Papa Francesco ricorda Bendetto XVI: “Ci ha ricordato che la fede non è un’idea da capire, ma una persona da incontrare”
di Redazione Sito ·
Papa Francesco ricorda Bendetto XVI: “Ci ha ricordato che la fede non è un’idea da capire, ma una persona da incontrare”
Il giorno 3 novembre papa Francesco ha celebrato nella basilica di San Pietro la messa in suffragio di papa Benedetto XVI e di tutti i cardinali e vescovi deceduti nel corso dell'anno. La tradizione che voleva unire le celebrazioni per il 2 novembre – per i defunti e per i prelati venuti a mancare durante l’anno – quest’anno è stata modificata per permettere l’eccezione di una celebrazione in suffragio di Joseph Ratzinger, morto il 31 dicembre 2022 dopo una lunga malattia.
Il brano evangelico proclamato, Luca 7, 11, aveva per tema il miracolo della risurrezione del figlio della vedova di Nain. Per la prima volta Luca, nel suo Vangelo, attribuisce a Gesù l'appellativo di Signore e cita testualmente "il Signore fu preso da grande compassione".
Una compassione concreta, prima avvicinandosi e toccando la bara, gesto considerato impuro per quei tempi, poi compiendo il miracolo di ridonare la vita a quel giovinetto, che, in quanto orfano, insieme alla madre, vedova, erano considerate le persone più fragili dalla mentalità di quei tempi. Nel vero senso di compatire, ossia di soffrire con, il Signore si china sulla sofferenza di quella donna, le dona tenerezza e vicinanza, come vero Uomo e il dono incommensurabile della vita come vero Dio. Il tutto senza proclami, prediche o morali sulla morte, ma in profonda umiltà.
"Quante volte ci ha ricordato che la fede non è anzitutto un’idea da capire o una morale da assumere, ma una persona da incontrare, Gesù Cristo", l’omaggio al suo predecessore: "il suo cuore batte forte per noi, il suo sguardo s’impietosisce davanti alla nostra sofferenza”, come avviene con la vedova al centro del Vangelo di oggi, che ha appena perso il suo unico figlio, e con lui “il motivo del vivere".
E allora il papa, ricordando il suo predecessore sul trono petrino, ha sottolineato la grande umiltà di Benedetto XVI, che il giorno della sua elezione al soglio pontificio ebbe a dichiarare di essere "un umile lavoratore nella vigna del Signore". Un richiamo giusto e bello per un papa che ha messo in secondo piano il proprio io per affidarsi al Signore Gesù, per servire e compiere, in totale abbandono nelle mani di Dio, la sua missione per far fruttificare i doni della vigna e della Chiesa di Dio.
Luciano Casolini