Sabato 17 dicembre, accolta dal Vescovo Ambrosio, la Luce di Betlemme arriva nella nostra parrocchia
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
Sabato 17 dicembre, accolta dal Vescovo Ambrosio, la Luce di Betlemme arriva nella nostra parrocchia
Anche quest’anno la fiammella della Luce di Betlemme è tornata a risplendere nella nostra chiesa illuminando il nostro paese. Proprio mentre il mondo è sempre più offuscato da crisi economica, disastri naturali, guerre senza fine e sanguinosi massacri di innocenti, questa iniziativa costituisce un momento particolarmente luminoso e benefico per tutti, invitando ognuno di noi alla conversione, al dialogo e alla fraternità. Come accade ogni anno da un decennio a questa parte, l'appuntamento della nostra comunità con la Luce di Betlemme si è rinnovato nel pomeriggio di ieri, sabato 17 dicembre, con l’arrivo nel nostro paese di quella vivida fiammella di speranza che porta con sé un messaggio di pace e fratellanza universale e vuole essere un dono gratuito, in modo particolare per tutti coloro che sono nel buio, nella sofferenza o emarginati. È stato un lungo viaggio quello affrontato dalla Luce, che è partita dalla Palestina, quella terra dove duemila anni fa Dio «si fece Carne e venne ad abitare in mezzo a noi», per poi proseguire attraverso Vienna, Trieste, Brescia fino alla nostra provincia, dove nel primo pomeriggio è stata accolta alla stazione ferroviaria di Piacenza da una nutrita rappresentanza di giovani scout del Gruppo Pontenure 1 e dai più anziani ma non meno entusiasti scout adulti della Comunità Masci Intorno al Fuoco.
Nel pomeriggio è finalmente giunta a Pontenure, dove alle cinque si è svolta la solenne celebrazione liturgica presieduta da monsignor Gianni Ambrosio, vescovo della nostra diocesi, che non è voluto mancare a questo appuntamento così importante e sentito da tutta la nostra comunità e con il fuoco attinto dalla Sacra Lampada ha acceso di persona il cero che brillerà ininterrottamente nella nostra chiesa sino alla notte dell’Epifania. Insieme a lui hanno concelebrato il nostro parroco don Mauro Tramelli e il collaboratore parrocchiale don Josuè Brito da Silva, mentre la liturgia è stata animata dai cantori del Coro parrocchiale “Perfetta Letizia” che con i loro suggestivi canti hanno coinvolto la folta assemblea. Erano presenti in chiesa le autorità comunali, con il sindaco Manola Gruppi, il vicesindaco Angela Fagnoni, il maresciallo Luciano Salatino, comandante della stazione dei Carabinieri del nostro paese, oltre al capitano Stefano Bezzeccheri, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Piacenza, accompagnato da due carabinieri in alta uniforme schierati ai lati dell'altare.
Rivolgendosi ai tantissimi scout e bambini appena usciti dal catechismo che hanno partecipato alla messa assieme ai loro catechisti e ai loro genitori, monsignor Ambrosio durante la sua omelia ha ricordato la vicenda del bimbo austriaco originario di Linz che riuscì ad accendere un lumino dalla lampada che arde perenne nella Grotta della Basilica della Natività portandolo dopo un viaggio in aereo fino a casa sua, nella lontana Austria. È infatti così che è nata questa splendida iniziativa, così carica di fede e speranza, che nel 1986 si è diffusa in tutta Europa grazie all'entusiasmo e alla generosità degli scout. «Quante volte nei momenti bui della vita - ha proseguito monsignor Ambrosio - abbiamo sperimentato la paura, ma Dio non ha voluto che restassimo nell’oscurità, ci ha inviato suo Figlio, Luce che ci accompagna e ci guida con la Parola». Commentando il vangelo di Matteo, monsignor Ambrosio ha sottolineato l'importante compito affidato da Dio stesso a San Giuseppe, chiamato ad essere «custode di Maria e di Gesù e, dunque, della Chiesa stessa, a cui chiediamo protezione perché sostenga nel suo compito la comunità educante dei genitori, dei catechisti, dei sacerdoti».
Un altro momento assai significativo si è svolto all'offertorio, quando insieme al pane, al vino e ai fazzolettoni, simbolo della promessa scout, è stato portato all’altare anche un defibrillatore donato alla parrocchia da un generoso benefattore. Prendendo a sua volta la parola prima della fine della celebrazione, il sindaco Manola Gruppi ha accolto a nome della comunità la Sacra Luce, definendola «simbolo di compassione e di fraternità di cui dobbiamo diventare testimoni. In questo momento, ha ricordato il primo cittadino, nel mondo ci sono uomini e donne perseguitati e in fuga da conflitti: abbiamo il dovere di accogliere la Luce e di trasformarla in una scelta di civiltà, come ci ha esortato a fare Papa Francesco, perché non possiamo abituarci alla guerra e alla distruzione». iniziativa scout nella chiesa parrocchiale di Pontenure. Al termine della solenne celebrazione molti fedeli, grandi e piccoli, si sono affollati intorno al cero per accendere con il suo fuoco una candela o un lumino e portare così anche nelle loro case la Luce di Betlemme, ardente simbolo che vuole invitare ognuno di noi a trascorrere un Natale ricco di speranza e solidarietà.