Ottobre, il mese del Santo Rosario
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
di Redazione Sito parrocchiale – 1° Ottobre 2024
Il mese di ottobre, per antica consuetudine, è il mese dedicato in modo particolare al Santo Rosario. Le ragioni di questo singolare legame sono strettamente legate a vicende storiche che ci riportano indietro nei secoli. Era il 7 ottobre del 1571 quando ebbe luogo la battaglia di Lepanto, il grande scontro navale che vide affrontarsi la flotta della Lega Santa, fortemente promossa dal papa San Pio V, e quella dell’Impero ottomano
Come si può facilmente immaginare questa battaglia, che si concluse con una schiacciante vittoria cristiana e determinò il tramonto dello strapotere mussulmano in Europa, ebbe importanti ripercussioni anche sul piano religioso.
Alla partenza della flotta cristiana il Pontefice in persona aveva benedetto lo stendardo della Lega, ma soprattutto si narra poi che San Pio V, al secolo Antonio Ghislieri, ebbe una visione in cui gli veniva dato l’annuncio che la Lega aveva vinto la battaglia a mezzogiorno. Esclamò dunque: “Sono le dodici, suonate le campane, abbiamo vinto a Lepanto per intercessione della Vergine Santissima”. Da allora ottobre è il mese del Rosario.
Il Papa dichiarò successivamente che era stata proprio l’intercessione misericordiosa della Vergine a portare l’armata navale della Lega alla vittoria, e per questo volle consacrare il 7 di ottobre a Nostra Signora della Vittoria. Il suo successore, papa Gregorio XIII, modificò la dedica in Nostra Signora del Rosario, la preghiera che dai ponti delle navi cristiane era salita al cielo prima dello scontro. Anche i prigionieri ai remi delle galee remavano ritmando il tempo con le decine dei misteri.
Il potere del Santo Rosario è stato dimostrato nei secoli e la Vergine, apparsa a Lourdes, nel 1858, e a Fatima, nel 1917, insistette molto sulla recita quotidiana di questa preghiera a Lei così gradita. Non è un caso, infatti, se il Santo Rosario è chiamato “salterio della beatissima Vergine Maria”. Questo modo di pregare Dio consiste nel lodare la Madonna ripetendo il saluto angelico, ossia l’Ave Maria, 150 volte (le tre parti del rosario), quanti sono i salmi del salterio, interponendo a ogni decina il Padre nostro, con meditazioni illustranti l’intera vita del Signore Gesù.
Il Rosario resta oggi, come ieri, come sempre e fin dalle sue origini, la preghiera mariana per eccellenza, con una sua caratteristica sintesi della nostra fede, tutta incentrata nel mistero della salvezza, attraverso i Misteri che lo compongono. Un celebre santo inglese, il cardinale Newman, disse a questo riguardo: “Il Rosario è il credo che diventa preghiera“. Il Rosario, infatti, si nutre della Sacra Scrittura e gravita intorno al mistero di Cristo.
“Dopo la S. Messa non c’è preghiera più efficace del Santo Rosario”, diceva invece un celebre pontefice, San Pio X. Innumerevoli sono stati, nel corso dei secoli, i santi hanno dimostrato la verità di queste parole attaccandosi alla corona del Rosario con ardente passione e con tenerissimo affetto.
In questo mese è opportuno trovare un po’ di tempo per recitare il Santo Rosario. In questo mese di ottobre, e soprattutto in questi tempi così tribolati, che vedono la guerra estendersi a macchia d’olio e la violenza straziare di nuovo tanti popoli in ogni angolo del mondo, con fede e con amore, con fiducia e con gratitudine, impegniamoci a recitare ogni giorno almeno una corona del Santo Rosario, ripetendo cinquanta volte la celeste preghiera alla Mamma del Cielo: Ave Maria…
Così faceva anche un grande papa e grande santo, Giovanni Paolo II. Ebbe a dire il pontefice polacco da poco eletto al soglio petrino, il 29 ottobre 1978: “Il Rosario è la mia preghiera prediletta. Preghiera meravigliosa! Meravigliosa nella sua semplicità e nella sua profondità”, dalla quale ciascuno di noi può attingere “abbondanza di grazia, quasi ricevendola dalle mani stesse della Madre del Redentore“.