“No, signor parroco ha detto proprio così…”
di Redazione Sito ·
A cura di Luca T. – 11 Febbraio 2024
Soltanto quattro anni erano trascorsi da quando il Sommo Pontefice Pio IX aveva proclamato ufficialmente un nuovo dogma, additando alla Chiesa tutta un nuovo salvifico e luminoso segno della potenza salvatrice accordata dal Padre al Redentore: Maria, sua Madre, ripiena di Spirito Santo, totalmente preservata dal peccato, è Immacolata. L’11 febbraio 1858, Maria si manifestò come «l’Immacolata» a Bernardetta Soubirous, una giovane contadinella analfabeta, nella grotta di Massabielle negli alti Pirenei. Le manifestazioni della Vergine si ripeterono per ben 18 volte fino al 16 luglio.
Il perenne «miracolo» di Lourdes è l’Eucaristia. Al di là del « fenomeno » religioso rimangono gli effetti del messaggio fondamentale del Vangelo, richiamato con forza da Maria: la «conversione», e del grande gesto di Cristo: dare il proprio corpo e il proprio sangue» per la salvezza degli uomini. L’accettazione gioiosa della sofferenza insieme con Cristo da parte degli ammalati, la dedizione ammirevole di tanti giovani ai poveri e ai sofferenti, il «clima» ininterrotto di intensa preghiera, a Lourdes, non sono comprensibili se non alla luce della Messa che nella «cittadella di Maria» è al primo posto, sempre. E Cristo nell’Eucaristia passa benedicente fra i malati, annunciatore e realizzatore di una salvezza più profonda.
“Per tre volte le chiesi come si chiamasse. Ella sorrideva sempre ma non rispondeva. Arrischiai una quarta domanda. Ella congiunse le mani, alzandole fino all’altezza del petto. Rivolse gli occhi al cielo, poi, separando lentamente le mani e inchinandosi verso di me, disse che era l’Immacolata Concezione. Queste furono le ultime parole che mi disse. Allora io tornai per la terza volta dal signor parroco a raccontargli che la Signora era l’Immacolata Concezione”.
Quando narrò queste cose al parroco, si sentì chiedere: – Sei sicura che ti abbia detto così?
– Sì, signor parroco. E non posso sbagliare, perché ho ripetuto quelle parole lungo la strada, per timore di dimenticarle.
– Ricorda meglio, – insisté il parroco. Avrà detto: – Io sono la Vergine Immacolata.
– No, signor parroco. Ha detto proprio così:
– Io sono l’Immacolata Concezione.
Bernardetta era sicura di avere udito bene.
Quelle parole erano impresse nella sua mente e nella sua anima. Le ripeté sempre nello stesso modo e nello stesso tono. Ciò dimostrava la sua sincerità. Se le avesse inventate, sarebbero state diverse, perché al-la domanda: “Chi siete, come vi chiamate?” era naturale che la Signora rispondesse: “La Madonna”, oppure: “La Madre di Dio”, oppure “La Vergine Immacolata”. Invece aveva risposto: “Io sono l’Immacolata Concezione”.
Aveva ragione don Peyramale. L’Immacolata Concezione non era il nome di una persona, ma di una questione teologica lungamente dibattuta e controversa.
Per secoli e secoli, i Padri della Chiesa, i Dottori, i Maestri di dottrina avevano discusso se la Madre di Gesù fosse stata concepita senza la macchia del peccato originale. La difficoltà ad ammettere un simile privilegio, consisteva nel fatto che soltanto la grazia di Cristo poteva cancellare le tracce del peccato originale.
Il Beato Giovanni Duns Scoto, chiamato “il Dottor sottile”, nei primi anni del Trecento, aveva avviato la questione sulla via dello scioglimento, dicendo che la Vergine era stata preservata dal peccato originale, in previsione dei meriti del suo divin Figliolo. Perciò anche la Vergine era stata redenta da Gesù, ma in maniera, diciamo così, “preservatrice”. Il Figlio di Dio poteva far ciò, era conveniente che lo facesse, dunque lo fece. “Potuit, decuit, ergo fecit”. Nonostante questa nuova, sottilissima impostazione, la tesi dell’Immacolata Concezione non venne ufficialmente accettata dalla Chiesa, e la questione fu di-battuta ancora per cinque secoli, tra “labisti ” e ” sinelabisti “; tra “maculisti” e “immacolatisti”, in attesa che la Chiesa si pronunciasse ufficialmente, per bocca di un sommo Pontefice.
Uno dei più ferventi immacolatisti fu, nel Settecento, il grande predicatore francescano San Leonardo da Porto Maurizio. Egli aveva persuaso il Papa, Benedetto XIV a indire un “Concilio senza spese”, per discutere e risolvere la questione. In una sua lettera, il Santo consigliava il Papa d’interrogare per scritto tutti i Vescovi della Cristianità, chiedendo il loro parere sul-l’Immacolata. Certamente la grande maggioranza dei voti sarebbero stati in favore della Vergine Immacolata. Benedetto XIV aveva fatto preparare la Bolla per il “Concilio senza spese” e la conseguente definizione del dogma, ma la cosa non ebbe seguito, per lungaggini burocratiche e la morte di quel Papa.
Nel 1846 il Cardinale Mastai Ferretti, chiamato a Roma per il Conclave, viaggiava in cocchio, attraverso le sue Marche, benedicendo i fedeli, che si assiepavano per salutarlo. Giunto a Fossombrone, il cocchio dovette sostare per la calca della gente e avvenne allora un fatto straordinario. Una bianca colomba scese ad ali aperte e andò a posarsi proprio sulla sommità del cocchio, per nulla spaventata del clamore della folla. Era un segno d’augurio, per l’elezione del Cardinale Mastai-Ferretti al pontificato, oppure era l’annuncio d’un avvenimento prossimo?
Quell’episodio venne ricordato qualche anno dopo, quando il Cardinale Mastai-Ferretti, eletto Papa col nome di Pio IX, riprese l’idea di San Leonardo da Porto Maurizio.
Il 2 febbraio 1849, esule a Gaeta, con l’Enciclica Ubi Primus, iniziò la consultazione del “Concilio senza spese”, chiedendo a tutti i Vescovi il loro voto sulla tesi teologica dell’Immacolata Concezione. La stragrande maggioranza dei voti fu in favore della Vergine Immacolata, per quanto non mancassero alcuni voti contrari. L’Arcivescovo di Parigi, per esempio, negò il suo assenso, dichiarando però che avrebbe accettato il dogma, se proclamato dalla Chiesa.
Così 1’8 dicembre 1854, alle 11 della mattina, in San Pietro, Pio IX, in nome della Chiesa e con l’infallibile autorità di Maestro della fede, proclamava solennemente il dogma dell’Immacolata Concezione di Maria.
Il cielo di Roma era piovigginoso quella mattina, ma al momento della proclamazione, un raggio di sole ruppe le nuvole e batté sul chiaro volto del Papa dell’Immacolata.
Quattro anni dopo, la Signora della grotta, a Lourdes, confermava a Bernardetta, quel dogma, dicendo chiaramente: «Io sono l’Immacolata Concezione», cioè io sono l’immagine miracolosa della verità, lungamente dibattuta e infine definita, dalla Chiesa di Roma.
(tratto da: Piero Bargellini, Bernadetta, L.V.G. Azzate 1983, pp. 45-49)