Terza domenica di Avvento: alla riscoperta della gioia, della gioia cristiana
di Redazione Sito ·
di Luca T. – 20 Dicembre 2024
Mentre si avvicina sempre di più la notte di Natale, cresce l’impazienza della Chiesa che attende la venuta del suo Sposo, l’Emmanuele, Dio con noi. E la terza domenica di Avvento, che si è celebrata lo scorso 15 dicembre, è tutta incentrata sul tema della gioia, la gioia tipicamente cristiana che non è una mera e vaga felicità ma piuttosto quella che papa Francesco ha definito, con efficace metafora, «il respiro stesso, il modo di esprimersi del cristiano».
Posta proprio nel cuore del tempo di Avvento, questa terza domenica (chiamata non a caso Gaudete) prende il nome dalle prime parole dell’antifona di ingresso: «Rallegratevi nel Signore, ve lo ripeto rallegratevi». Anche le letture proposte in questa domenica, più di tutte le altre, sono ricche di imperativi che richiamano ciascuno di noi ad una gioia che spesso non gustiamo travolti dagli affanni della vita di ogni giorno: “Gioite”, “rallegratevi”, “non temete”, “non lasciatevi cadere le braccia”… Sono imperativi capaci di donare conforto e speranza!
Visti i tempi che corrono, ci vuole indubbiamente una buona dose di coraggio a parlare di gioia: il mondo è così assillato da tanti problemi, il cuore dell’uomo è stritolato da così tante catene, il futuro è talmente gravato da incognite e preoccupazione che finisce col ridurre il presente a incubazione della paura. Eppure, malgrado tutto ciò, rimane vero quello che sosteneva il grande pensatore Chesterton: la gioia è “il segreto gigantesco del cristiano”.
Anche la nostra Comunità parrocchiale nella celebrazione della Santa Messa delle ore undici, presieduta dal nostro parroco don Mauro Tramelli, alla quale come di consueto hanno partecipato in gran numero i bambini e i ragazzi del Catechismo ed i simpatici Castorini del Gruppo Agesci Pontenure 1, ha sperimentato un po’ di questa gioia, che per il cristiano non è solo un anticipo festoso del Natale, ma parte insopprimibile dell’essenza profonda di tutti coloro che sono innestati in Cristo. “Guadete, iterum dico, gaudete!”. Il Signore è vicino, facciamogli posto, e non solo sulla paglia del presepe ma nei più intimi recessi dell’anima.