Messa della Natività 2016
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
Messa della Natività 2016
Nella tarda serata della Vigilia di Natale, a mezzanotte in punto, si è svolta la tradizionale Messa della Natività. L'intera celebrazione è stata rallegrata dai canti del nostro espertissimo coro "Perfetta Letizia", il quale ha proposto alla folta assemblea riunita in chiesa in questa notte santa alcuni canti "nuovi". Il momento cruciale è stato senza dubbio quello di lettura e commento del Vangelo, uno dei più noti e suggestivi brani di Luca (2, 1-14).
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.
C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama».
Nella sua omelia il nostro parroco don Mauro si è concentrato sul contrasto fra la prima (1-7) e la seconda (8-14) del brano. All'inizio si nota una pianificazione degli eventi: censimento, viaggio verso Betlemme e infine nascita di Gesù; questi avvenimenti mostrano l'uomo nella sua potenza, mentre Dio è un'entità molto vicina a noi poiché la nascita di Cristo si potrebbe paragonare a quella di un altro bambino. La seconda parte del brano denota la presenza di un Dio straordinario ed onnipotente; in queste righe l'uomo viene rappresentato nella sua semplicità attraverso i pastori, la situazione quindi si capovolge ed è il Signore che assume il ruolo di protagonista con la figura dell'angelo. Perciò il nostro Dio risulta essere allo stesso tempo onnipotente e vicino a noi, peculiarità che ci permette di sentirlo vicino e trovare la speranza anche se la nostra croce è particolarmente gravosa. La funzione si è conclusa con il tradizionale bacio del Santo Bambino, quindi gli auguri in compagnia sulla piazza sorseggiando un po' di vin brulè.