Per un Avvento di pace e speranza
di Redazione Sito ·
di Luciano Casolini – 30 Novembre 2024
Proprio nel momento in cui ci apprestiamo, come credenti in Cristo, a iniziare il cammino di Avvento in preparazione della celebrazione del Natale del Redentore, è stata pubblicata una notizia che lascia sbigottiti, increduli e senza parole e sulla quale è opportuno un momento di riflessione.
Infatti la spesa militare mondiale ha raggiunto nel 2023 il record storico di 2.443 miliardi di dollari con una crescita del 6.8% in termini reali rispetto all’anno precedente e con una ricaduta pro capite per ogni abitante del pianeta di 306 dollari.
Queste stime, diffuse dal SIPRI di Stoccolma, certificano un aumento netto annuale di oltre 200 miliardi, che da solo raggiunge quasi il totale dall’Aiuto pubblico allo sviluppo mondiale (Official development assistance – ODA) sempre nel 2023 (stimato a meno di 224 miliardi di dollari).
In un mondo dove la fanno da padrone le disuguaglianze, la povertà, le guerre, le ingiustizie sociali, la fame, le malattie, purtroppo le logiche delle guerre, delle dittature e dello sfruttamento marciano a pieno ritmo, macinando utili economici, causando morti e distruzione, aumentando a dismisura la ricchezza di chi produce questi strumenti di morte e di chi ne subisce le drammatiche conseguenze sul proprio corpo e spirito. Un mondo che, come scrive papa Francesco nella Dilexit nos, non si regge più con e nel Cuore, senza la tenerezza, la solidarietà, la vicinanza e la compassione.
Un mondo che sperpera quella cifra talmente ingente che, se impiegata secondo i canoni della giustizia , porterebbe a debellare la fame, le malattie, la miseria materiale e culturale, a fornire a ogni persona una condizione di dignità di vita in ogni angolo del mondo.
Una aberrazione che la società mondiale ormai tollera quasi con indifferenza, con rassegnazione, anzi è contrabbandata come un successo della tecnologia, ma che interroga ognuno di noi e soprattutto chi ha le responsabilità dei governanti di ogni nazione. Come credenti e come persone si rimane allibiti difronte alle scelte che il mondo secolarizzato porta avanti, ci si sente impotenti e vuoti, travolti da un ingranaggio inarrestabile e senza senso.
Nel cammino di preghiera e di speranza dell’Avvento, ci vengono in aiuto i profeti che predissero la venuta del Redentore nello Spirito della pace e della fratellanza in Cristo vero Dio e vero Uomo. Mi piace, pertanto, citare il passo del profeta Isaia 2,4 che questo anno, però, non sarà proclamato:
“Egli sarà giudice fra le genti
e sarà arbitro fra molti popoli.
Forgeranno le loro spade in vomeri,
le loro lance in falci;
un popolo non alzerà più la spada
contro un altro popolo,
non si eserciteranno più nell’arte della guerra.“
È quanto meno strabiliante come già 27 secoli fa Isaia, ispirato dallo Spirito Santo, indicò in modo esemplare con la bellezza e la chiarezza delle sue parole, la via maestra che poi il Cristo porterà a compimento.
L’evoluzione tecnologica sin qui realizzata dall’ intelligenza umana è stata notevole, ma ha dato minori frutti di quanto promesso, poiché non ha rispettato la dignità umana.
La luce del Cristo vero Dio e vero Uomo sia la stella che illumini i cuori di tutti i Suoi figli e li guidi sulla via della pace e della giustizia.