Sacerdote per sempre, l’ordinazione di Padre Luigi alla Bellotta
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
Sacerdote per sempre, l'ordinazione di Padre Luigi alla Bellotta
Per ricordare la figura di Padre Luigi Hermans, i cui funerali si sono svolti nella nostra chiesa parrocchiale nella mattinata di oggi, mercoledì 1° febbraio, presieduti dal vicario generale della diocesi monsignor Luigi Chiesa, riportiamo un vecchio articolo comparso sul numero di Maggio dell'anno 1968 della nostra rivista parrocchiale "La Torre". In questo articolo, scritto da alcuni giovani studenti del collegio della Bellotta, gestito dai Padri della Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, viene raccontata la grande e gioiosa giornata di domenica 21 aprile 1968, giorno in cui Padre Luigi è divenuto «sacerdote per sempre» grazie all'ordinazione sacerdotale conferitagli dal vescovo ausiliare di Piacenza monsignor Paolo Ghizzoni.
Alcune foto d'epoca di quella giornata
Consacrazione sacerdotale alla Bellotta
Da tempo non si vedeva alla Bellotta così tanto movimento: persone che venivano e andavano, ogni giorno lettere che partivano per destinazione sconosciuta e ogni giorno un mucchio di posta in arrivo. Anche noi, ragazzi, ci impegnavamo per preparare la grande festa di domenica 21 aprile, tagliando bandierine, disegnando dei testi, facendo la prova di canto. Tutti questi lavori in vista dell’ordinazione sacerdotale di Padre Luigi. Venerdì 19 aprile, arrivavano i primi ospiti, tra cui anche Padre Orlando che per questa occasione aveva lasciato i suoi libri in Belgio. Stanchi del lungo viaggio il Padre autista, un anziano missionario dalla barba lunga quasi 30 centimetri, e Padre Orlando avrebbero raccontato il giorno dopo le loro avventure. Più ci si avvicinava alla domenica, arrivavano sempre più ospiti dal Belgio, tutti con delle macchinone che erano argomento delle nostre discussioni. Intanto si lavorava sodo e noi ragazzi aiutavamo dove si poteva. La bella palestra per questa festa veniva addobbata come cappella e la sera quando andavamo a fare la prova di canto si vedeva Padre Luigi e gli altri Padri tutti indaffarati a costruire podio, altare, ecc. Noi ragazzi facevamo molte prove, affinché tutto potesse riuscire bene. Ogni tanto però durante la prova di canto ci lasciavamo distrarre dai lavori in corso oppure da una o altra bestiolina che veniva ad ascoltare le nostre voci angeliche.
Finalmente arrivò la domenica e già dalla mattina un bel sole preannunciava la grande gioia di quel giorno. Dopo la colazione ci mettemmo subito al lavoro: alcuni facevano l’arco con rami di pino sotto al quale il Vescovo e il suo corteo sarebbero passati; altri mettevano fuori bandierine colorate; altri ancora ornavano la sala di ricevimento; altri tagliavano petali finti. Nel pomeriggio poi arrivarono il papà, i fratelli e le sorelle di Padre Luigi. L’ultimo lavoro era trasportare le panche dalla chiesa di Pontenure alla Bellotta: in tutta la casa andavamo in cerca di sedie, poltrone, sgabelli.
Verso le ore 17.15 suonava la campana, segno che era arrivato Sua Eccellenza Monsignor Ghizzoni. Mentre il Vescovo si preparava, noi ci mettevamo per due alla porta principale del collegio. Intanto circa 500 persone prendevano posto nella palestra. Cantando salmi ci incamminavamo verso il luogo della funzione. Poco dopo iniziò la concelebrazione eucaristica. Finita la lettura dell’Epistola assistevamo alla parte più importante della cerimonia: il Vescovo recitava diverse preghiere, in cui implorava l’aiuto e l’assistenza di Dio e di tutti i Santi per il candidato al sacerdozio. Il punto culminante del sacro rito era l’imposizione delle mani da parte del Vescovo e di diversi sacerdoti presenti (tra cui il delegato del Reverendo Padre Provinciale, l’Arciprete di Pontenure e il Parroco di Valconasso). Padre Luigi era sacerdote per sempre. Dopo di che la Santa Messa proseguiva con la lettura del Vangelo. L’omelia veniva fatta da Monsignor Ghizzoni, che ci illustrava la vita del sacerdote prendendo lo spunto dalla vita di Padre Damiano, l’apostolo dei lebbrosi e membro della stessa Congregazione. Anche il Reverendo Padre Provinciale in lingua fiamminga faceva gli auguri al neo ordinato e ai suoi familiari, ringraziandoli per questo grande dono alla Santa Chiesa. Impressionante era la concelebrazione di tanti sacerdoti, fra cui adesso anche Padre Luigi. Al momento della consacrazione della Santa Messa il Vescovo alzava la grande Santa Ostia che avrebbe poi spezzato in sette pezzi, simbolo misterioso dell'unico sacerdozio. Giunti alla Santa Comunione noi con un occhio guardavamo tutto ciò che succedeva all'altare e con l'altro occhio guardavamo il nostro libretto di canto. Così ci accorgevamo dell'emozione di Padre Luigi quando distribuiva il Corpo di Cristo al suo papà, ai suoi parenti e ai numerosi invitati. Alla fine di questa commovente cerimonia venivano conferiti i poteri di rimettere i peccati e di celebrare il sacrificio eucaristico. Mentre Sua Eccellenza si ritirava tutti noi andavamo a baciare le mani consacrate di Padre Luigi; un momento in cui molti si asciugavano di nascosto una lacrima. Dopo queste due ore indimenticabili ci trovavamo di nuovo tutti insieme, lieti ed allegri, nelle sale di ricevimento per fare il brindisi al nuovo sacerdote. Fu davvero una giornata memorabile.
Bertoni Raffale
Veneziani Pier Giorgio
Bonetti Piero