Papa Francesco nella gloria di Dio
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
di Luciano Casolini – 22 Aprile 2025
Ieri mattina, quando con commozione abbiamo appreso che Papa Francesco ha lasciato questa valle di lacrime ed è salito in Cielo, tutti, ma proprio tutti, cristiani e non, credenti e atei, ci siamo sentiti un po’ più soli.
È come se fosse venuto a mancare un parente al quale eravamo affezionati e sul quale potevamo contare sempre e in ogni situazione, un vicino di casa buono, una persona incontrata in un parco con la quale ci salutavano qualche volta, ma sempre cordiale e gentile; è come se improvvisamente fossimo rimasti al buio in mezzo a una foresta fredda e inospitale.
Ma oggi, per tutti, è salito in cielo il Papa la cui voce, senza se e senza ma, ha sempre annunciato con forza la bontà del Sacro Cuore di Gesù e la infinita misericordia di Dio.
Il Papa che ha sempre difeso la dignità degli emarginati, degli ultimi, dei carcerati, dei poveri, delle vittime delle guerre e delle violenze, della creazione della quale siamo chiamati a essere custodi.
La nostra preghiera accompagna papa Francesco verso il Paradiso, alle cui porte lo attenderà San Pietro, il suo primo predecessore; sulla via che lo condurrà al celeste Trono, si accalcheranno i Santi e i Beati per gioire con lui e di lui. Magari, il Santo Padre, scorgerà la figura di Sant’ Ignazio, della cui congregazione è stato fedele sacerdote, di santa Teresa di Lisieux, alla quale tante volte ha affidato le sue preghiere e i suoi pensieri, di Santa Monica, alla quale, spesso, ha rivolto la sua invocazione per le madri disperate e piangenti per i propri figli.
Sicuramente farà un po’ di fatica a scorgere la figura di san Francesco, sempre umile e docile da rimanere un po’ defilato in mezzo ai santi, ma quando i loro sguardi si saranno incrociati non potranno non essere in sintonia e concordi riguardo a sorella povertà che li ha sempre accomunati nella loro testimonianza terrena.
Ma, ormai, il caro papa Francesco comincerà a vedere la Santissima Vergine e il Suo sposo San Giuseppe, verso i quali hai sempre nutrito una particolare devozione e allora, affrettando il passo, gli si riempiranno gli occhi di gioia, perché starà, piano piano, per contemplare il Mistero di Dio, con la sua abbacinante luce e con il suo calore.
A te, che hai sempre invocato e predicato in modo accorato la pace, la fine delle ingiustizie, la protezione e la conservazione del creato, a te che hai implorato la Divina Misericordia per tutte le persone di questo pianeta, a te che hai annunciato con fede profonda che il Risorto è vivo in mezzo a noi, ora, davanti a colui del Quale sei stato Vicario, è svelata la Verità dell’ immenso amore di Dio per tutti i Suoi figli.
Caro papa Francesco, tante volte ci hai rivolto l’ invito: “per favore non dimenticatevi di pregare per me”. Ecco, ora che contempli la Luce della Santissima Trinità e vivi nell’Eternità, siamo noi a permetterci di rivolgerti quel tuo stesso invito: “per favore non dimenticarti di pregare per tutti noi che quaggiù viviamo tra tante miserie”.
Grazie, caro papa Francesco, tutti noi siamo sicuri che Dio Padre non potrà non esaudire la tua preghiera di intercessione per noi tuoi poveri fratelli.
