Generazioni di felicità: il racconto della route nazionale delle Comunità Capi di Verona (agosto 2024)
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
di I Capi della Comunità di Pontenure – 14 Ottobre 2024
“Cara capo, caro capo,
abbiamo un sogno: poterti regalare un’esperienza speciale, unica, a cui “non si può mancare”!
Un dono per ciascuno e per tutti allo stesso tempo. Una nuova strada che ognuno vorrà percorrere perché ne vale la pena. Una nuova avventura, a cui siamo chiamati.
Non c’è trucco e non c’è inganno, ma nascondersi stavolta non vale. C’è un fuoco da alimentare: il fuoco della nostra storia, il fuoco dei nostri territori, il fuoco del nostro futuro.
È tempo di mettersi in strada. È tempo di un viaggio per crescere.
È tempo di Route nazionale delle Comunità capi!
In 50 anni di vita la nostra Associazione ha fatto crescere generazioni di donne e uomini meritevoli di fiducia perché capaci di fare del proprio meglio per lasciare il mondo migliore di come lo avevano trovato, ricercando la propria felicità nel procurarla agli altri. E per fare questo ogni giorno abbiamo ascoltato, camminato, osservato, spezzato il Pane e condiviso la Parola. Ci facciamo ultimi e prossimi. Facciamo sentire la nostra voce e scegliamo di esserci colorando strade, piazze, centri e periferie con le nostre camicie azzurre. Ci sentiamo fratelli da Gorizia a Lampedusa e le nostre preziose differenze generano Bellezza. È ora di prenderci del Tempo per noi, per guardare meglio e più lontano.
Un Tempo di qualità che possa darti nuove energie, nuove parole, nuovi contenuti per l’educazione. È il nostro Tempo, non l’ennesima cosa che si aggiunge e quindi toglie.
È questo il dono della Route nazionale delle Comunità capi.
Narrare e condividere il cambiamento realizzato e ancora necessario. Identità e appartenenza. Riconoscerci e farci riconoscere. Comunità capi centrali e protagoniste. Dentro l’Associazione e nei territori. È un Tempo per riscoprire le ragioni della Scelta di essere educatori oggi. Parafrasando le parole della filosofa Maria Zambrano, è il Tempo in cui le radici devono avere fiducia nei fiori… e i frutti saranno dati in abbondanza”.
Con queste parole i nostri Presidenti del Comitato nazionale AGESCI, Roberta Vincini, Francesco Scoppola e l’Assistente ecclesiastico generale, p. Roberto Del Riccio hanno invitato le comunità capi a partecipare a quello che è stato un evento davvero significativo. La nostra Comunità Capi non ha esitato nell’accettare l’invito. La proposta ci è parsa sin dall’inizio allettante per il grande tema scelto, i contenuti e la possibilità di essere protagonisti attivi di riflessioni tese al cambiamento, con uno sguardo di speranza e fiducia al futuro.
Arena24 è terminata domenica 25 agosto, ma le immagini, i pensieri e i sentimenti di quei giorni sono ricordi che custodiamo nel cuore. Le tante persone incontrate, gli stimoli ricevuti dalle molte parole ascoltate, le forti emozioni provate, la fatica condivisa.
Abbiamo sentito come insieme possiamo fare davvero la differenza nel lasciare il mondo un po’ migliore di come lo abbiamo trovato. Ognuno di noi può fare la differenza, insieme agli altri, nelle tante Comunità capi, tutte diverse, ma unite nello scautismo: generazioni di felicità, da vivere e portare nel mondo!
18.000 scout di AGESCI si sono riuniti a Verona per plasmare il futuro del movimento e noi c’eravamo! È difficile raccontare cos’è stata una route come questa che ha ospitato 390 workshop impressionanti che hanno affrontano temi chiave come pace, natura, capacità tecniche, sicurezza, comunicazione, creatività, inclusività e musica. Inoltre, 80 eventi al Bosco della Spiritualità e 36 al Villaggio della Sostenibilità hanno realizzato un’esperienza davvero arricchente.
ARIANNA: “È stata secondo me un dono, un’occasione che un capo aveva il dovere di cogliere in quanto tale. É stata un’esperienza unica che ci ha dato la possibilità di fare comunità durante la strada, con la nostra co.ca. in particolare, e con altri capi provenienti da tutta Italia. L’attività che ho preferito è stata la veglia serale in quanto mi ha permesso di confrontarmi con altri capi e poi riportare nella mia co.ca. le riflessioni fatte. Ho trovato interessanti in modo particolare le conferenze tenute da persone non scout ma colte e preparate, adatte al loro ruolo. Mi hanno lasciato spunti e riflessioni che sono sicura mi saranno utili nel mio servizio”.
ELISA: “È stata un’esperienza per me davvero ricca, stimolanti nonostante le difficoltà. Tralasciando l’organizzazione un po’ altalenante (anche se immagino quanto sia stato difficile organizzare un evento di quelle dimensioni per 18.000 persone), in generale gli incontri che abbiamo avuto sono stati molto stimolanti.
Ho apprezzato particolarmente l’incontro intitolato “Felici di accogliere la nostra fragile umanità” in cui Don Rito e Bruna Labate, direttrice di un centro d’accoglienza per migranti, ci hanno parlato delle realtà di accoglienza presenti sul territorio di cui loro si occupano facendo degli approfondimenti per farci riflettere riguardo a quanto possiamo fare noi nel nostro piccolo, ogni giorno, per aiutare il prossimo. Mi ha fatto tanto piacere sentire 18.000 voci cantare insieme canzoni scout, tutti uniti dalla stessa passione. In generale è stata un’esperienza che mi porterò dentro come ricordo assolutamente positivo”.
VITTORIO: “Sono arrivato la sera, quindi non ho fatto il viaggio in treno. Ho apprezzato lo sforzo organizzativo immenso, dai viaggi alle attività, dai moduli alle serate. La criticità dei servizi igienici e delle docce è stata superata dalla nostra capacità di adattamento. Molto penalizzante gli spostamenti di 2 ore per andare e tornare o da Verona o da Villa Buri. I relatori invitati sono stati tutti di alto livello e anche se non scout, molto bravi ad entrare nel nostro “mondo”. Bellissima è stata la presenza di molti capi giovani e motivati. Mi sono sentito parte di una grande cosa, di una grande famiglia, di un mondo che non si vede abitualmente ma che condivide gli stessi ideali, dalla Sicilia all’Alto Adige. Le cose che si fanno quando si è tutti scout non si fanno da nessuna parte. Esperienza preziosa da fare”.
SIMONE: “La veglia non poteva essere pensata meglio. Sulla traccia della scala di Giacobbe (Genesi 28, 10-16) 18000 capi sono riusciti a pregare alla luce di una lanterna, tra condivisioni, confronti, sguardi e incontri. TOP”.