Parola di Vita – Novembre 2024
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
Pubblichiamo di seguito la Parola di Vita di questo mese, ossia il commento a un versetto del Vangelo proposto dal Movimento dei Focolari per ispirare la nostra vita di tutti i giorni al Vangelo e viverlo così nel concreto della quotidianità. I componenti del Gruppo “Parola di Vita” della nostra Parrocchia si ritrovano solitamente una volta al mese. La partecipazione agli incontri, lo ricordiamo, è aperta a tutti gli interessati.
La Parola di Vita del mese di novembre 2024 è disponibile di seguito sia in versione tradizionale che video (dal canale You Tube del Movimento dei Focolari).
Per scaricare invece la Parola di Vita di questo mese in formato PDF clicca su questo link.
«Lei [questa vedova] nella sua povertà ha messo [nel tesoro] tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere» (Mc 12,44).
Siamo alla conclusione del capitolo 12 del Vangelo di Marco. Gesù è nel tempio di Gerusalemme; osserva e insegna. Attraverso il suo sguardo assistiamo ad una scena piena di personaggi: persone che vanno e vengono, addetti al culto, notabili dalle lunghe vesti, ricchi che gettano le proprie laute offerte nel tesoro del tempio.
Ma ecco che si fa avanti una vedova; fa parte di una categoria di persone svantaggiate socialmente ed economicamente. Nel disinteresse generale, getta nel tesoro due spiccioli. Gesù invece la nota, chiama a sé i discepoli e li istruisce:
«Lei [questa vedova] nella sua povertà ha messo [nel tesoro] tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».
“In verità vi dico…”. Sono le parole che introducono gli insegnamenti importanti; lo sguardo di Gesù, concentrato sulla vedova povera, ci invita a guardare nella stessa direzione: è lei il modello del discepolo.
La sua fede nell’amore di Dio è incondizionata; il suo tesoro è Dio stesso. E, nel consegnarsi totalmente a Lui, ella desidera anche donare tutto quel che può per chi è più povero. Questo fiducioso abbandono al Padre è, in certo modo, l’anticipazione dello stesso dono di sé che Gesù compirà presto con la sua passione e morte. È quella “povertà di spirito” e “purezza di cuore” che Gesù ha proclamato e vissuto.
Ciò significa «porre la nostra fiducia non nelle ricchezze, ma nell’amore di Dio e nella sua provvidenza. […] Si è “poveri in spirito” quando ci si lascia guidare dall’amore verso gli altri. Allora condividiamo e mettiamo a disposizione di quanti sono nel bisogno quello che abbiamo: un sorriso, il nostro tempo, i nostri beni, le nostre capacità.
Avendo tutto donato, per amore, si è poveri, ossia si è vuoti, nulla, liberi, col cuore puro»(1). La proposta di Gesù rovescia la nostra mentalità; al centro dei suoi pensieri è il piccolo, il povero, l’ultimo.
«Lei [questa vedova] nella sua povertà ha messo [nel tesoro] tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».
Questa Parola di vita ci invita prima di tutto a rinnovare la nostra piena fiducia nell’amore di Dio e a confrontarci con il Suo sguardo, per vedere oltre le apparenze, senza giudicare e dipendere dal giudizio degli altri, a valorizzare il positivo di ogni persona.
Ci suggerisce la totalità del dono come logica evangelica che edifica una comunità pacificata, perché spinge a prenderci cura gli uni degli altri. Ci incoraggia a vivere il Vangelo nella quotidianità, senza apparire; a dare con larghezza e fiducia; a vivere con sobrietà, nella condivisione. Ci richiama a porre attenzione agli ultimi, per imparare da loro.
Venant è nato e cresciuto in Burundi. Racconta: «Nel villaggio, la mia famiglia poteva vantare un buon podere, con un buon raccolto. La mamma, conscia che tutto era provvidenza del cielo, raccoglieva le primizie e puntualmente le distribuiva al vicinato, partendo dalle famiglie più bisognose, destinando a noi solo una piccola parte di quello che rimaneva. Da questo esempio ho imparato il valore del dono disinteressato. Così, ho capito che Dio mi chiedeva di dare a Lui la parte migliore, anzi di dargli tutta la mia vita».
A cura di Letizia Magri e del team della Parola di Vita
1 Cf. C. Lubich, Parola di Vita novembre 2003, in eadem, Parole di Vita, a cura di Fabio Ciardi (Opere di Chiara Lubich 5; Città Nuova, Roma, 2017) p. 704.