Al Collegio Alberoni un convegno sulla ministerialità: servire e testimoniare il Vangelo nella carità
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
Al Collegio Alberoni un convegno sulla ministerialità: servire e testimoniare il Vangelo nella carità
La splendida cornice del salone degli arazzi del Collegio Alberoni in Piacenza ha ospitato, nel pomeriggio di sabato 11 novembre, il convegno che ha avuto per tema "Ministerialità, ministero a servizio del Mistero". Vi ha preso parte una folta assemblea di diaconi, catechisti, ministri straordinari della Comunione, operatori della Caritas e di tutti coloro che svolgono altri ministeri di fatto nelle parrocchie della nostra Diocesi. Il convegno è stato coordinato da don Paolo Cignatta, Vicario Episcopale per il coordinamento degli uffici pastorali diocesani, alla presenza del Vicario Generale, don Giuseppe Basini.
Già nell'introduzione è stato evidenziato che la ricchezza della Chiesa è nel coinvolgimento di ogni battezzato nell'opera di evangelizzazione che, quindi, non è prerogativa esclusiva delle persone consacrate. È quindi necessario ridare spazio ai ministeri laicali anche a quelli di fatto, che assumono una valenza importante come un buon lievito che fermenta nella farina. È quindi stata ribadita la sottolineatura della dimensione comunitaria della Chiesa, nella quale ogni battezzato è chiamato a realizzare in modo unico e irripetibile la propria santità.
A questo punto è intervenuto un diacono permanente originario della diocesi di Ferrara-Comacchio, don Marcello Musacchi, direttore dell'Ufficio Catechistico Regionale. Accennando alla propria vocazione, ha sottolineato la dimensione del vivere pre e pro eucarestia, del servizio a favore e per qualcosa di bello e unico. Per don Marcello, la Chiesa è come un poliedro nel quale l'interazione tra le diverse facce deve salvaguardare il sistema delle relazioni e del dialogo, entrambi necessari per evitare che le differenze e contrapposizioni abbiano a generare polarizzazioni e integralismo.
Già nel 1965 la costituzione detta pastorale Gaudium et spes riaffermò che, nelle legittime diversità, consacrati e laici devono mettere in atto la mutua stima, il rispetto e la concordia per governare il confronto, l'alterità e la custodia delle contrapposizioni. È questo un nuovo modo di vedere il laicato, individuando persone con il discernimento, consolidando e attuando la formazione in itinere per promuovere persone disponibili a scomparire, a servire la Chiesa come... mediani di una squadra di calcio, che svolgano un lavoro umile, senza le luci della ribalta, con la donazione gratuita e in perfetta carità.
Sono seguite le testimonianze di un capo scout, di un diacono permanente, di una ministro straordinario della comunione e di una operatrice Caritas che hanno sottolineato la bellezza del ministero come servizio e occasione per ricevere quel centuplo che Gesù ha promesso come ricompensa terrena.
Luciano Casolini