Giovedì 29 Giugno: festeggiamo San Pietro, il nostro Patrono
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
Giovedì 29 Giugno: festeggiamo San Pietro, il nostro Patrono
Domani sera, giovedì 29 giugno, santa messa solenne in onore del nostro Patrono (ore 18.30)
In ogni comunità la scelta del patrono non è mai casuale e neppure dovuta alla fantasia di un parroco, esistono sempre e comunque motivazioni storiche e religiose.
L’ubicazione della nostra chiesa posta sulla strada Romea, oggi via Emilia, era il passaggio obbligatorio per chi si recava a Roma per pregare sulla tomba del primo Papa, San Pietro, e così il clero del tempo pensò di dedicarla a San Pietro Apostolo (lungo la via Emilia ce ne sono diverse dedicate all’apostolo Pietro).
Passò del tempo e la chiesa divenne una Pieve, cioè la chiesa principale che comprende altre chiese minori, mantenendo lo stesso Patrono. Più avanti la nostra chiesa subì diversi rifacimenti e ristrutturazioni, vuoi per le devastanti invasioni, vuoi per i danni del tempo; abbiamo notizia di una vera e propria consacrazione della stessa a San Pietro da parte dell’allora vescovo di Piacenza Monsignor Giovanni Battista Scalabrini, oggi beato.
Infatti il 5 ottobre 1878 il vescovo Mons. Scalabrini «accedendo in data odierna alla chiesa parrocchiale….. la consacrammo solennemente secondo il rito di S. Romana Chiesa e consacrammo altresì l’Altare maggiore (che andrà perduto nel 1939) in onore di S. Pietro Apostolo, nel quale altare richiudemmo le reliquie dei S. Apostoli Pietro, Paolo e Andrea, nonché dei santi Antonino e Giustina patroni e protettori di Piacenza». Il vescovo lasciò addirittura la consegna di celebrare ogni anno in perpetuo quest’anniversario.
In tempi paralleli alla consacrazione, nella chiesa sono stati eseguiti i due affreschi ai lati dell’altare Maggiore: a sinistra la chiamata di Pietro da parte di Gesù, a destra la consegna delle chiavi del regno. Questi affreschi che oggi vediamo così ben chiari e puliti, furono restaurati negli anni Ottanta, da parte di un pittore d’oltre Po, un certo Angelo Capelli, già avanti negli anni il quale con qualche riserva accettò il lavoro, riuscendo a completarlo e a restituirci gli affreschi belli come oggi li possiamo ammirare. Dello stesso periodo o forse antecedente è il grande dipinto a olio dell’Apostolo che campeggia dall’alto dell’abside. Il Santo è raffigurato seduto, con lo sguardo serio e attento che dà come l’impressione che stia scrutando l’assemblea, nella sua mano destra tiene una grossa chiave, nella sinistra il libro sacro.
E già che ci siamo, possiamo citare anche questa curiosità, anche se non è attinente al patrono: è stato riferito da una ultracentenaria mancata qualche anno fa, che l’affresco della cupola che mostra dieci bellissimi angeli inginocchiati attorno alla Madonna, ritragga il viso di dieci ragazze Pontenuresi del tempo, che si prestarono come modello al pittore Ernesto Prati.
Questa festa negli ultimi anni è stata un po’ messa da parte e poco valorizzata, quindi secondo noi bisogna dargli più attenzione per i prossimi anni e festeggiare ricordandosi tutta la sua storia e la protezione che viene esercitata sul nostro paese ogni singolo giorno da parte di San Pietro.