Prima Domenica di Avvento, tempo d’attesa da vivere in pienezza
di Redazione Sito ·
di Elletì – 05 Dicembre 2024
Un altro Natale è ormai alle porte. Di Avvento, così si chiamano questi giorni che precedono il 25 dicembre, un tempo non da sprecare ma da vivere in pienezza, dono amorevole di un Dio che – ancora una volta e con infinita pazienza – riunisce noi che siamo il suo popolo per farci incontrare con il grande evento che ha cambiato il corso della storia e aperto prospettive inaudite alla vita dell’umanità tutta: l’incarnazione del Figlio di Dio, l’Emmanuele fattosi uomo e venuto ad abitare in mezzo a noi., come avevano preannunziato i profeti
La parola “Avvento” significa “venuta”, “arrivo”, “attesa di qualcuno”. E quel Qualcuno altri non è che Gesù Cristo. Egli, nella fragile carne di un bambino, con la sua venuta riconforta la nostra speranza e ci sprona a mantenerla sempre viva e vigilante fino al suo ritorno definitivo nella gloria, alla fine dei tempi e della storia. È questa una tensione salutare per noi cristiani, che ci ricorda che celebrare l’Avvento significa in fondo saper attendere, un verbo che il nostro tempo inquieto e impaziente sembra quasi aver dimenticato.
Domenica 1° dicembre, mentre la piazza era animata dal genuino e festoso clima del mercatino natalizio, un altro clima, di fervida preghiera e paziente attesa del divino Salvatore popolava invece la nostra chiesa, dove la comunità riunita ha celebrato la Pasqua della settimana. Anche il se nuovo anno civile avrà inizio a gennaio, la Chiesa con il tempo d’Avvento, dal tipico colore violaceo, ha già dato inizio al nuovo anno liturgico, in cui si ripercorreranno i misteri della vita del Signore, fino a giungere al cuore di tutta l‘esperienza cristiana, i giorni del Sacro Triduo e la Pasqua.
Durante la celebrazione eucaristica delle ore undici celebrata dal nostro parroco don Mauro Tramelli, due sono stati i segni forti che hanno espresso il tempo di attesa che stiamo vivendo, quel così tipico “già ma non ancora”, mentre il Coro “Perfetta Letizia”, diretto da Alice Lombardelli, ha accompagnato la liturgia con i suoi canti.
L’accensione della prima candela della corona d’Avvento, che vuole ricordarci che verrà a visitarci Cristo Signore, la Luce vera che illumina ogni uomo, e la benedizione del bel presepe in stile popolare realizzato anche quest’anno in chiesa, ammirato da grandi e piccini alla fine della Santa Messa, dove manca ancora Colui che è poi il vero festeggiato, prima di un inatteso incontro con un caratteristico ospite sui trampoli nel cortile della canonica.