La prima volta di un Papa al G7: l’appello di Francesco ai grandi della Terra
di Redazione Sito ·
di Luciano Casolini – 18 Giugno 2024
Quello che il 14 giugo è accaduto a Borgo Egnazia, in Puglia, sarà ricordato come un evento eccezionale, poiché, per la prima volta il Papa ha potuto partecipare a una sessione di lavori del G7. Tale sigla sta a indicare un forum intergovernativo cui partecipano di diritto i capi di stato o di governo di Stati Uniti, Canada, Giappone, Germania, Regno Unito Francia e Italia, nazioni che per peso politico, economico e militare determinano e condizianano le scelte strategiche e globali a livello planetario.
Pertanto, per la prima volta, tra i potenti del mondo ha trovato posto il Vicario di Cristo che ha potuto esporre il suo pensiero sul tema dell’ intelligenza artificiale (IA).
A dire il vero, il Papa e la Chiesa hanno diritto a esporre il loro pensiero se il tema riguarda la pace, la salvaguardia del creato, lo sviluppo dei popoli, la giustizia, vengono invece invitati a tacere, rei di indebite intromissioni nelle prerogative legislative dei governi nazionali, quando i temi si riconducono alla morale, all’etica e alla dignità umana.
Essendo oggi all’ordine del giorno il tema dell’IA, i potenti della terra, bontà loro, hanno dedicato un po del loro tempo all’ ascolto della voce del Papa.
“L’umanità è senza speranza se dipenderà dalla scelta delle macchine” , con queste parole forti il Pontefice ha sottolineato come la dignità umana, il rispetto di ogni uomo e donna, in quanto esseri ontologicamente a somiglianza del Creatore, come ribadito recentemente nella Dignitas Infinita, hanno bisogno di una sana politica che abbia a servizio la tecnologia e la scienza per il bene comune.
Una Politica al servizio di ogni persona, che scevra dalla corruzione, dalle inefficienze, dal tornaconto personale e miope, abbia a proprio servizio quanto la razionalità umana è in grado di scoprire e inventare per il bene di tutti.
La ricerca della pace, della giustizia, dell’equità sociale abbiano a propria disposizione ciò che di positivo puó mettere a disposizione la IA, la quale deve essere strumento di speranza per l’ intera umanità e non soggetto attivo per gli interessi particolari di pochi.
Il papa auspica che la speranza “di incalanare tale energia in modo nuovo” e “di creare le condizioni perché un tale buon uso sia possibile e fruttuoso” si avveri per il bene di tutto il genere umano.
Noi, uomini e donne di questo pianeta, siamo chiamati a pregare affinché i potenti della terra ascoltino e mettano in pratica quanto il Vicario di Cristo annuncia con forza e devozione.