Gli Adolescenti e il Servizio: quattro chiacchere con Samuele
di Redazione Sito ·
a cura di Rosita Galli – 12 Marzo 2025
LA TESTIMONIANZA DI UN RAGAZZO DEL NOVIZIATO DI PONTENURE
Una cosa va detta subito: Samuele non ama mettersi in mostra, è riservato, un po’ restio a parlare di sé, ma indubbiamente un ragazzo che merita di essere ascoltato con attenzione. La sua semplicità e chiarezza nel dire le cose importanti esprimono una convinzione pacata e profonda.
Così si è pensato di chiedere a lui come vive il periodo del Noviziato, cioè l’anno di passaggio dal Reparto al Clan. Un anno di “messa alla prova” in cui uno scout misura se stesso e si mette in gioco in prima persona, pur sempre affiancato da un Capo.
Ecco le sue parole, in risposta a qualche domanda:
“Il Noviziato è utile per chi finisce il Reparto (12-16 anni) e vuole scoprire il mondo scout sotto un altro aspetto; un Noviziato gemellato (cioè formato da ragazzi appartenenti a diversi Gruppi) fa unire le persone in poco tempo, anche se prima non si conoscevano. Mi spiego con un esempio concreto: l’esperienza di servizio fatta recentemente.
Si tratta di un’attività proposta dai capi del Pontenure, PC2 e PC5 [due Gruppi Scout di Piacenza, ndr], con l’Associazione “Libera” (che già conoscevo dalle scuole medie). Da tempo ci era stato presentato il progetto, ma solo qualche giorno prima abbiamo saputo cosa si sarebbe dovuto fare.
Ho affrontato molto volentieri quest’attività, perché conoscevo già gli obiettivi di “Libera”, li condividevo pienamente e mi sentivo in grado di fare ciò che mi si chiedeva.
Sì, prima di fare un servizio si può avere un po’ di paura, ma mentre lo facevamo mi sentivo felice e fiero di tinteggiare quei muri confiscati alla mafia, perché lo facevo per gli altri.”
