Gli alunni della “Kwiaty Polskie” alla scoperta del Santo di Auschwitz
di Redazione Sito ·
di Iwona J. – 10 Febbraio 2024
Il 27 gennaio, nel Giorno della Memoria designato per commemorare le vittime dell’Olocausto, la Scuola polacca “Kwiaty Polskie” ha ricordato la straordinaria figura di padre Massimiliano Maria Kolbe chiamato Il Santo di Auschwitz per il suo eroico gesto d’amore. Nel 1941 il francescano polacco si offrì di prendere il posto di un padre di famiglia Franciszek Gajowniczek, destinato al bunker della fame, e morì dopo due settimane di indicibili sofferenze con una iniezione di acido fenico. È stato beatificato nel 1971 da papa Paolo VI, che lo chiamò “martire dell’amore” e quindi proclamato santo nel 1982 da papa Giovanni Paolo II. L’uomo che salvò ha vissuto fino all’età di 94 anni.
Abbiamo iniziato la nostra lezione con la visione del breve filmato sulla vita di Kolbe intitolato ”I grandi polacchi nella storia” e si è passati a completare una scheda illustrata del personaggio con le informazioni più importanti al suo riguardo: l’apparizione della Beata Vergine Maria con due corone in mano, gli studi a Roma, la fondazione dell’associazione «La milizia di Maria Immacolata» e della rivista mariana dal titolo «Il cavaliere dell’Immacolata», la costruzione del convento di Niepokalanow (Città dell’Immacolata) nei pressi di Varsavia e di Mugenzai no Sono (“Giardino dell’Immacolata”) a Nagasaki, in Giappone durante un suo viaggio missionario in Oriente.
In seguito abbiamo guardato il trailer di un film d’animazione Max and me uscito nelle sale cinematografiche messicane l’anno scorso, nel quale l’attore polacco Piotr Adamczyk, già interprete di Papa Giovanni Paolo II, ha dato voce a uno dei personaggi. La storia si svolge attraverso l’incontro moderno di un uomo anziano, Gunter, con un giovane ribelle, DJ, e utilizza la storia di padre Max, per insegnare a DJ che non esiste amore più grande di quando qualcuno dà la propria vita per un amico. La scena che abbiamo visto raccontava il momento dell’appello convocato dai nazisti per rappresaglia dopo la fuga dei uno di prigionieri. Furono selezionate dieci persone della stessa baracca per farle morire nel cosiddetto bunker della fame. Quando uno dei dieci condannati scoppiò in lacrime dicendo di avere una famiglia a casa che lo aspettava, Kolbe uscì dalle file dei prigionieri e si offrì di morire al suo posto. In modo del tutto inaspettato, lo scambio venne concesso.
L’episodio fu spunto per ricostruire gli ultimi anni di vita di Kolbe passati nel campo di concentramento: dall’arresto per la prima volta nel settembre 1939 fino alla morte avvenuta il 14 agosto del 1941. A questo scopo abbiamo realizzato una mostra in bianco e nero “Per l’amore dell’uomo” composta dalle stampe di quadri dipinti dal suo co-prigioniero Mieczysław Kościelniak incolati su un cartoncino nero. Le immagini illustravano il secondo arresto del 17 febbraio 1941, la prigionia nel carcere di Pawiak, l’arrivò al campo il 29 maggio 1941 dove ricevette il numero 16670, i lavori forzati e infine la morte del martire nella cella oggi “la cella dell’amore”. Al termine abbiamo raccolto e rilegato i disegni in un album da condividere con i nostri colleghi più piccoli.
Abbiamo concluso la nostra lezione con una riflessione sul coraggio sia in termini di forza che ci fa affrontare le paure e i pericoli nella propria vita sia come coraggio civile.
Biografia di Padre Kolbe (tratta da Santi e Beati)
Raimondo Kolbe nasce nel 1894 a Zdunska-Wola, in Polonia. Entra nell’ordine dei francescani e assunse il nome di fra Massimiliano. Mentre l’Europa si avvia a un secondo conflitto mondiale, svolge un intenso apostolato missionario in Europa e in Asia. Ammalato di tubercolosi, Kolbe dà vita al «Cavaliere dell’Immacolata», periodico che in pochi anni raggiunge una tiratura di milioni di copie. Nel 1941 è deportato ad Auschwitz. Qui è destinato ai lavori più umilianti, come il trasporto dei cadaveri al crematorio. Nel campo di sterminio Kolbe offre la sua vita di sacerdote in cambio di quella di un padre di famiglia. Viene ucciso il 14 agosto 1941.
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