Papa Francesco: le tappe di un pontificato che ha cambiato la Chiesa
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
di Jacopo Vitelli – 25 Aprile 2025
“Fratelli e sorelle, buonasera!”. Con queste parole inizia il 13 marzo 2013 il pontificato di Jorge Mario Bergoglio, gesuita argentino, primo Papa proveniente dall’America Latina e primo Papa gesuita della storia. La scelta del nome, Francesco, ha un significato profondo: la vicinanza al prossimo e al Creato. La linea scelta da Francesco emerge con ulteriore chiarezza nei suoi scritti.
Gli scritti fondamentali. Nell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium (2013) Papa Francesco scrive: “No all’economia dell’esclusione… Oggi tutto entra nel gioco della competitività e della legge del più forte, dove il potente mangia il più debole.” La Chiesa deve accogliere ed “uscire da sé stessa”, essere missionaria e portare il Vangelo nelle periferie geografiche ed esistenziali del mondo.
Nella Lumen Fidei, sempre del 2013, Papa Francesco indica come anche la fede ci aiuta nel cammino cristiano senza farci dimenticare gli altri: “La luce della fede non ci fa dimenticare le sofferenze del mondo… La fede non è luce che dissipa tutte le nostre tenebre, ma lampada che guida nella notte i nostri passi, e questo basta per il cammino.”
Nella Laudato Sì (2015), il pontefice punta l’attenzione sulla cura del mondo sia inteso come ambiente geografico sia come luogo di vita dell’uomo: “La terra, nostra casa, sembra trasformarsi sempre più in un immenso deposito di immondizia… Questi problemi sono intimamente legati alla cultura dello scarto.” E ancora: “L’ambiente umano e l’ambiente naturale si degradano insieme, e non potremo affrontare adeguatamente il degrado ambientale, se non prestiamo attenzione alle cause che hanno attinenza con il degrado umano e sociale.”
Nella Fratelli tutti (2020) è il delicato tema dell’accoglienza agli immigrati il focus del discorso: “Le decisioni, le leggi, i meccanismi economici e politici e le attuali strutture internazionali sono orientati a evitare che le migrazioni avvengano a costo troppo elevato, non importa quanto sia disumano negare aiuto a esseri umani gravemente bisognosi.” Francesco ricorda che tutti noi siamo figli di Dio in Cristo, pellegrini su questa Terra ma suoi figli: “Sogniamo come un’unica umanità, come viandanti fatti della stessa carne umana, come figli di questa stessa terra che ospita tutti noi, ciascuno con la ricchezza della sua fede o delle sue convinzioni, ciascuno con la propria voce, tutti fratelli!”.
Incontro agli altri: viaggi, Giubileo e sinodo. Francesco compie tanti viaggi, in Paesi vicini e lontani. Tra i più significativi ricordiamo la visita a Lampedusa (2013), segno della vicinanza ai migranti; il viaggio negli Emirati Arabi Uniti (2019), primo Papa della storia nella penisola arabica; l’Iraq (2021), in un contesto segnato da guerre e persecuzioni religiose. Ma andare incontro agli altri significa anche perdonare e riconciliarsi ed ecco il Giubileo della Misericordia (2015-2016) indetto per richiamare l’attenzione sulla misericordia di Dio, impegnando la Chiesa in gesti concreti di accoglienza e perdono. Le “Porte Sante” sono state aperte anche in luoghi simbolici come carceri e ospedali, per portare misericordia dove si soffre.
In un’ottica di apertura costante al confronto e al dialogo Francesco indice il Sinodo, un processo iniziato con l’annuncio da parte del pontefice nel 2021 e che continua fino ai nostri giorni (la seconda sessione dell’assemblea Sinodale si è svolta nell’ottobre 2024). Il Sinodo rappresenta uno dei più ampi esercizi di consultazione nella storia della Chiesa, con l’obiettivo di promuovere una Chiesa più partecipativa e “in cammino insieme”.
Le riforme. Il pontificato di Papa Francesco è caratterizzato anche dalle numerose riforme (non senza critiche e voci contrarie) che hanno interessato ad esempio la Curia Romana con la costituzione apostolica “Praedicate Evangelium” del 2022, la creazione del Consiglio di Cardinali come organo consultivo permanente, la riforma dello IOR (Istituto per le Opere di Religione) con maggiore trasparenza finanziaria e l’istituzione del Segretariato per l’Economia con supervisione di tutte le attività economiche vaticane. Ma non solo: anche il Diritto Canonico è stato riletto con le modifiche al processo di nullità matrimoniale, la revisione del Libro VI del Codice di Diritto Canonico sui delitti e le pene, con norme più severe sugli abusi e la contestuale abolizione del “segreto pontificio” nei casi di abusi sessuali. Non dimentichiamo le riforme pastorali con l’esortazione apostolica “Amoris Laetitia” (2016) con un approccio più inclusivo verso i divorziati risposati, il già citato Sinodo e in generale un maggiore decentramento decisionale verso le conferenze episcopali.
Le ultime parole di pace. Il papato di Francesco, conclusosi con la morte il 21 aprile 2025, Lunedì dell’Angelo, è sicuramente stato un momento di grande trasformazione della Chiesa e di avvio di processi di cui non sappiamo gli sviluppi futuri. Le ultime parole del Papa, lette dal maestro della Cerimonie mons. Diego Ravelli il 20 aprile durante il giorno di Pasqua sono tutte rivolte alla pace. Nel suo lungo messaggio, dove il Papa ricorda tutti i conflitti noti e meno noti in atto nel mondo oggi, Francesco scrive: “Nessuna pace è possibile laddove non c’è libertà religiosa o dove non c’è libertà di pensiero e di parola e il rispetto delle opinioni altrui…Cari fratelli e sorelle, nella Pasqua del Signore, la morte e la vita si sono affrontate in un prodigioso duello, ma il Signore ora vive per sempre (… ) e ci infonde la certezza che anche noi siamo chiamati a partecipare alla vita che non conosce tramonto, in cui non si udranno più fragori di armi ed echi di morte. Affidiamoci a Lui che solo può far nuove tutte le cose! Buona Pasqua a tutti!“.















