E io quale Quaresima voglio vivere? E quale Pasqua voglio fare?
di Redazione Sito ·
di Giuseppina Gardella – 04 Marzo 2025
La Quaresima è un cammino di 40 giorni verso la Pasqua, un cammino di conversione, soprattutto in questo anno del Giubileo, che ci invita alla riconciliazione e al perdono.
Si apre con l’imposizione delle ceneri e delle due formule che lo accompagnano “Ricordati che sei polvere e polvere ritornerai” (Gn 3,19) e “Convertitevi e credete al Vangelo” (Mt 1,15). Queste formule ci indicano, la prima la nostra caducità e fragilità, per cui affidiamo la nostra speranza in Dio, la seconda invita a porci fiduciosi dinanzi al Vangelo, per ascoltare la sua parola di verità al punto di farci testimoni dell’amore misericordioso del Padre.
Convertirsi significa non chiudersi nella ricerca del proprio successo e prestigio personale, ma far sì che anche nelle piccole cose di ogni giorno, la fede in Dio e l’amore diventino il motore delle nostre azioni.
In questo periodo dobbiamo scoprire che la fede ci rende più forti dell’inganno del mondo, l’amore che anima la vita cristiana ci fa superare la paura di essere abbandonati, scartati; affidiamoci al perdono, all’accettazione dei fatti che ci accadono, alla piena fiducia in Dio.
In noi la speranza della resurrezione è il vivere l’oggi, oltre la paura della morte, per ricevere la vera vita nel Cristo risorto
In Quaresima siamo chiamati a fare un cammino spirituale segnato dalla penitenza con il digiuno dalle cose materiali, inteso come purificazione interiore, silenzio, dialogo con noi stessi, verso un amore che ci allontana da un comportamento egoistico e fa proprio l’atteggiamento della compassione, pertanto diventa carità verso chi ha meno di noi, attraverso l’elemosina ci apriamo alla condivisione verso i fratelli bisognosi.
Papa Francesco ci invita alla preghiera, all’elemosina e al digiuno, perché sono un atteggiamento di apertura, di svuotamento degli idoli che ci imprigionano, all’’attaccamento alle cose. Lontano dalle illusioni, dall’apparenza delle cose materiali possiamo essere visitati da Dio e godere della sua Grazia.
La preghiera in Quaresima può essere un dialogo di affetto e fiducia in Dio, ci lasciamo invadere dalla tenerezza del Padre e mettiamo nelle ferite del Crocifisso le nostre ferite.
Dobbiamo viverla quotidianamente, per entrare in intima comunicazione con Lui, apriamo il nostro cuore al suo amore, alla sua grazie.
È il periodo del raccoglimento, del silenzio, della meditazione, del rinnovamento interiore che ci porta alla vera conversione, che si esprime con l’atteggiamento dell umiltà, accettando la volontà di Dio e vivendo la sua “ Parola”.
Il Vangelo della prima domenica di Quaresima porta a riflettere attraverso le tentazioni di Gesù nel deserto, sulle nostre tentazioni, i soldi, il successo, la prevaricazione sugli altri, e ci fa capire che solo aggrappandosi a Lui avremo la forza di vincerle, a superare il vuoto che proviamo nella nostra esistenza.
La seconda domenica ci mostra Gesù che conosce la trasfigurazione della sua persona, ormai partecipe dell’indicibile gloria del Padre. La luce che emana Gesù nella sua salita al Padre ci fa comprendere che siamo tutti mendicanti di luce e attraverso la preghiera penetriamo nel Cuore di luce di Dio.
Anche la Parabola del fico della terza domenica ci mostra il passaggio da una condizione di inadeguatezza ad una di idoneità dopo l’intervento di Dio, che otteniamo con l’ascolto della Parola e la preghiera.
E che dire di questo nostro Padre misericordioso che nella quarta domenica accoglie con tutto il suo amore chi torna a Lui dopo aver peccato.
Papa Francesco rispetto all’episodio dell’adultera presentato nella quinta domenica ci dice che ognuno di noi è tentato di accusare il “fratello”, anche solo quando sparla di lui; inoltre siamo adulteri presso Dio, quando tradiamo la sua fedeltà, solo con la Grazie ci convertiamo dal male al bene.
Finalmente nella domenica delle Palme Gesù entra in Gerusalemme acclamato come un re, ma al dorso di un asino, cavalcatura modesta del Messia in segno di pace e di umiltà.
Con questa Quaresima, scaviamo nel nostro profondo, apriamoci alla salvezza, superando la cecità in cui siamo immersi.
E io quale Quaresima voglio vivere e quale Pasqua voglio fare?
