedettine. La data oscilla tra l’852 e l’875. Dal papa Angilberga ottenne l’autorizzazione a trasferire nel suo chiostro diverse reliquie ed è così che in questa chiesa si trovano numerosi corpi di santi, tra cui due pontefici: San Fabiano (236-250) e San Sisto II (257-258).
L’ultimo censimento risale al 219 luglio 1881 e si deve al vescovo Scalabrini. Nella chiesa superiore si trovano i resti di Sisto II in un’urna sotto l’altare maggiore mentre nel braccio destro del transetto vi sono quelli di Santa Barbara. Tutti gli altri sono tumulati nella cripta: altare maggiore (San Fabiano e San Sebastiano); transetto di sinistra, altare absidale (San Sinforiano e San Timoteo), altare a destra (San Macario, San Germano); transetto di destra, altare absidale (Sant’Apuleio, San Marcello, San Felice), altare a sinistra (quattro Santi Innocenti e Santa Martina). Si tratta in genere di martiri e risalgono al periodo delle origini.
Quanto ci sia di vero dietro i nomi dei Santi di San Sisto è difficile dire; anche questa però è una pagina delle nostre tradizioni e come tale la riportiamo.
Fausto Fiorentini – Libertà, Mercoledì 30 marzo 1988