Un addio in musica: il servizio alle esequie, segno di vicinanza e attenzione
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
di Annarita Ax Dimilito & Luca T. – 22 Febbraio 2024
Il volontariato è una semplice parola che racchiude amore e rispetto per gli altri, dono di sé, del proprio tempo, capacità e carismi, per metterli al servizio del prossimo e della comunità, per realizzare il bene di tutti. È prezioso il volontariato, e ancora di più lo è lo spirito di servizio, da valorizzare e proteggere, che in ogni ambito è motore portante e offerta gratuita per un nobile intento.
Da sempre, la nostra Parrocchia ha potuto contare su persone che hanno messo a disposizione il loro tempo e il loro saper fare. Questo spirito di servizio provvido e generoso non manca neppure in occasione dei funerali, uno dei più sentiti “riti di passaggio”, cioè uno dei momenti in cui anche coloro che non sono praticanti e si sono allontanati dalla pratica religiosa si sentono ancora quasi obbligati a varcare le porte della chiesa e partecipare ai riti liturgici, vuoi per consuetudine, vuoi per un gesto di cortesia, o anche per un sentire sociale retaggio dei secoli. Questo gesto di estremo saluto, a volte, può anche essere per qualcuno una molla che spinge a tornare a frequentare l’Eucarestia e i sacramenti.
Molto spesso noi, uomini del nostro tempo abituati a dare tutto per scontato, quasi non li vediamo, ma sono in tanti coloro che, senza protagonismo, si prestano a svolgere le varie incombenze necessarie anche in queste occasioni luttuose, in cui più che mai è bello scorgere volti e sentire voci amiche. Per esempio, i sacrestani che aiutano il celebrante durante la celebrazione e dopo di essa, coloro che raccolgono la questua all’offertorio o le intenzioni delle messe per il suffragio dei defunti, senza dimenticare ovviamente i lettori, i ministri straordinari dell’Eucaristia, chiamati a distribuire la Santissima Comunione, e un piccolo gruppo di cantori che già da diversi anni accompagna con il canto le liturgie esequiali che si svolgono nella nostra chiesa.
Questi ultimi, sfidando il caldo afoso dell’estate e il freddo gelido dell’inverno, gli orari mattutini o pomeridiani, sono sempre fedeli all’impegno preso e – vincendo le difficoltà dettate dai loro personali impegni – riescono a “coprire” senza troppa difficoltà anche eventuali assenze, senza che venga mai a mancare l’armonia delle voci. E tutto ciò nonostante il fatto che le funzioni funebri a volte siano anche più di una nella stessa giornata o ripetute per più giorni consecutivi.
Questo servizio è realmente un qualcosa che emoziona i parenti dei defunti, perché attraverso le dolci melodie dei canti avvertono il calore che solo un’autentica e discreta compartecipazione al loro dolore sa sprigionare. Una vicinanza che certamente non può sostituire il mancare fisico dei loro cari, ma che è comunque in grado di esprimere la partecipazione della Comunità tutta alla liturgia di commiato.
L’intento, per questo gruppetto di volenterose cantarine, è ricordare che la morte in fondo per il cristiano non è un triste addio o una fine, ma piuttosto l’inizio di un nuovo viaggio verso la vita eterna, ed allora è “veramente cosa buona e giusta” che questo arrivederci sia accompagnato da voci melodiose come quelle degli angeli che salutano la partenza verso un sereno riposo.