Papa Francesco e la preghiera per i martiri del nostro tempo
di Redazione Sito ·
di Luciano Casolini – 07 Marzo 2024
Anche per questo mese di marzo, che si concluderà con la solennità della Pasqua di Resurrezione, papa Francesco ha voluto dedicare un’intenzione di preghiera che è specificamente in favore di “coloro che spendono la vita per gli altri nel nome di Cristo, affinché contagino la Chiesa con il loro coraggio e spirito missionario“.
Una realtà, purtroppo, tragicamente presente nel nostro mondo e nel tempo attuale, nel quale ci sono più martiri oggi che all’inizio del cristianesimo. Infatti, nonostante siano trascorsi due millenni dalla Incarnazione di nostro Signore Gesù Cristo, sono in continuo aumento le persecuzioni nei confronti di chi professa la fede nel Nazareno.
Tutto ciò in barba alla tolleranza, alle rivoluzioni scientifiche e filosofiche, ai tanti proclami sulla libertà e sul rispetto delle diversità… E così, ancora oggi in moltissime nazioni chi annuncia con il proprio esempio e proclama con la parola la buona novella della Redenzione è perseguitato e discrimato fino a pagare con l’effusione del proprio sangue.
In questo mondo, nel quale domina il concetto della globalizzazione economica ma a vantaggio di pochi, non trovano posto i valori dell’uguaglianza , della libertà, della dignità intrinseca che sono innati in ogni individuo fatto a immagine e somiglianza di Dio.
Oggi coloro che professano la fede nel Cristo risorto nell’Africa sub sahariana, in Medio Oriente, nei paesi più o meno integralisti islamici, nel sub continente indiano e laddove vigono regimi di sedicenti dittature del proletariato, pagano spessi con la vita la propria Fede subendo altresi pesanti discriminazioni nella vita sociale.
Per costoro è rischiosa la partecipazione alle funzioni religiose nei luoghi di culto, quasi impossibile esercitare un’attività lavorativa che permetta di condurre una vita dignitosa, l’accesso a una istruzione minima, altri ancora sono vittime silenziose, singoli o in gruppo, degli sconvolgimenti della storia.
Il tutto accade nella quasi totale indifferenza dele varie opinioni pubbliche, e i perseguitati sembrano ormai quasi considerati come vittime di seconda serie, agnelli sacrificali di non ben definiti equilibri di “real politic”.
Già Tertulliano, diciannove secoli fa, ebbe a scrivere che “il sangue dei martiri è un seme che genera nuovi cristiani”, oggi l’invito di papa Francesco ci ricorda che questi fratelli hanno bisogno della nostra preghiera e del nostro concreto aiuto.