Anche i giovani cresimandi pontenuresi incontrano Papa Francesco allo Stadio Meazza di Milano
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
Anche i giovani cresimandi pontenuresi incontrano Papa Francesco allo Stadio Meazza di Milano
Erano presenti anche duecentocinquanta cresimandi piacentini appartenenti a svariate parrocchie della diocesi di Piacenza-Bobbio fra gli 80mila i cresimandi e cresimati dell'anno scorso che hanno preso parte nel pomeriggio di oggi, sabato 25 marzo, all'incontro con papa Francesco presso lo Stadio Meazza di Milano, iniziativa organizzata nell'ambito del viaggio pastorale del Pontefice nel capoluogo lombardo.
Quest'incontro col Papa nel capoluogo milanese, promosso dall'Ufficio catechistico diocesano guidato da don Paolo Mascilongo e curato dall'Ufficio Pellegrinaggi, sostituisce il tradizionale incontro annuale dei cresimandi col nostro vescovo. La partenza in pullman alla volta di Milano è avvenuta a mezzogiorno dal piazzale antistante lo Stadio Garilli. I cresimandi piacentini provengono da numerose parrocchia della città (Sacra Famiglia, San Corrado, San Giuseppe Operaio, San Savino, San Vittore, Sant'Anna, San Giovanni e Santa Brigida) e della provincia (Agazzano, Bacedasco Basso, Cortina, Castelsangiovanni, Fiorenzuola, Gossolengo, Niviano, Quarto, San Nicolò, San Polo, Tuna e Ziano).
Fra i cresimandi che hanno preso parte all'incontro vi è anche una piccola rappresentanza della nostra parrocchia, un gruppetto di otto ragazzi e cinque ragazze del Gruppo di Catechismo della Seconda Media, estratti a sorte, che accompagnati dai catechisti Carmine e Cristina hanno avuto la mirabile fortuna di poter partecipare a questo bel pomeriggio di gioia e di festa, ricco di colori e armonia, fede e di amicizia. Sullo stesso pullman dei giovani pontenuresi viaggiavano anche i cresimandi di Niviano, precedente parrocchia del nostro parroco don Mauro, anch'essi accompagnati dalle loro catechiste.
Il filo conduttore scelto per l'incontro è stato proprio il tema della gioia, con un duplice e diretto riferimento all’Evangelii Gaudium, prima esortazione apostolica firmata da papa Francesco e documento programmatico del suo pontificato, e alla festività dell'Annunciazione da parte dell'arcangelo Gabriele alla Vergine Maria, solennità che la Chiesa celebra proprio in quest'oggi. Alle ore 17.30 il Santo Padre, accompagnato dal cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, e accolto da una bolgia da stadio, ha fatto il suo ingresso sul prato del Meazza a bordo dell’auto facendo un giro di campo per salutare tutti i giovani presenti, i loro genitori e i loro accompagnatori.
Quindi vi è stata la lettura del Vangelo di Luca (Luca 1, 26-38), che unisce la riflessione sullo Spirito Santo e il suo intervento nella vita dell’uomo alla gioia per la nascita di Gesù. Accompagnato da eleganti e suggestive coreografie realizzate dai ragazzi dell'arcidiocesi di Milano, l'incontro è proseguito con le risposte del Papa alle domande che gli sono state rivolte da un ragazzo, una coppia di coniugi e un catechista, ed è stato concluso dalla solenne benedizione finale impartita da Francesco a tutti i presenti.
Prima di concludere il suo discorso, il Pontefice si è soffermato su uno dei problemi più gravi che riguardano il mondo giovanile, «questo fenomeno brutto: il bullismo. Ragazzi - ha domandato suggerendo un esame di coscienza - nella vostra scuola, quartiere c'è qualcuno a cui voi fate beffa, che prendete in giro perché ha qualche difetto? E a voi piace farlo vergognare e picchiarlo per questo? Questo si chiama bullismo». Il tono del Papa si è fatto particolarmente severo: «Per il sacramento della santa cresima fate la promessa al Signore che mai praticherete il bullismo e che mai permetterete che si faccia nella vostra scuola o quartiere? Lo promettete? Mai prendere in giro, farsi beffa di un compagno di scuola, di quartiere. Promettete questo oggi?». La risposta dello stadio è stata un forte «Sì», ma a Francesco non è bastato. Allora la risposta affermativa dei ragazzi è cresciuta ulteriormente di volume, e così «ora avete detto sì al Papa», che ha concluso: «In silenzio pensate che cosa brutta è il bullismo, e pensate se siete davvero in grado di prometterlo a Gesù». In serata, i nostri ragazzi, stanchi ma con l'animo pieno di gioia, hanno fatto ritorno a Piacenza.