Il testo che presentiamo di seguito è liberamente ispirato al capitolo dedicato all’Oratorio del libro La Pieve Millenaria di Pontenure e il suo territorio, a cura di Alessandro Mezzadri, e presenta alcune citazioni tratte dalle riviste parrocchiali La mia Parrocchia e La Torre. A corredo di questo interessante testimonianza riportiamo alcune suggestive fotografie del nostro Oratorio risalenti agli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso.
Con tanto entusiasmo avete superato ogni riserbo, dimostrando che è ancora la Chiesa il centro, il punto di arrivo, la cittadella… Ma attorno alla cittadella ci voleva la piazzaforte: l’Oratorio Parrocchiale dove la gioventù si addestra ad affrontare cristianamente la vita; onde la Parrocchia possa essere al centro di ogni nobile attività. La costruiremo dunque – la Casa della Gioventù – con impegno, come se dovessimo ridare alle nostre famiglie il tetto distrutto. Lo costruiremo nonostante le difficoltà economiche, i sacrifici che inevitabilmente saranno necessari. Ogni famiglia cristiana risponderà, per dare ai figli una loro casa; tutte le attività saranno pervase della grande idea: debbono conoscere tutti che l’Oratorio Parrocchiale interessa non solo pochi, ma ogni parrocchiano. Parrocchiani! Gettiamoci nell’opera con fede, con entusiasmo, con volontà tenace… E Cristo ci aiuterà: nel suo Nome e nel suo Amore faremo della nostra Gioventù una grande cosa. – Rivista La mia Parrocchia, numero 4, anno II
Il primo Oratorio a Pontenure prima dell’OMI
Che nel nostro paese esistesse già un Oratorio prima dell’attuale è cosa nota. Venne edificato su progetto dell’ingegnere Francesco de Benedetti nel 1939 per volontà dell’allora arciprete monsignor Giuseppe Cardinali con la denominazione di “Casa del Catechismo”. Si tratta della odierna palazzina posta nel cortile interno dell’Oratorio, davanti al Bar Bocciodromo, e attualmente utilizzata dagli Scout.
L’edificio aveva la seguente suddivisione interna: al pianterreno un ripostiglio, la scala per il piano superiore, un salone teatro con un ampio palco in legno e stoffa di colore rosso scuro, al primo piano il vano scala, un’ampia aula e un corridoio che conduceva ad un’altra aula più piccola. Dalla perizia si apprende che costò Lire 32.283. Negli anni Cinquanta del secolo scorso la struttura fu affittata al Comune che vi collocò alcune classi delle scuole elementari. Fu utilizzato sia per le lezioni di catechismo sia come Oratorio maschile. Per le giovani e le signore veniva utilizzata una sala dell’Asilo “Clara Raggio” grazie alla collaborazione delle Suore rosminiane allora presenti.
29 Giugno 1952: l’arrivo di Monsignor Losini e il sogno di un nuovo Oratorio
Cari parrocchiani, conscio della mia responsabilità di apostolato, sono convinto che la prima opera alla quale tutti dobbiamo dare la nostra efficace adesione è l’Oratorio Parrocchiale maschile e femminile, inteso nella sua funzione di Scuola di Educazione Cristiana, per tutta la gioventù della Parrocchia. La costruzione dell’edificio è cosa di somma importanza. Non si può continuare sui vecchi sistemi, ormai insufficienti, e andare avanti sempre alla buona solo perché sempre si è fatto così. Quanto non fa uno stato per la cultura dei suoi figli (edifici-insegnanti-materiale didattico…)! È perché altrettanto non deve fare la Chiesa, per la cultura dei suoi? Persuasi della nostra missione, convinti che l’educazione Cristiana è la più sublime opera, vogliamo realizzarla con tutti quei mezzi al di sopra dei quali si possa umanamente affermare non esservi nulla di meglio. Sarà un’opera grande, molto impegnativa specialmente sotto l’aspetto finanziario; perciò non mi nascondo che preoccupazioni e delusioni mi accompagneranno in questa ardua impresa; ma fiducioso nella vostra maturità religiosa, spero di iniziarla e con perseveranza condurla a termine, sicuro che solo così potrò preparare alla Parrocchia grandi consolazioni. (…) Se ciascuno farà la sua parte: il povero darà l’offerta del povero; il ricco l’offerta del ricco, l’Oratorio maschile e femminile, sarà presto una bella realtà. Nessuno si ritenga dispensato dal partecipare a un’opera così grande, così bella, così fruttuosa e feconda, più ancora di un altare o di una Chiesa. Che di nessuno si possa dir e…. Lui non ha partecipato. – Il Vostro Arciprete
Febbraio 1953: iniziano i lavori di scavo
Nel febbraio del 1953 erano infatti iniziati gli scavi del seminterrato con prestazione gratuita di mezzi e di operai da parte della Ditta dei Fratelli Romeo e Silvio Pagani. Successivamente, a partire dal 15 giugno di quello stesso anno, le opere murarie vennero portate a termine da una ditta appositamente chiamata, la Mainardi-Bottelli-Scapuzzi, e si completarono al rustico nel mese di dicembre.
