Alla scoperta dei Miracoli eucaristici: Trani (1495)
di Redazione Sito ·
di Luciano Casolini – 16 Agosto 2024
Continua il viaggio alla scoperta di alcuni dei numerosi miracoli eucaristici avvenuti nel nostro Paese. Questo terzo episodio della nostra rubrica è dedicato al miracolo avvenuto nel 1495 a Trani. Clicca qui per recuperare le puntate precedenti.
7. Il Miracolo eucaristico di Trani (1495)
Siamo nel 1495, nel piccolo borgo di Trani, in Puglia, che a quel tempo faceva parte dei territori governati dal re Ferdinando di Spagna.
Di questo miracolo Eucaristico ci vengono fornite particolari e cronache, tra l’altro, da due chierici, il frate Bartolomeo Campi, nella sua opera Innamorato di Gesù Cristo del 1625 e il cistercense Ferdinando Ughelli nella opera enciclopedica Italia sacra del 1670.
Ma anche il santo padre Pio da Pietrelcina ebbe modo di commentare quell’evento miracoloso, affermando “Trani è fortunata, perché per ben due volte il Sangue di Cristo ha bagnato la sua terra” (il riferimento era diretto al Miracolo Eucaristico di cui ci stiamo occupando e al miracolo del Crocifisso di Colonna, dal cui naso sfregiato fuoriuscì un’abbondante fiotto di Sangue).
Ebbene si tramanda che una donna, sembrerebbe di religione ebraica e quindi non credente in Cristo, incredula circa la verità del Dogma Cattolico della presenza reale di Gesù nell’Eucaristia, recatasi a messa, si fosse comunicata, e, togliendosi l’Ostia consacrata dalla bocca, la avesse avvolta in un fazzoletto per portarsela nella propria abitazione.
Ivi, gettò la Particola in una padella di olio bollente come a sperimentare se fosse solo pane. L’intenzione era quella di irridere e schernire la fede dei cristiani nell’Eucaristia, con un atto chiaramente sacrilego, senza senso, una prepotente e aperta sfida a Dio e alla Sua divina Maestà .
Ma la misericordia e il paterno Amore che il Creatore nutre per i Suoi figli dimostrarono a quella sciagurata l’immensa potestà del principe dei Sacramenti.
Infatti, improvvisamente, dall’Ostia, diventata carne, stillò una grande quantità di sangue che si riversò sul pavimento fino a fuoriuscire dall’uscio della porta di casa.
Spaventata da tale evento sovrannaturale, la donna gridò angosciata, i vicini accorsi informarono subito il vescovo, il quale dispose il recupero dell’Ostia consacrata, la sua riposizione nel tabernacolo della cattedrale e la riparazione della profanazione, indicendo una processione riparatrice.
Per circa un anno la Particola profanata fu conservata presso il duomo perché a dir il vero, anche il vescovo diocesano nutriva, per così dire qualche dubbio, poi, convinto della bontà dell’ evento miracoloso, riconsegnò la Sadra Ostia alla chiesa del monastero.
Nel 1706 quella abitazione fu trasformata in una cappella dedicata al Santissimo Salvatore, mentre la reliquia fu riposta nel 1616 dentro ad un antico reliquiario d’argento donato da Fabrizio de Cunio ubicato in Cattedrale e, dal 1981, trasferito nella chiesa di Sant’Andrea sempre a Trani.
Sarebbe bello meditare sulla paziente e amorevole manifestazione della divina Misericordia che, di fronte all’empio gesto profanatore di quella scellerata, ha dimostrato la Sua potenza con il perdono e la manifestazione del divino Mistero agli occhi increduli. Segno indelebile e indefettibile dello sconfinato amore di Dio.