Divina Misericordia, non un semplice sentimento ma vera sapienza
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
di Giuseppina – 07 Aprile 2024
La Misericordia non è un sentimento, non è pietà, è una sapienza, una cura verso chi soffre e la spinge ad agire per alleviare questo dolore, a perdonare.
Giovanni Paolo ll il 30 aprile 2000 ha dedicato la domenica successiva la Pasqua alla Divina Misericordia, durante la solenne celebrazione eucaristica in occasione della canonizzazione della Beata Suor Faustina Kowalska. “Io desidero che ci sia una festa della Misericordia“, dice Gesù a suor Faustina.
La Divina Misericordia è legata al Vangelo della ll domenica di Pasqua, dove Gesù appare ai discepoli nel Cenacolo e dà loro il potere di perdonare i peccati.
L’immagine della Divina Misericordia è stata realizzata da un pittore polacco sotto dettatura di suor Faustina e si trova a Vilnius in Lituania, nel santuario della Divina Misericordia.
Inoltre Gesù ha dettato a suor Faustina la Coroncina della Divina Misericordia: “La reciterai alle 15, cominciando con il Padre Nostro, l’Ave Maria e il Credo… se verrà recitata accanto ad un morente, la mia Misericordia abbraccerà quell’anima”.
Papa Francesco mette la Misericordia al centro della sua predicazione: “Se tutto il nostro cristianesimo non ci porta alla Misericordia, abbiamo sbagliato strada, perché la Misericordia è l’unica vera metà di ogni cammino spirituale“.
La natura di Dio è la Misericordia, l’Amore, Dio ha creato il mondo secondo Misericordia, l’ha redento con il suo Amore. Misericordia è tenerezza e fedeltà di Dio. Ecco che l’Amore di Dio ti cambia, ha una relazione concreta con te..
Sant’Agostino diceva “Mettiamo il passato nella Misericordia di Dio, il futuro nella sua provvidenza e facciamo del presente un atto immenso d’amore”.
Non facciamo come il figliol prodigo, di cui si legge la parabola proprio in questa domenica, il quale per affermare la sua autonomia si allontana dal padre, sperpera il suo essere vivendo da dissoluto, senza via d’uscita perché i vizi gli prendono il sopravvento.
Lasciamoci accogliere per quello che siamo, usciamo dal peccato, scopriamo quanto è bella la Grazia, chiediamo perdono con la confessione, riallacciamo la relazione con Dio.
C’è più gioia in cielo quando chiediamo perdono e ci apriamo al bene, che se compiamo grandi azioni, Gesù è stato disposto a morire per noi, non possiamo rifiutare questa tenerezza, noi siamo preziosi ai suoi occhi.
Quanto valiamo noi? Noi valiamo il sangue del figlio di Dio, possiamo fare della nostra vita un’opera d’arte se lasciamo perdere le nostre ossessioni, il nostro vuoto…
Basta un piccolo “si “ e sperimenteremo la potenza di Dio, il suo Amore, entreremo in una relazione concreta con Gesù che alimenteremo con la preghiera e i sacramenti.
E se avremo sperimentato in noi la Misericordia di Dio, la offriremo anche a chi vicino a noi ha bisogno, a chi soffre a chi ci chiede una parola di conforto, con quella tenerezza con cui Gesù ci ha avvolto.