Il giorno di Natale del 1953, in occasione ad una visita inaspettata di Sua Eccellenza Monsignor Prati, fu inaugurato il seminterrato, ormai pronto per accogliere i giovani dell’Oratorio maschile. In quello stesso anno vengono impartite le prime disposizioni sull’utilizzo della struttura: «Chi si iscrive all’Oratorio parrocchiale si impegna: 1) ad ascoltare la Santa Messa in tutti i giorni festivi; 2) a partecipare alle lezioni di cultura religiosa che sono tenute settimanalmente durante il periodo invernale; 3) ad evitare, sempre ed ovunque, ciò che può recare scandalo». Non mancarono certo le difficoltà economiche, in un’epoca ancora segnata dalla povertà e dalle miserie della guerra, nell’affrontare un’impresa così ambiziosa e onerosa dal punto di vista finanziario, e questo lo si apprende da un appello del parroco pubblicato sul giornalino parrocchiale. Così scriveva monsignor Losini sul numero 9 del Settembre 1953:
Ricercati dal Parroco di Pontenure. – Egregio Signore, Come già le sarà noto, il sottoscritto si è assunto, fin dal febbraio scorso, l’iniziativa di costruire in parrocchia un O. con annesse sale lavoro, di artigianato, doposcuola, e salone parrocchiale. La costruzione è particolarmente necessaria in quanto manca affatto in parrocchia una istituzione del genere e a Lei non può sfuggire il fine altamente educativo al quale l’opera è destinata. Molti ne hanno già compresa l’importanza e hanno corrisposto alle aspettative con entusiasmo e con sacrificio. Ciò nonostante le offerte raccolte sono ancora insufficienti ad assicurare che i lavori possano essere condotti a termine. Perciò si è reso indispensabile e urgente ricorrere a lei per un prestito: il suo aiuto è essenziale. Potrebbe prestarmi cinque mila lire? La somma è assicurata sul Beneficio Parrocchiale di Pontenure e sul palazzo in costruzione. In qualunque momento può chiederne la restituzione; basta presentare la ricevuta al sottoscritto o anche allo sportello della Cassa di Risparmio di Pontenure. Posso contare sulla sua bontà? Nella speranza che questo mio invito sia benevolmente accolto la prego di voler gradire i sensi della più viva gratitudine, anche da parte di tutta la brava gioventù della Parrocchia. Don Silvio Losini.
Dopo aver portato felicemente a termine la grande impresa, Monsignor Losini ebbe in seguito a ricordare così tutti i generosi benefattori che l’aiutarono a completare l’opera:
Grazie a nome di coloro che mi hanno aiutato nella costruzione. Alcuni sono noti, perché i loro nomi sono stati incisi sulle lapidi poste nell’Oratorio stesso, ma i più – quelli più piccoli – sono noti solo a Dio, e molti di questi erano veramente piccoli, anche di età». In particolare il suo ricordo si rivolse sempre ai «meravigliosi ragazzi pontenuresi degli anni Cinquanta, che seppero privarsi di tutti i loro risparmi, esercitando quella carità che è l’anima del Vangelo e che nobilita la più piccola vita, perché racchiude in sé l’amore di Dio e insieme l’amore del prossimo. Hanno dato tutto quanto possedevano: le loro cassettine ancora chiuse e i loro libretti di risparmio per intero. È bastato un semplice invito, perché in sole tre settimane si giungesse alla somma di quattro milioni, quanto occorreva per completare l’Oratorio che voi oggi ammirate. Avevano compreso che l’Oratorio doveva dare a tutti i giovani di Pontenure una tale ricchezza spirituale da alimentare tutta la vita.
