1° Novembre, Commemorazione di Tutti i Santi
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
1° Novembre, Commemorazione di Tutti i Santi
Nonostante il clima grigio, freddo e uggioso tipico di questo periodo dell’anno, la Commemorazione di Tutti i Santi che ricorre il 1° novembre e la successiva giornata dedicata alla Commemorazione dei Defunti sono giornate ricche di grande gioia e d'invincibile speranza, momenti di grazia in cui ricordare i nostri morti e rendere più forte e feconda la nostra fede. Si tratta di due delle giornate spiritualmente ed emotivamente più sentite da parte della comunità cristiana e c'introducono in un mese, quello di novembre, tradizionalmente dedicato al ricordo dei defunti dalla pietà popolare. La festa di Tutti i Santi, in particolare, possiamo considerarla a ragione la festa di tutta l'umanità, dell'umanità che ha sperato, sofferto, cercato la giustizia, dell'umanità che sembrava perdente ma che invece, grazie alla prodigiosa vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, alla fine è riuscita vittoriosa e trionfante. Si tratta infatti della festa di Tutti i Santi, non solo di quelli segnati sul calendario e che veneriamo sugli altari con fiori e candele, ma anche – e soprattutto- di tutti quelli che sono passati sulla terra in punta di piedi, senza magari che nessuno si accorgesse di loro, che nel silenzio del loro cuore hanno dato un'umile ma autentica testimonianza di amore nei confronti dei fratelli. Si tratta magari di nostri parenti o amici, oppure di nostri genitori o nonni, di tutti coloro che ci hanno fatto del bene senza magari che noi neppure ce ne accorgessimo.
«Oggi, o Padre, ci dai la gioia di contemplare la città del cielo, la santa Gerusalemme che è nostra madre» canta la Chiesa nel Prefazio della Messa di questa luminosa solennità, "Pasqua dell’autunno", nella quale «in un unico giubilo di festa – recita ancora il Martirologio Romano – la Chiesa ancora pellegrina sulla terra venera la memoria di coloro della cui compagnia esulta il cielo». Una volta che abbiamo consegnato i santi agli onori degli altari, infatti, li ammiriamo, li ricordiamo, li invochiamo, ma purtroppo, molto spesso, non li imitiamo affatto, anche perché forse siamo portati a pensare che siano stati troppo perfetti o troppo eroici per permetterci di vivere seguendo il loro esempio. Ma non è affatto così. Nella festa di Tutti i Santi, la Chiesa ci ricorda che i santi sono uomini e donne comuni, una vera schiera, una moltitudine immensa, composta dai cristiani di ogni tempo che hanno cercato di ascoltare il Vangelo e di metterlo in pratica nella loro vita di ogni giorno, nella quotidianità della famiglia, della scuola, del lavoro. Sono questi i veri santi, «una moltitudine immensa che nessuno può contare, di ogni nazione, popolo e lingua», i veri supereroi che salvano veramente il mondo e costituiscono un ponte fra la Terra e il Cielo, dando ogni giorno testimonianza del Vangelo con la loro vita quotidiana. C'è sempre più bisogno di loro.
Nella festa di Tutti i Santi, noi tutti celebriamo la gioia di essere chiamati a nostra volta alla santità, perché ci è stato detto che abbiamo un cuore che batte come figli di Dio, come ci ricorda San Giovanni nella sua Prima Lettera: «Carissimi vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo veramente... ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è». Ma Cristo non ci ha solo invitato alla santità, ci ha anche indicato la strada attraverso cui raggiungerla e ce l'ha indicata con l'annuncio delle Beatitudini, che sono la sintesi del Vangelo, l'identità del cristiano, lo specchio di fronte al quale ogni discepolo di Cristo è invitato a conformarsi. Il Discorso della Montagna rappresenta infatti l’essenza stessa del Cristianesimo, la pietra angolare su cui si regge il Regno di Dio, e le beatitudini sono le sue leggi, un autentico modello per vivere secondo gli insegnamenti di Gesù: chi le osserva con fedeltà può così divenire veramente suo figlio, diventando così veramente "Beato", e godere dell’eterna felicità del Regno.