Anche i parrocchiani di Muradello alla Messa conclusiva del XXV Columban’s Day
di Redazione Sito ·
di Luca T. – 25 Giugno 2024
Il nome di San Colombano Abate è stato davvero sulla bocca di tutti in questi ultimi giorni a Piacenza. E non poteva essere altrimenti perché la nostra città ha ospitato la XXV edizione del Columban’s Day, il grande raduno internazionale delle Comunità colombaniane che per la prima volta si è svolto proprio a Piacenza. Negli scorsi anni in territorio piacentino era già stato ospitato a Vernasca, Pianello e Bobbio.
Convegni, concerti, camminate, ma anche cene, mostre e visite guidate hanno fatto da corredo a questa così suggestiva e caratteristica manifestazione, che ha avuto il suo culmine nella solenne concelebrazione eucaristica che si è svolta nel pomeriggio di domenica 23 giugno a Piacenza, presso la Cattedrale di Santa Maria Assunta.
Un gran numero di fedeli e pellegrini, italiani e provenienti da tutta Europa (Francia, Germania, ma in particolare dall’Irlanda, terra natia del Santo), hanno partecipato alla Santa Messa presieduta dal nostro Vescovo Adriano Cevolotto. Assieme a mons. Cevolotto (che oltre ad essere Vescovo di Piacenza-Bobbio da qualche anno ricopre anche il titolo di Abate di San Colombano) hanno concelebrato insieme a molti sacerdoti altri quattordici vescovi italiani e irlandesi, uno spettacolo inconsueto anche per la nostra Cattedrale abituata alle celebrazioni più solenni.
«È disposto a lasciare ciò che è noto e rassicurante solo chi custodisce la promessa che c’è una terra abitabile verso cui andare. Non è la terra ereditata, è un cielo e una terra nuova. Pellegrino e speranza è per Colombano un binomio inscindibile. Chi spera diventa pellegrino; è pellegrino chi ha una ragione per cui lasciare terra, casa, parentela. La speranza ha un nome: Gesù Cristo», ha ricordato mons. Cevolotto nella sua omelia, che si è conclusa con una preghiera, affidata all’intercessione di San Colombano, affinché «il Signore doni alle nostre comunità e alle nostre Chiese di maturare la fedeltà creativa, generata dall’azione dello Spirito Santo che ci radica nel mistero di Gesù Cristo dentro alle sfide che questo nostro tempo ci consegna».
Il Vescovo ha poi espresso parole di gratitudine per il Santo Padre Francesco, il quale ha fatto pervenire un proprio messaggio, e per l’opera compiuta dall’Associazione Amici di San Colombano a cui si deve l’avvio e il sostegno in tutti questi anni del percorso del Columban’s Day. Proprio al presidente di tale Associazione, dott. Mauro Steffenini, è stato affidato il discorso conclusivo. «Ci sentiamo una piccola “minoranza creativa” – ha detto Steffenini citando papa Benedetto XVI – che ha un’eredità di valori che non sono cose del passato, ma sono una realtà viva che può aiutare l’Europa a recuperare il meglio del suo patrimonio. Colombano ci scuota ancora una volta dal sonno della nostra mediocrità e del nostro torpore per domandare a Cristo la sua luce alla nostra lucerna, perché continuamente arda per noi, brilli per gli altri”.
Tra i tantissimi fedeli che gremivano il Duomo, non poteva certo mancare un piccolo gruppetto di parrocchiani di Muradello, la cui chiesetta lo scorso 16 giugno ha ospitato le reliquie di San Colombano, in occasione della peregrinatio che nelle settimane precedenti ha toccato, quasi come una maratona, tutte le chiese del nostro territorio dedicate o comunque legate in qualche modo al Santo monaco di origini irlandesi. Una presenza discreta ma necessaria, perché ogni Comunità – seppur piccola – è testimone viva e custode preziosa di una storia più grande, quella del Vangelo, al cui annunzio Colombano ha dedicato la sua intera esistenza attraversando l’Europa, dalla verde Irlanda fino ai monti della Val Trebbia.
Nel 2025 il Columban’s Day verrà celebrato per la prima volta in Irlanda, dove Colombano nacque e dove iniziò il suo cammino. I dettagli sono stati annunciati a Piacenza durante la messa solenne da mons. Denis Nulty, vescovo di Kildare and Leighlin.