Nel novembre dello stesso anno, monsignor Losini comunicava sul giornalino parrocchiale che, nonostante l’inclemenza del tempo che ostacolava o fermava i lavori, «la tenacia degli operai non è venuta meno. Confidiamo che neppure la simpatia e i soccorsi dei Cattolici coscienti ci venga meno in questi momenti». Superate le difficoltà economiche, all’inizio della primavera del 1954 si ripresero i lavori per ultimare la costruzione e finalmente il 17 giugno 1954, festa della Prima Comunione, i neocomunicati con le rispettive mamme portarono in processione i Crocefissi e le immagini della Madonna da collocare nelle singole stanze. Dopo questa breve cerimonia, semplice e intima, le donne e le giovani di Azione Cattolica offrirono ai bambini e alle loro mamme la prima colazione in una sala del nuovo Oratorio.
3 Ottobre 1954: l’inaugurazione dell’Oratorio e le origini della siglia OMI
Il 3 ottobre dello stesso anno fu inaugurato dal Vescovo coadiutore di Piacenza Monsignor Umberto Malchiodi. Il Vescovo benedisse anche il vecchio Oratorio utilizzato da quella data come Oratorio Femminile. La sala cinematografica verrà ultimata in seguito e inaugurata il 12 febbraio 1956. La sigla O.M.I., ossia Oratorio Maria Immacolata, fu creata per la prima volta il 18 ottobre 1953, in occasione della partecipazione alla gara di corsa di Km 5 “Aldo Trabucchi”, vinta dall’oratoriano pontenurese Giuseppe Fittavolini, e venne presto estesa a ogni attività oratoriana, compresa la Filodrammatica che col 7 febbraio 1954 inizia la sua attività nel salone dell’Asilo Clara Raggio.
30 Maggio 1957: la Madonna dell’Oratorio
Perché abbiamo dedicato l’Oratorio all’Immacolata, Madre di Gesù Cristo? Come si poteva non pensare a Lei, nel dare inizio a un’opera così grande e impegnativa, dal lato finanziario, particolarmente in quei tempi di tanta povertà, quando a Pontenure era stimato ricco chi veniva chiamato “mezzo milione”; e noi di milioni ne avremmo avuto bisogno di una quarantina. “Donna, se’ tanto grande e tanto vali,/ che qual vuol grazia e a te non ricorre,/ sua disïanza vuol volar sanz’ali”. A chi nell’intraprendere un’opera che doveva servire alla formazione di tanta gioventù, se non a Lei, alla quale il Padre Celeste aveva pensato di affidare addirittura il suo unico figlio, e Cristo, a sua volta, aveva affidato tutti noi prima di lasciarci? Maria infatti è la Madre buona e saggia che sa quello che il Signore vuole da noi ed è disponibile a insegnarci la via della vita.
Nell’anno 2006 l’allora parroco don Gian Piero Cassinari ha fatto applicare un mosaico ai lati della statua, sopra le lunette delle porte di accesso alla balconata che riportano le seguenti parole: MARIA (sulla lunetta di sinistra) e IMMACOLATA (su quella di destra).
10 Ottobre 1960: la Scuola Media di Pontenure nasce all’Oratorio
Il 10 ottobre 1960 presso l’Oratorio incominciò a funzionare la Scuola Media Statale, e questo grazie alla straordinaria lungimiranza di Monsignor Losini, il quale cedette in affitto al Comune di Pontenure i locali della struttura. Gli insegnanti erano 11, gli iscritti erano 41 suddivisi in tre classi. La prima preside fu la Professoressa Anna Zangrandi, e nell’anno scolastico 1965/66 su proposta del collegio dei professori e con approvazione del Ministero della Pubblica Istruzione, la scuola venne intitolata al poeta Francesco Petrarca. Nell’anno 1980 il Comune costruiva ed inaugurava la nuova scuola media, che entrava in funzione a partire dall’anno scolastico 1980/1981. Da quella data l’Oratorio verrà utilizzato solo per scopi sociali e religiosi. Gli Anni Sessanta portarono un grande cambiamento al volto di tutto nostro paese. Nell’anno 1967 fu demolita la vecchia scuola elementare che sorgeva sulla piazza dinnanzi al sagrato della Chiesa. Era stata costruita nell’anno 1886/1887, ma già nel 1911 l’Amministrazione Comunale dell’epoca si accorse dell’errore di aver costruito una scuola a ridosso della Chiesa soffocando nel con tempo anche la piazza. Per recuperare spazio fecero demolire la recinzione. La nuova scuola elementare sorgerà nell’anno 1963, nei nuovi quartieri allora in costruzione e precisamente in via Marconi. Nel 1967 viene rifatta la piazza con il monumento ai Caduti di tutte le Guerre progettato dall’architetto pontenurese Pietro Berzolla.